Una mostra che vale bene un soggiorno a Venezia. Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937, a cura di Rainald Franz, fino al 31 luglio 2016, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Con oltre 300 opere, in gran parte provenienti dal MAK di Vienna, LE STANZE DEL VETRO dedica l’esposizione primaverile alla genesi della moderna arte vetraria in Austria tra la fine dell’Impero Austro-Ungarico e la Prima Repubblica. In mostra i vetri dei protagonisti del Modernismo Viennese, come: Josef Hoffmann, Koloman Moser, Joseph Maria Olbrich, Leopold Bauer, Otto Prutscher, Oskar Strnad, Oswald Haerdtl e Adolf Loos.
Foto sotto Urban Janke, Ludwig Heinrich Jungnickel, 1912 contenitori lavorati a coste, con decorazioni ornamentali in bronzit nero e figure di animali in medaglioni ovali, vetro incolore, satinato J. & L. Lobmeyr, Vienna, manifattura boema.
In mostra l’influenza epocale che i progetti dei giovani architetti del Modernismo Viennese esercitarono sullo sviluppo dell’arte vetraria a Vienna. Le opere provengono dalla collezione del MAK – Museo Austriaco di Arti Applicate / Arte Contemporanea di Vienna e da varie collezioni private, e mostrano la genesi della moderna arte vetraria in Austria tra il 1900 e il 1937, un periodo molto fervido, compreso tra gli ultimi decenni dell’Impero Austro-Ungarico e la Prima Repubblica.
Foto sotto a destra, K. k. Fachschule für Glasindustrie Haida (Nový Bor) , Vaso, “Werknummer 2651 Oertel”, ante 1916, vetro blu soffiato a stampo, con decorazioni nere e linee, intagliato e con sovrapposizioni, Johann Oertel & Co., Haida (Nový Bor). A sinistra Josef Hoffmann Bicchiere da champagne, bronzit nero serie “C”, post 1912 vetro incolore, smerigliato, decorazione bronzit nero, Wiener Werkstätte, J. & L. Lobmeyr, Vienna, Meyr’s Neffe, Adolf (Adolfov), Steinschönau (Kamenický Šenov)
Dopo Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger, questa è la seconda esposizione sulle scuole nazionali dell’arte vetraria in Europa nel XX secolo, organizzata da LE STANZE DEL VETRO, progetto culturale pluriennale promosso da Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del XX e XXI secolo.
Foto sotto Josef Hoffmann, Calici, 1923, 1922, vetro giallo e viola soffiato a stampo, manifattura boema per Wiener Werkstätte.
Spiegazione del percorso. Partendo dagli esordi dell’ottava mostra della Secessione, presentata a Vienna nel 1900 (stanza 1) e dalla fondazione della Wiener Werkstätte nel 1903 con la sua produzione successiva (stanza 2 e 3), il percorso passa in rassegna i vetri dell’esposizione del Werkbund a Colonia nel 1914 e del periodo bellico e classicista (stanza 4 e 5), per arrivare fino ai lavori presentati all’Esposizione internazionale di Parigi del 1925 e ai vetri degli anni Venti e Trenta, tra i quali spicca l’unico progetto in vetro di Adolf Loos, il Trinkservice No.248 del 1931, uno dei servizi di bicchieri più noti della Lobmeyr, ancora oggi in produzione (stanza 6). La settima sala ospita la ricostruzione integrale, realizzata dal MAK, del Boudoir d’une grande vedette, la sala di vetro progettata da Josef Hoffman per il padiglione austriaco dell’Esposizione universale di Parigi del 1937.
La mostra è stata realizzata in collaborazione tra il MAK di Vienna e LE STANZE DEL VETRO, a cura di Rainald Franz, Curatore della MAK Glass and Ceramics Collection, Vienna.
Foto sotto, Josef Hoffmann, Calici da vino, 1913, acquistati all’esposizione del Werkbund di Colonia, cristallo, taglio prismatico, taglio diamante, commissionati per la Wiener Werkstätte, J. & L. Lobmeyr, Vienna, Meyr’s Neffe, manifattura di Adolf (Adolfov).
Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung – Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937
18 aprile – 31 luglio 2016 – Orari: 10 – 19, chiuso il mercoledì
LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
ingresso libero
Info, come raggiungere l’isola e prezzi – lestanzedelvetro.org – cini.it
Nell’immagine di apertura: Josef Hoffmann, Bicchiere a fondo piatto del periodo bellico, ante 1916, vetro incolore e dipinto, Johann Oertel, Haida (Nový Bor), Wiener Werkstätte