Studi sulle forme, pattern geometrici, esplosione di colori, ma soprattutto comodità e attenzione al prezzo. Quello degli anni Cinquanta è un periodo eccitante, dinamico: è la nascita della società del consumo, del “bello, funzionale e moderno”, della “forma che segue la materia”, per rubare le parole all’architetto Louis H. Sallivan.
La decade successiva alla fine del Secondo Conflitto Mondiale porta con sé una diffusa e rinnovata voglia di benessere, che si concretizza in uno dei periodi del design fra i più liberi e positivi: arriva la democratica produzione in serie, c’è il trionfo delle materie plastiche, che da elementi bellici si trasformano in materiali d’arredo, si pensa alla bellezza oltre che all’utilizzo, e si studiano combinazioni materiche innovative.
I colori si delineano in un palette ricca e variegata, che va dalle nuance pastello a tinte brillanti passando per i marroni, i crema, i grigi e i verdi di chiara ispirazione naturale, così come l’accostamento del nero, del bianco e del rosso, che aprono la strada alla Pop Art e alla sua esplosione di colori iper bright.
Nelle forme si va dalle linee pulite del design scandinavo alle ispirazioni spaziali (sono gli anni del lancio dello Sputnik nello spazio) sino a quelle organiche: è l’abbandono del rigore degli anni della guerra e si arreda (e si vive) in maniera rock, con una fusione fra praticità e stile che ha creato pezzi memorabili, veri e propri pilastri della storia del design.
Plastica democratica
Dà il via al design iconico degli anni Cinquanta la Eames Plastic Chair di Vitra, prodotta nel 1950 e presentata lo stesso anno al New York Museum of Modern Art, dalla coppia americana di progettisti Charles & Ray Eames.
Questa sedia può essere considerata a pieno titolo uno dei primissimi esempi di design “democratico”, proprio perché venne pensata per essere a basso costo, ed è la prima sedia in plastica ad essere prodotta industrialmente. Dapprima venne realizzata in compensato, poi in fogli di alluminio, successivamente in fibra di vetro, ed infine in propilene, il materiale con cui Vitra la produce ancora oggi.
Eames Plastic Chair di Vitra, design Charles & Ray Eames, prezzo da € 235
Che signorilità!
Creata sulla scia delle poltrone “cocoon” della fine degli anni Quaranta, la poltrona Lady di Marco Zanuso, messa in commercio da Artflex nel 1951, ebbe un successo pressoché immediato (e possiamo dire oggi, duraturo). Le sue forme sono di ispirazione organica e i suoi braccioli ricordano la forma di un fagiolo. È strutturata con un telaio di metallo e imbottitura di poliuretano espanso rivestita di poliestere, a sua volta fissato ad un tessuto aderente di velluto di cotone. Un vero capolavoro, premiato con la Medaglia d’Oro al IX Triennale di Milano del 1951. Oggi Lady è a catalogo Cassina, nella collezione “I Maestri”.
Poltrona Lady di Cassina, design Marco Zanuso, prezzo da € 2.890
Avvolgente
Innovativa e audace per il tempo, Margherita, disegnata da Franco Albini nel 1951 – prodotta da Bonacina 1889 – è una poltroncina in giungo incurvato che sembra avvolgere le linee del corpo. Esposta come pezzo icona al MoMa di New York e in Triennale a Milano, ha una struttura solida e leggera al tempo stesso, che si completa con il cuscino in poliuretano sfoderabile.
La poltroncina fa convergere tecniche tradizionali in un’estetica moderna con un design che si ispira alle ricerche di Saarinen e degli Eames, ma differentemente dagli studi sulla plastica, dà nuova vita a un materiale tradizionale. Moderna e confortevole, è ancora estremamente contemporanea.
Poltrona Margherita di Bonacina 1889, design Franco Albini, prezzo € 3.270
Come l’aria
Diamond Chair venne progettata nel 1951 da Harry Bertoia, friulano naturalizzato statunitense, e che diede poi vita alla “Bertoia Collection” di Knoll, una serie di mobili che ruotano intorno a questa straordinaria seduta in filo metallico e che comprendoe poltrona, divano e sgabello da bar.
