Un’intervista di Anna Caldera, direttore di La casa in ordine a Donald Wich, a.d. Messe Frankfurt Italia.
Le fiere di settore sono da sempre un’occasione privilegiata per consolidare scambi commerciali, scoprire nuove tendenze e ampliare conoscenze nel proprio ambito professionale. Tuttavia, nell’era post-Covid e con il predominio crescente del digitale, sorge spontanea una domanda: siamo di fronte alla fine delle manifestazioni in presenza? Lo chiediamo a Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia da più di 25 anni e figura di riferimento internazionale nel settore fieristico.
Messe Frankurt | photo © Jacquemin | Messe Frankfurt GmbH
“È una profezia che sentiamo da anni – spiega – anche già molto prima del Covid. Comunque, la risposta è no. La fine delle fiere non è ancora stata decretata. Il digitale, durante la pandemia, ci ha permesso di continuare a organizzare delle fiere in maniera virtuale ma non ha fatto altro che confermare l’unicità e la validità del contatto personale”.
La fiera in presenza si conferma dunque lo strumento più efficace per creare networking tra le aziende e il retail. Un circolo virtuoso che coinvolge tutta la filiera: dal produttore che espone i suoi prodotti, al retailer che li scopre rendendoli così accessibili al consumatore finale (negozio, showroom ma anche alberghi e altri spazi pubblici). A conferma di questo ottimo stato di salute, per Messe Frankfurt il 2024 – a livello corporate – sarà un anno da record con una previsione di fatturato che si aggira (per difetto) intorno i 780 milioni di euro. Naturalmente la digitalizzazione ha prodotto parecchi cambiamenti nelle modalità organizzative e, anche Messe Frankfurt in qualità di promotori fieristici, si è adattata di conseguenza.
“La nostra offerta – continua Donald – è chiaramente soggetta a delle trasformazioni, quindi tornando al capitolo del digitale, tutte queste esperienze che abbiamo accumulato durante la fase critica ci stanno aiutando molto; nel senso che man mano stiamo integrando degli elementi di digitalizzazione nella nostra offerta”.
Anna Caldera e Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia.
Possiamo fare un esempio?
“Volentieri. Nell’ambito del marketing, riuscendo a colpire i target giusti, sia dal punto di vista dei visitatori che degli espositori in maniera tale da favorire il miglior matchmaking per i nostri clienti. Un servizio che ci è stato già da tempo e che stiamo affinando sempre più“.
Difatti, uno dei motivi per cui si espone o si visita una fiera, oltre a scoprire le novità e le ultime tendenze, è quello di creare business agevolando il più possibile domanda e offerta, sia fisica che virtuale.
“Esatto – sottolinea Donald Wich – Creare oltre alla presenza fisica in fiera anche dei momenti digitali, prima, dopo e durante la fiera stessa, in cui i nostri clienti possano conoscersi e scambiarsi informazioni e preparare l’incontro fisico. Incontro che sarà seguito da un follow up che porterà alla conclusione della trattativa. Nella pratica, questo avviene iscrivendosi alla piattaforma di Messe Frankfurt, cercare l’azienda o il brand di interesse e fissare un appuntamento, fisico o virtuale. Così facendo, si riescono a raccogliere una notevole quantità di informazioni che andranno ad affinare sempre più il servizio“.
Heimtextil | photo © Pietro Sutera | Messe Frankfurt GmbH
Passiamo a un altro argomento, distribuzione dei paesi partecipanti?
“L’Italia è il nostro fiore all’occhiello. Le nostre fiere sono, per definizione, super internazionalizzate, e Heimtextil è forse quella più internazionale di tutte, perché ormai la percentuale di espositori tedeschi mi sembra sia inferiore al 20%. Tutte le altre hanno valori leggermente inferiori, però la partecipazione di espositori internazionali è in media ben superiore al 50%, lo stesso vale per i visitatori”.
A proposito di visitatori, abbiamo assistito al ritorno dai paesi asiatici.
