di Anna Vittoria Zuliani.
Collywood è la villa da sogno del finanziere Kipp Nelson, un progetto a firma dell’architetto americano Tom Kundig, co-fondatore dello studio Olson Kundig con sede a Seattle, sul cui lavoro è in uscita a giugno una pubblicazione monografica dal titolo Tom Kundig: Working Title, edita da Princeton Architectural Press.
Situata sopra la Sunset Strip a West Hollywood, sulle colline di Los Angeles, Collywood ha il privilegio di una vista straordinaria sul paesaggio circostante, che si estende dalle San Gabriel Mountains all’Oceano Pacifico.
Il processo di creazione del volume architettonico ha perciò considerato la doverosa opportunità di dialogare con il preponderante spazio circostante. Ne deriva un progetto che cerca di elidere i limiti tra spazio interno ed esterno mediante l’impiego di ampie superfici vetrate e di ambienti ibridi, di passaggio.
La superficie di 1450 metri quadri della casa si sviluppa su tre piani, mediante la sovrapposizione articolata di volumi puri. A tracciare il suo sviluppo è l’accostamento del vetro, dell’acciaio, del cemento. I muri esterni sono in cemento a vista in finitura “fondo cassero” che si addolciscono internamente con un rivestimento in legno caldo color miele.
Una porta di colore arancione individua con decisione l’ingresso alla casa. La struttura si snoda nello spazio grazie al sapiente accostamento dei materiali e all’articolazione volumetrica in tensione verso il paesaggio circostante.
A Collywood la presenza di pareti retrattili e di sporgenze a sbalzo tra cui terrazze, logge, coperture, rendono infatti la costruzione in grado di espandersi e contrarsi, adattandosi ad ogni esigenza, dalla vita quotidiana ai party con gli amici.
Lo spazio che circonda la casa si scompone in aree pavimentate, in salotti all’aperto, in vasche d’acqua e porzioni di verde mediterraneo caratterizzati da alberi di ulivo. Il cielo di Los Angeles si riflette nell’azzurro delle piscine a sfioro di Collywood e nulla impedisce questa diretta interazione.
Le terrazze sono delimitate da parapetti in vetro che scompaiono alla vista, e lo spettatore resta sospeso tra l’architettura e le luci della Città degli Angeli di fronte a lui.
Il progetto sembra dunque concepito per momenti di assoluto relax e contemplazione di una visuale suggestiva, e per il divertimento. Gli spazi sono in grado di ampliarsi e comunicare tra di loro o di isolarsi, grazie alla presenza di sistemi di oscuramento che trasformano le superfici vetrate in chiusure opache.
Caratteristica distintiva dei progetti dello studio Olson Kundig è infatti l’automatizzazione degli spazi mediante l’impiego di elementi meccanici, vere opere di ingegno della domotica. La casa diviene “macchina per abitare” citando Le Corbusier, l’architettura si fa cinetica, macchina contemporanea.
La versatilità dello spazio è centrale nel progetto di Tom Kundig, che immagina luoghi in grado di trasformarsi attraverso la tecnologia high tech. Prerogativa è la possibilità di giocare con nuove inusuali prospettive, la dinamicità del progetto.
La distribuzione degli ambienti sottolinea la particolare tensione dell’architettura verso l’esterno. Al piano principale superiore sono collocate la cucina, la sala da pranzo, la zona giorno; al di sopra la master suite protende verso il paesaggio, stagliandosi contro il cielo.
L’arredo è moderno, ricercato, minimale. Al livello inferiore si trovano la galleria di auto da collezione e gli spazi dedicati al gioco e al divertimento del padrone di casa. Collywood è un progetto architettonico mutevole e adattabile, che dalla dimensione più intima e solitaria è in grado di estendersi ed aprirsi, fino ad abbracciare con lo sguardo l’intera Los Angeles.