Oltre all’estetica raffinata, Diamond Chair ha il pregio di avere elevato le qualità espressive dell’acciaio, considerato fino ad allora un materiale prettamente industriale, in una forma-non forma. Ciò che la rende riconoscibile è la trama a rete creata dai fili di metallo, una sorta di scultura fatta d’aria. Celebre rimase la frase di Bertoia “Se guardi queste sedie, vedi che sono come sculture fatte principalmente di aria. Lo spazio le attraversa”. Disponibile in due versioni, è perfetta anche per l’outdoor.
Diamond Chair di Knoll, design Harry Bertoia, prezzo € 2.075
A linea continua
Si aggiunge alla ricca produzione di Marco Zanuso la Martingala, disegnata nel 1952 per Artflex, che ha il primato di essere la prima poltrona sfoderabile e, soprattutto, ha il pregio di essere l’applicazione pratica degli studi sperimentali di Zanuso sul poliuretano: Martingala infatti ha densità differenti a seconda delle zone di sostegno, ed è supportata dalle cinghie elastiche per rendere sicuro il molleggio, dandole un comfort unico.
A livello estetico si presenta con una linea continua fra schienale e braccioli, che la rendono avvolgente. Anche Martingala venne premiata con la Medaglia d’Oro alla X Triennale di Milano, se mai ci fosse bisogno di attestarne l’eccezionalità.
Poltrona Martingala di Artflex, design Marco Zanuso, prezzo € 2.400
Leggera come una formica
Nel 1952, Arne Jacobsen progettò Ant Chair per Fritz Hansen, la prima di una serie di sedie leggere con la quale il designer comincia a farsi strada a livello internazionale, tanto che nel 1957 vince il gran premio alla XI Triennale di Milano. La sedia, che ha le forme sinuose di una formica (da cui il nome), è realizzata in compensato lamellare con gambe di metallo.
Nel progetto originale per la mensa della casa farmaceutica Novo Nordisk le gambe erano tre, ma sono state successivamente portate a quattro, nella forma che tutti conosciamo. La sedia Ant, che è anche impilabile, si integra da oltre sessanta anni in tutti gli ambienti di casa.
Sedia Ant di Fritz Hansen, design Arne Jacobsen, prezzo € 229.50
Femminile
Gilda è una poltrona dalle linee avvolgenti, disegnata da Carlo Mollino nel 1953, e oggi proposta da Zanotta. Un vero e proprio inno al comfort, reclinabile in quattro posizioni diverse e con un ottimo equilibrio materico. La sua struttura è in frassino tinto rovere, con imbottitura in poliuretano autoestinguente, impunture in ottone bronzato e rivestimento sfoderabile in nappa. Il contrasto fra l’imbottitura e la struttura in legno la rende austera e invitante al tempo stesso.
Poltrona Gilda di Zanotta, design Carlo Mollino, prezzo a partire da € 3.000
Rigoroso
Era il 1954, quando Osvaldo Borsani progettò lo scrittorio T90: un piano in compensato con tre cassetti, che univa tecnologia e forza immaginativa. Il suo design è rigoroso ed evidenzia la voluta semplicità dei suoi elementi compositivi. Il T90 è stato rieditato da Tecno nel 2012 e ha mantenuto la sua struttura originale, con il piano sagomato e curvo finitura noce canaletto, sostenuta da una struttura in tubolari d’acciaio.
Scrittoio T90 di Tecno, design Osvaldo Borsani, prezzo € 4.500
Rivisitata
Nel 1955 Osvaldo Borsani lavora sull’idea del giunto meccanico per realizzare una poltrona che potesse assumere diverse posizioni, nasce così P40 di Tecno. Una vero e proprio nido di relax ad elementi mobili, composto da un piedistallo di metallo che sostiene il sedile e lo schienale imperniati in modo da consentire tutte le inclinazioni, con un elemento ribaltabile sotto il sedile che completa il piano di appoggio, un appoggia-piedi sfilabile di metallo e braccioli di acciaio e gomma. Pratico e visionario è la versione “imbottita” della più classica chaise long.
