di Arianna Giancaterina.
Un uliveto abbandonato e un gruppo di trulli, lamie e stalle mal ridotte, così si presentava la Tenuta Olivi (tenutaolivi.it) quando una viaggiatrice belga, innamorata dell’Italia, decise di acquistarla.
Ora è una dimora lussuosa, da questa estate adibita all’accoglienza, dove però il lusso non ha niente a che vedere con lo sfarzo, ma con valori come autenticità, riservatezza e cura.
Siamo in Valle D’Itria, nelle silenziose e generose campagne tra Ceglie Messapica e Ostuni, in provincia di Brindisi, esattamente al centro tra Adriatico e Jonio; riparati dal turismo di massa che si riversa in Puglia nella bella stagione, ma in un punto strategico per raggiungere i tesori disseminati tra Salento e Murgia.
La ristrutturazione della tenuta è stata affrontata in due momenti diversi: il fabbricato principale è stato rinnovato nel 2006, il secondo nel 2013. Nel periodo intercorso sono stati fatti lavori intermedi di minore entità intorno agli immobili e alla piscina.
Si è trattato di una lenta e accurata ristrutturazione, quasi un restauro, condotta da maestranze artigianali specializzate che, grazie all’impiego di tecniche tradizionali e all’utilizzo di materiali locali, hanno riportato all’originale bellezza il sistema di trulli le cui cupole erano completamente crollate.
La tecnica utilizzata è stata quella del ripristino ‘a secco’ -senza l’uso di malta- di ogni singola chiancarella, le lastre in pietra calcarea che costituiscono la tipica copertura conica delle costruzioni pugliesi. Allo stesso modo sono stati rialzati tutti i muretti di recinzione della tenuta e la pavimentazione esterna rammendata, invece, con nuove lastre di pietra che un’azienda locale riproduce fedeli alle antiche.
La distribuzione interna degli spazi è stata interamente pensata dalla proprietaria guidata da idee ben chiare: desiderava dare vita ad una dimora fatta di silenzio e verità del luogo. Per tale motivo, nonostante la metratura lo permettesse abbondantemente, ha deciso di ricavare solo quattro camere da letto: tre matrimoniali e una doppia con letti singoli.
In modo così da non incentivare il turismo di massa, ridurre la potenzialità di accoglienza della struttura e selezionare gli ospiti. La Tenuta Ulivi attende soprattutto viaggiatori alla ricerca di un viaggio interiore lontano da clamore e frenesia e scandita dai ritmi della natura.
L’arredamento, di fattura artigianale, di recupero e di design contemporaneo, è all’insegna della massima essenzialità per lasciare protagonismo alla costruzione, agli spazi interni ed esterni, ai materiali, alle suggestioni che pietra, luce, vento e ulivi insieme riescono a creare.
LE CAMERE
‘La camera nella vecchia stalla’ mostra con disarmante bellezza la memoria del luogo: due mangiatoie autentiche volontariamente mantenute rivelano, infatti, la vecchia funzione del grande spazio ora divenuto accogliente camera da letto con servizi integrati. A completare l’originale opera: listoni di parquet naturale a terra, colori delicati, tende e biancheria in lino, arredi di recupero e una vasca free-standing.
‘La camera dei quattro trulli’ è pura magia: una suggestiva camera matrimoniale con servizi ricavata all’interno di un gruppo di quattro trulli per un soggiorno in un rassicurante ventre di pietra a taglio vivo.
‘La camera con vista sul cortile’ omaggia l’artigianato locale con un letto matrimoniale in ferro battuto e una stanza-bagno essenziale e raffinata.
‘La camera del fico d’india’ chiamata così perché presenta un affaccio su una maestosa pianta di fichi d’india, un tempo probabilmente era un magazzino o ricovero temporaneo per animali in quanto presenta una volta a botte. Anche in questa camera, materiali naturali e colori delicati e rassicuranti.
SPAZI COMUNI
In opposizione alla scelta di destinare ‘solo’ quattro ambienti alla zona notte, la proprietaria ha invece disposto a zona giorno una sfilata di spazi ad uso comune. Troviamo quindi una sala, uno studio, una biblioteca e una zona cucina e pranzo.
La cucina risulta essere la vera sintesi di questo progetto di autenticità e memoria. Si tratta di uno spazio essenziale, non troppo grande ma dotato di tutto il necessario -tra cui un camino originario– per omaggiare la cultura contadina.
Uno spazio per nutrirsi con gesti semplici – e pochi accessori tecnologici- del cibo che la terra offre. A sottolineare l’idea di una proposta di stile di vita vera ed ospitale ma senza fronzoli, la zona pranzo, ricavata nella pietra, è caratterizzata solamente da un grande tavolo rettangolare con panche in legno naturale dal design basico ed essenziale. Il necessario che basta e nutre.
PhotoCredits: Patrizia Ludovico
Servizio di Home Staging: Patrizia Ludovico – Case In Scena ( www.facebook.com/caseinscena/)