di Roberta del Vaglio
“Dare to dream” può essere tradotto con “Osare sognare” ed è il claim e l’invito di 3daysofdesign, l’evento diffuso, appena concluso, che Copenaghen ospita da undici anni.
Celebrazione del design danese, delle sue aziende storiche e dei maestri della tradizione nordica, 3daysofdesign è anche un momento di riflessione sull’abitare. Un “abitare” inteso come mettersi in relazione con ciascun elemento della casa, dal più semplice al più complesso, per viverla pienamente, con bellezza, e condividerla. Una riflessione che dagli interni domestici si espande verso la città, dal momento che gli eventi, sparsi tra i diversi distretti della capitale danese, sono un’occasione preziosa per scoprirne l’identità urbanistica: evoluta, orientata alla sostenibilità e alla socialità.
La realizzazione della Ox chair e della Spanish chair nello showroom di Fredericia – fredericia.com
IL DESIGN COME COMPETENZA E MANUALITÀ
Il più grande orgoglio dell’industria danese del mobile è la manifattura che affonda le radici in una tradizione antica di lavorazione del legno ma non solo. Trasmettere la ricchezza di un prodotto fatto a mano, spesso su ordinazione, è stata la priorità dei grandi brand che negli showroom hanno offerto dimostrazioni dal vivo della realizzazione, manuale, delle loro collezioni. Le competenze, la precisione, la qualità dei materiali saltano all’occhio accanto a un’altra risorsa indispensabile per creare questi autentici capolavori d’arredo: il tempo.
La realizzazione della Chieftains chair di House of Finn Juhl – finnjuhl.com
È senza fretta che si assiste, ad esempio, alla realizzazione della Spanish chair e della Ox chair di Fredericia così come della Chieftains chair di House of Finn Juhl: in entrambi i casi legno e cuoio sono lavorati con pazienza e dedizione. Anche Louis Poulsen decide di raccontarsi in una dimostrazione di come l’iconica lampada Artichoke viene assemblata a mano.
Una dimostrazione dell’assemblaggio della lampada Artichoke di Louis Poulsen – louispoulsen.com
SFUMATURE DELLA TERRA, ARANCIONE E COLPI DI SCENA
Lo stile danese, e scandinavo in generale, è fatto di colori tenui, tinte unite, fantasie rare e discrete. E sebbene dettare le nuove tendenze non siano una priorità di questo evento, è sempre vero che salta all’occhio la prevalenza dei colori della terra, tra tonalità del sabbia e del marrone.
La collezione Relief di Studio Taf per String Furniture – stringfurniture.com
Accanto ad esse, si fanno notare alcune giocose note di colore, come l’arancione della collezione Relief dello studio Taf per String furniture e delle nuove collezioni di accessori di Hay. Il brand danese sceglie di ampliare la sua sfera di influenza e dopo la collezione di accessori per cani punta sulla moda, con una capsule collection di sneakers in collaborazione con Asics, senza dimenticare la sua vocazione primaria: rendere più interessante il quotidiano domestico. Normann Copenhagen sceglie, invece, un approccio più sperimentale e nel suo allestimento “Elements of Normann” con cui festeggia 25 anni di attività, stupisce con interventi metallici e tocchi di rosso.
L’allestimento “Elements of Normann” di Normann Copenhagen – normann-copenhagen.com
Appendiabiti e stampelle colorati di Hay – hay.dk
RISCOPRIRE LA MANUALITÀ PER FARE PRORPRIO IL CONTESTO DOMESTICO
Si è parlato molto, negli ultimi anni, del concetto scandinavo di Hygge, forse al punto di svuotarlo del suo senso originario del “fare insieme qualcosa di bello”, invito che ha attraversato in più direzioni il programma di 3daysofdesign. Yoga, ricamo, tuffi mattutini nelle acque cittadine: il brand danese Humage ha scelto la condivisione di esperienze come chiave di lettura delle sue nuove collezioni.
Tavolini bassi Kigo e seduta Edaha di Gamfratesi per Koyori – koyori-jp.com
Con Vitra una sessione di meditazione alle prime ore del mattino è stata l’occasione per conoscere da vicino e farsi accogliere dalla nuova collezione di imbottiti disegnata dallo studio Panter&Tourron fondato da Stefano Panterotto e Alexis Tourron. L’estetica giapponese e l’estetica danese sono spesso accomunate nella definizione di stile “japandi” ed ecco che tra lanterne di carta di riso, l’azienda nipponica Koyori ha ospitato un laboratorio di scrittura giapponese su ventagli Uchiwa introducendo le nuove collezioni disegnate da Michael Anastassiades e Gamfratesi.
L’invito, anche in questo caso è a riempire la casa non solo di arredi ma anche di esperienze, condivise, di qualità. E in tema di tempo ben speso Gubi, guardando ancora più lontano, ha presentato un’edizione limitata a 100 pezzi della poltrona Pacha i cui proventi saranno devoluti, al 100%, all’UNICEF per sostenere progetti in zone di crisi come Burkina Faso, Myanmar e Sudan.
Poltrona Pacha di GUBI per Unicef – gubi.com
In copertina, una dimostrazione di produzione artigianale nello showroom Fredericia.