Poltrona P40 di Tecno, design Osvaldo Borsani, prezzo € 11.500
Riconoscibile
Fra i pezzi più indovinati (e famosi) degli Anni Cinquanta, non si può non citare la Serie 7 di Arne Jacobsen, classe 1955, prodotta da Fritz Hansen. La sedia, il cui nome originale è P 3107, è caratterizzata da una forma che ricorda il busto di una donna e ha il primato di essere uno degli arredi più venduti di sempre.
Tutti i modelli in origine erano disponibili in quercia, palissandro, teak, in nero e con rivestimento in tessuto o pelle. Fra le sue apparizioni più celebri, c’è lo scatto di Lewis Morleu, nel 1963, con la modella Christine Keeler (la moglie del ministro inglese Profumo e protagonista dell’omonimo scandalo) nuda e coperta solo dallo schienale.
Serie 7 di Fritz Hansen, design Arne Jacobsen, prezzo da € 394 a € 1.609, a seconda delle finiture
Very light
Superleggera nasce nel 1955 dalla creatività di Giò Ponti e dalla perizia artigiana di Cassina, che dal 1957 l’ha portata fino ai nostri giorni. Riconoscibilissima nelle linee è uno dei progetti industriali più noti del XX secolo e appartiene alla collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano.
La sedia si ispira all’archetipo della più classica sedia impagliata, l’Ottocentesca sedia di Chiavari, fra i simboli dell’artigianato ligure, e muove le sue forme intorno ai concetti di leggerezza, semplicità e stabilità. Superleggera pesa infatti 1700 grammi e la sezione triangolare delle gambe ha uno spessore di soli 18 millimetri, mentre la struttura della seduta è in frassino. Per essere una “semplice sedia”, come la definì Giò Ponti pare proprio straordinaria.
Sedia Superleggera di Cassina, design Giò Ponti, prezzo da € 594
Naturale
Progettato nel 1956 dall’architetto Eero Saarinen il tavolo Saarinen, più noto come Tulip, è fra gli arredi più celebri di Knoll International. Riconoscibile la sua forma a tulipano, con la base a calice e un piano ovale, Tulip può essere considerato la massima espressione del genio di Saarinen e ha la particolare (innovativa per il tempo) di avere un unico “piede” d’appoggio.
La serie comprende le versioni con piano in laminato bianco, in marmo in numerose finiture, tra cui i nuovi colori rosso rubino e Sahara noir, e in legno di noce. La base è inoltre disponibile in alluminio verniciato nero o platino.
Tulip di Knoll International, design Eero Saarinen, prezzo su richiesta in base alle finiture
Senza confini
Progettata nel 1956 dal designer italiano Franco Albini, come vuole il suo nome – 835 Infinito – è una libreria componibile e modulare che può essere estesa, appunto, all’infinito. Albini la disegnò per Poggi, poi Cassina nel 2008 l’ha inserita nella collezione “I Maestri”.
La libreria si fissa al pavimento e al soffitto, è in grado quindi di staccarsi dalla parete e di essere completamente libera nello spazio e può essere utilizzata per separare gli ambienti. La si trova nelle versioni in frassino naturale oppure tinto noce o canaletto.
Un progetto aereo, leggerissimo, che ha fatto storia nel design, con una serie di componenti come mensole e contenitori, combinabili a piacere, insomma il primo approccio a un design “bespoke”, che si modula sulle esigenze di spazi e gusti.
Libreria 835 Infinito di Cassina, design Franco Albini, prezzo a partire da € 15mila
Pop
Costruito con una struttura in acciaio e 18 cuscini che ricordano i morbidi marshmallow – da cui ha preso poi il nome – il divano è stato progettato da George Nelson nel 1956 per Hermann Miller. Divertente, eccentrico, bellissimo e insolito è uno dei divano più riconoscibili della storia del design nonché uno dei primi progetti ispirati alla Pop-Art. Una “prolunga” con sei cuscini può essere montata fra i divani, permettendo di creare un pezzo potenzialmente infinito.
