di Marta Santacatterina.
Si avvicina il Salone del Mobile, e con esso il Fuorisalone di Milano, dove quest’anno metterà radici anche Source (tra l’altro anche nostro partner), progetto che dal 2013 si pone l’obiettivo di creare connessioni e sinergie tra chi ha le idee e chi le può produrre. Il team dell’agenzia ha convocato una selezione di designer che – nello Spazio K di via Spalato 11 – proporranno oggetti e riflessioni sul tema della sostenibilità, dal riuso degli scarti all’uso di materiali eco-compatibili fino a ipotesi di sviluppo locale, sociale e tecnologico.Il tutto si svolgerà sotto l’etichetta Lovely Waste, e per presentarvi gli obiettivi abbiamo intervistato il fondatore di Source, Roberto Rubini.
Prima di parlare della nuova edizione di Source che si svolgerà durante il Fuorisalone 2018, da fondatore ci puoi raccontare come è nata l’idea dell’agenzia?
Source, Design & Networking Agency è una naturale evoluzione del progetto “Source, self-made design” nato nel 2013 con Altrove, associazione culturale. Dopo quattro anni di eventi, indagini, scouting, relazioni con progettisti, creativi, aziende medio piccole, artigiani e tutti quei soggetti che operano in modo non convenzionale all’interno del tessuto produttivo “diffuso”, ho sentito la naturale propensione a far evolvere il progetto in qualcosa che rispondesse alle esigenze di tutti questi operatori, cercando di cogliere il valore che scaturisce proprio dalla varietà e dai differenti approcci al lavoro. Operare per fare da Hub è il nostro obiettivo, interpretando le esigenze dei singoli per metterle in connessione all’interno del nostro network.
Baldisserri, Chiara Campolmi, Giada Cantoni, Chiara Grimandi, Rigo, categoria “Dallo scarto”
Quali sono stati i risultati più significativi ottenuti dal 2013 a oggi?
Il risultato più importante è stato non arrendersi e non interrompere quanto realizzato con fatica nei primi quattro anni, investendo tempo, risorse e tanta, tanta passione. Ora il network è cresciuto e sicuramente l’aspetto più significativo è l’averlo gestito e alimentato attraverso le relazioni dirette e personali per una conoscenza approfondita di chi opera nel settore.
#1Hommage, LykCarpet, categoria “Per il sociale”
Veniamo all’attualità: Lovely Waste è il titolo che avete scelto per il 2018. La sostenibilità è ormai un concetto adottato da molte produzioni industriali ed è sempre più al centro dell’attenzione. Come si relaziona il mondo del design con lo “scarto” e con i materiali eco-compatibili?
Anche questo passaggio è dovuto all’evoluzione del progetto. Il design oggi non può più essere “non sostenibile”, “non tecnologico”, “non compatibile con l’ambiente”, non c’è più tempo, è una strada a senso unico. Il design deve dare delle risposte. Da qui l’idea che Lovely Waste ci aiuti ad amare i rifiuti che noi stessi abbiamo generato e continueremo a generare, cercando di alimentare quell’economia circolare che in Italia ha punte di eccellenza e ampi spazi in cui poter lavorare. Quindi si tratta di un progetto/servizio che non finisce con il Fuorisalone, anzi questo sarà solo l’inizio: ci rivolgeremo soprattutto ai produttori che vorranno fare ricerca e investire sulla possibilità di convertire anche in modo creativo i propri scarti di produzione, supportandoli e seguendoli come abbiamo fatto con WooClass, azienda toscana che produce occhiali in legno.
Stefano Giovacchini, Black Diamons, categoria “Tecnologico”
C’è stata una grande partecipazione alla selezione per Lovely Waste?
Abbiamo ricevuto, come spesso accade per il Fuorisalone, centinaia di richieste dall’Italia e dall’estero. Ci fa molto piacere e un po’ ci ha stupito che l’argomento “sostenibilità” potesse avere così tanto successo. In particolare, è stata una piacevole sorpresa ricevere i lavori di giovanissimi studenti; lavori importanti per evidenziare l’intenzione di contribuire a costruire una identità sostenibile e mettere in evidenza una necessità: bisogna parlare di economia circolare, ovunque e a chiunque, e se a farlo è un giovane talento o uno studente alle prime armi, il messaggio acquisisce un maggior valore.
In base a quali requisiti avete selezionato i designer che parteciperanno al progetto?
Abbiamo scelto i partecipanti in modo da poter raccontare il tema con una visione a 360 gradi, dal riuso dei materiali all’impatto sociale. Essere sostenibili significa tante cose, e abbiamo provato a metterle in evidenza. Abbiamo costruito anche un questionario a cui tutti possono rispondere andando sul nostro sito, per continuare ad indagare sul tema.
Luca Alessandrini & Giacomo Garziano, Oxygen-18, installazione esterna con materiali Bio
Cosa vi aspettate dagli incontri che avverranno allo Spazio K di Milano tra designer, progettisti, aziende e pubblico?
Ci aspettiamo che si sviluppino nuovi progetti, succede sempre durante questi eventi. Se la rete si amplia e si creano nuove connessioni, ne trarremo beneficio tutti e saremo più forti. E poi sarà importante seguire la regia dei contatti che potranno nascere tra chi ha le idee e chi le produce, a quel tavolo ci sediamo e mettiamo a disposizione le nostre forze e le nostre competenze.
Lovely Waste – Isola Design District
dove: ZonaK, via Spalato 11 – Milano
quando: 17 – 22 aprile 2018
Roberto Rubini, foto di Maurizio Picci
Nell’immagine di copertina, Carolin Zeyher, Caballito, categoria “Per lo sviluppo locale”