Una vera e propria immersione in un mondo straordinario, precursore del nostro tempo, un periodo che ha codificato non solo un nuovo gusto estetico internazionale ma ha decretato l’affermarsi delle arti decorative italiane ed europee.
A Palazzo Reale a Milano, fino al 29 giugno 2025, una mostra affascinante e di pura ispirazione rende omaggio a un periodo storico unico, un’epoca di fermento che ha rovesciato le convenzioni di stampo ottocentesco, proiettando il mondo dello stile nel futuro che oggi conosciamo. L’esposizione “Art Déco. Il trionfo della modernità” è un viaggio immersivo in un’epoca che ha cambiato il mondo, celebrando il centenario di uno dei più noti eventi espositivi del Novecento: l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes, aperta a Parigi nel 1925.
Art Déco. Il trionfo della modernità | photos @ Carlotta Coppo
Art Déco. Il trionfo della modernità | photos @ Carlotta Coppo
Il progetto, a cura di Valerio Terraioli, è un viaggio sensoriale e stupefacente e appassionante. Attraverso opere pittoriche, ceramiche e tessili, perfino abiti e gioielli, si dirama in ambienti dove il visitatore viene accompagnato a scoprire una rivoluzione concettuale che sancì universalmente il successo del décor, tra alto artigianato artistico, produzione industriale e incredibili competenze tecniche, oltre a un’indiscussa creatività, che ha reso (dal quel momento) il Made in Italy famoso in tutto il mondo.
Vasi globulari in terraglia con smalto rosso di Guido Andlovitz (1927-1935) S.C.I. – Società Ceramica Italiana (Laveno) Collezione privata | photos @ Carlotta Coppo
Centrotavola per le Ambasciate d’Italia di Gio Ponti e Tomaso Buzzi, Italo Griselli (modellatore), Elena Diana (dorature) (1927) | courstesy Museo Ginori, Sesto Fiorentino.
Fauno che insegue una ninfa di Pierre Le Faguays (1925) | courtesy Gardone Riviera, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Prioria, Stanza di Cheli | photos @ Carlotta Coppo
Gli anni Venti del XIX secolo vengono messi sotto attenta e rispettosa osservazione, celebrati attraverso una riflessione critica sulla cultura e l’arte europee: le preziose manifatture italiane, francesi, europee e la cifra stilistica dei mitici Twenties. Una finestra aperta su una realtà affascinante che evoca modi di vivere, dalla moda all’architettura, fino al progresso tecnologico e il proto-design, senza tralasciare le tensioni economiche e sociali a cavallo tra i due conflitti mondiali che caratterizzarono questo fragile ma scintillante decennio.
“Wally Toscanini” di Arturo Martini (1925), collezione privata.
Art Déco. Il trionfo della modernità | photo @ Carlotta Coppo
A destra, Abito femminile, Liberty Paris (1925-1928), courtesy Comune di Milano – Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, Milano | photo @ Carlotta Coppo
L’allestimento presenta al pubblico circa 250 opere che abbracciano tutti gli ambiti delle arti decorative, si possono infatti ammirare porcellane e maioliche, sculture, oggetti d’arredo, dipinti e ritratti sognanti, come quello dedicato a Wally Toscanini ad opera di Arturo Martini che fa da manifesto all’intera manifestazione.
Âge primitif (Età primitiva) di Alexander Kéléty (1925), courtesy Gardone Riviera, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Prioria, Stanza di Leda | photos @ Carlotta Coppo
Art Déco. Il trionfo della modernità | photo @ Carlotta Coppo
A sinistra, “La dame en bleu” di Jaro Hilbert (1929), courtesy Musées de la ville de Boulogne-Billancourt; a destra, “Rosa Rodrigo (La Bella)” di Anselmo Bucci (1923-1925), courtesy Matteo Maria Mapelli Arte Contemporanea, Monza.
Ma non solo, arricchito da frame cinematografici, fotografie storiche e installazioni multimediali curate da Storyville, “Art Déco” restituisce a 360° le atmosfere e il clima di un tempo irripetibile e charmant, ricco di novità e cultore del lusso, precursore (soprattutto) del gusto attuale. Visitandola si rimane stupiti non solo dalla raffinatezza dei dettagli, dei materiali, dei colori squillanti e contemporanei, ma dalla vera e propria modernità del pensiero comune e condiviso che, un secolo fa, ha gettato le basi di quello che oggi noi chiamiamo design.
Palazzo Reale – Piazza del Duomo 12 – Milano
Fino al 29 giugno 2025 – palazzorealemilano.it
Centrotavola con pesci e coralli (1935) di Alfredo Ravasco, courtesy FAI – Fondo Ambiente Italiano, villa Necchi Campiglio, Milano.
Pantera nera lotta con un pitone di Pierre-Paul Jouve (disegno), Pierre Gaudin (mosaicista) (1932), courtesy Boulogne-Billancourt, Musée des Années Trente, deposito dell’Académie des beaux-arts di Parigi.
In copertina, “Piccola russa” di Mario Cavaglieri (part.), Collezione privata, courtesy Ed Gallery, Piacenza.