Divano Marshmallow di Vitra, design George Nelson, prezzo a partire da € 1.753
Girevole
Era il 1956 quando Osvaldo Borsani progetta la poltrona P32, con un nuovo ed innovativo elemento: il movimento. P32 infatti è una poltrona girevole, con ritorno automatico e meccanismo basculante dello schienale, ha una struttura in tubolare d’acciaio con cinghie di rinforzo e bracciolo integrato nella sagoma dello schienale.
La caratteristica libertà nel movimento rotatorio la rendeva ai tempi, e la rende tutt’oggi, una seduta da riposo e conversazione, adatta sia per ambienti d’ufficio che d’abitazione, così come, più in generale, per gli spazi di accoglienza. P32 è prodotta da Tecno.
Poltrona P32 di Tecno, design Osvaldo Borsani, prezzo € 2.537
Stabilità sospesa
Quante volte lo abbiamo visto e chi mai penserebbe che è un progetto del 1957? Lo sgabello Mezzadro, ideato dai fratelli Piergiacomo e Achille Castiglioni per Zanotta, è un nuovo punto di inizio per definire la libertà dell’ambiente spaziale domestico. Omaggio alla cultura contadina del nostro paese – richiama infatti la seduta di un trattore – è composto da 4 pezzi, combinati in modo che il sedile sembri sospeso, oscilli, ma abbia anche una grande stabilità.
Un vero e proprio incontro fra l’arte povera e la Pop-Art. Viene messo in produzione solo nel 1971, ed è presente in collezioni permanenti, fra cui quella al MoMa di New York.
Sgabello Mezzadro di Zanotta, design Piergiacomo e Achille Castiglioni, prezzo a partire da € 705
Innovativa
Uno dei simboli del design degli anni 50, è Swan, la celebre seduta di Arne Jacobsen con cui il designer mise in pratica le sue teorie sul design integrato all’architettura. La prima Swan fece la sua comparsa nel 1958 nella lobby dell’Hotel Royal di Copenhagen e fu subito icona.
Un grande classico del design scandinavo, Swan è realizzata da una struttura in resina sintetica imbottita con gommapiuma trattata a freddo e le linee flessuose che la fanno somigliare a un guscio. Swan è distribuita da Fritz Hansen.
Sedia Swan di Fritz Hansen, design Arne Jacobsen, prezzo a partire da € 3.500, a seconda delle finiture
Confortevole
Progettata nel 1958 da Arne Jacobsen, Egg Chair, come vuole il suo nome è una poltroncina super confortevole che ricorda le linee di un uovo – ma con le rotelle – e che può assumere tantissime posizioni, avvolgente nelle forme e pulita nelle linee.
Venne ideata nel 1958 dall’architetto danese per arredare le lobby rooms del SAS Royal Hotel di Copenhagen e da allora è diventata un pezzo assolutamente riconoscibile e diffuso, che ha rivoluzionato il concetto di relax.
Egg Chair di Fritz Hansen nella versione in pelle, design Arne Jacobsen, prezzo a partire da € 5,290 la poltrona, e da € 1.770 il puff
(Finta) austerità
Alla fine degli anni Cinquanta, siamo esattamente nel 1958, il designer milanese Roberto Menghi disegna una interessante serie di poltrone e divani chiamata Hall, ed entrata a far parte della collezione di poltrona Hall. Le linee di Hall sono austere e rigorose, elegantissime con gambe in legno tinto wengé o cioccolato e braccioli rivestiti in poliuretano sagomato, tanto da ricevere l’anno successivo la menzione d’Onore per il Compasso d’Oro.
Divano Hall di Artflex, design Roberto Menghi, prezzo su richiesta
Sinuosa
Panton Chair Classic di Vitra è un progetto del danese Verner Panton, che ha rivoluzionato il concetto di sedia: Panton infatti è stata la la prima sedia realizzata interamente con un unico foglio di plastica, anche se è stato possibile riprodurla con tutte le caratteristiche del suo progetto originale solo nel 1999. Il progetto risale al 1959/60 ma viene ancora oggi realizzata nella sua versione originale laccata lucida, con un unico foglio di poliuretano leggermente flessibile.
Panton Chair di Vitra, design Verner Panton, prezzo a partire da € 285 a € 1.310, a seconda delle finiture
Nell’immagine di copertina, Ant Chair di Fritz Hansen, design Arne Jacobsen