È il materiale più antico lavorato dall’uomo che, dall’alba dei tempi, lo ha impiegato per costruire oggetti, monili e pentole, entrate nella tradizione e oggi conservate come vere eredità famigliari. L’importante è prendersene cura.
Le migliori pentole per le cotture lente? Sicuramente quelle in rame. Ma non solo: oggetti di puro décor, monili e vasellame in questo materiale sono presenti nelle case di ogni famiglia. Quando però si tratta di pulirli, passa la voglia di utilizzarli di nuovo, soprattutto nel caso delle stoviglie da cucina. In realtà, con pochi accorgimenti e una soluzione casalinga, si possono riportare all’antico splendore.
Il rame, come la maggior parte dei metalli, tende a ossidare naturalmente e per questo motivo pentole e oggetti in questo materiale appaiono sempre più opachi con il passare del tempo, magari con qualche alone residuo di una pulizia veloce e poco accurata. Ispirandosi alla tradizione tramandata dalle vecchie generazioni, esiste una soluzione casalinga a base di aceto, sale e farina di frumento, che garantisce un ottimo risultato, oltre ad essere completamente green.
Innanzitutto serve dell’aceto bianco, della farina bianca e del sale fino. Con questi ingredienti da cucina, in parti uguali, si prepara una soluzione omogenea da utilizzare per rimuovere lo strato di ossido formatosi sulla superficie. È una vera e propria “pasta abrasiva” ma delicata, che andrà passata con una spugnetta morbida – l’ideale è un morbido panno in microfibra – mentre vanno del tutto evitate quelle abrasive, che andrebbero a graffiare la superficie, andando a rovinare il tipico “effetto a specchio”.
Una volta passate le superfici con il composto, vanno risciacquate sotto un getto di acqua fredda e, successivamente, asciugate con un panno asciutto. Il rame tornerà, come per magia, al suo splendore caratteristico. Naturalmente, sarà un’operazione da ripetere più volte nell’arco dell’anno, perché l’ossidazione è inesorabile, a causa della sola esposizione all’umidità presente nell’aria.