“Cinesi soprattutto – precisa Wich – Assistiamo ad una crescita sia negli acquisti che nell’offerta espositiva. Tant’è che escono dai padiglioni dedicati alle collettive cinesi e chiedono di entrare invece nei padiglioni merceologici”.
Ambiente | photo © Jean Liebchen | Messe Frankfurt GmbH
Abbiamo analizzato diversi aspetti che coinvolgono brand e buyer, parliamo ora del consumatore finale. Secondo lei, si sono modificate le richieste e le esigenze dei consumatori?
“ Il consumatore diventa sempre più difficile, nel senso che dal punto di vista dell’acquisto, ormai, parliamo di multicanalità; quindi, i canali tradizionali stanno perdendo quote rapidamente a favore dei canali digitali, online e quant’altro. In particolare, quelli cinesi dove si legge una crescita esponenziale nelle transazioni e con un’offerta mirata proprio alla nuova generazione, con messaggi molto targettizzati. Altri canali: il grossista, ad esempio, sta diventando una figura obsoleta che non ha più ragione di essere, almeno in determinati settori merceologici”.
Ultimo ma non per importanza l’AI. Qual è il suo peso in tutto questo?
“Non la percepiamo come una minaccia ma una grande opportunità, perché ci consentirà sempre di analizzare meglio i nostri potenziali clienti, profilarli, creare dei pacchetti targetizzati e customizzati per rendere la loro visita, sia virtuale che fisica, sempre più efficiente. Fra l’altro per la fiera, che organizziamo in Italia, l’SPS – SPS Italia è la fiera per l’industria intelligente, digitale e sostenibile, riconosciuta come punto di riferimento per il comparto manifatturiero italiano: l’appuntamento annuale per conoscere nuovi trend e confrontarsi sui temi più sfidanti dell’automazione industriale. La fiera torna a Parma dal 13 al 15 maggio 2025 – abbiamo una chatbot che risponde, al nostro posto, a tutte le domande che arrivavano tramite telefono, e-mail o messaggi.
È una tecnologia basata su ChatGPT, lo abbiamo addestrato per diverso tempo e successivamente l’abbiamo messo online. Tra l’altro, evolve costantemente grazie all’interazione con gli utenti. È di grande aiuto, soprattutto per quelle domande generiche: dove posizionare l’estintore, orari di apertura della fiera, misure di sicurezza e così via”.
Christmasworld | photo © Pietro Sutera | Messe Frankfurt GmbH
In attesa di rivederci a Francoforte per la prima fiera che interessa i lettori de La casa in ordine, ecco le date delle manifestazioni per il 2025.
Ambiente | 7-11 febbraio 2025). Punto di riferimento mondiale per il settore dei beni di consumo. Presenta innovazioni nei settori del Dining (articoli per la tavola e cucina), Living (arredamento e decorazioni per la casa) e Giving (idee regalo). È un evento chiave per scoprire le tendenze future in design e lifestyle.
Christmasworld | 7-11 febbraio 2025. Fiera internazionale dedicata alle decorazioni festive e stagionali, con particolare attenzione ai prodotti natalizi. Offre una vasta gamma di articoli decorativi, illuminazioni e accessori per rivenditori e grossisti.
Heimtextil | 14-17 gennaio 2025. La più grande fiera al mondo per i tessuti per la casa e il contract. Riunisce professionisti del settore tessile per presentare le ultime tendenze in arredamento e design sostenibile.
Il primo appuntamento è dunque con Heimtextil: quest’anno vedrà la partnership con la designer Patricia Urquiola – forza creativa dello Studio Urquiola – e la sua istallazione immersiva di interior design “Among-us”, concentrata sui tessuti pronti all’uso (con forte enfasi su hospitality e design); senza dimenticare la prestigiosa collaborazione con Alcova di Valentina Ciuffi e Joseph Grima, curatori degli Heimtextil Trends 25/26.
Heimtextil | photo © Pietro Sutera | Messe Frankfurt GmbH
In copertina, City Entrance Messe Frankurt | photo © Jacquemin | Messe Frankfurt GmbH