Ventura Lambrate è indubbiamente uno dei distretti del Fuorisalone che meglio raccontano la libertà progettuale del design più all’avanguardia. Una visione proiettata verso il futuro che però in alcuni casi può apparire un po’ troppo intellettuale, perdendo la valenza industriale dell’idea di prodotto verso una strada che si avvicina più all’arte concettuale. Bisogna fare una distinzione. Quest’anno vi è stato un ritorno prepotente dei progetti di illuminazione e quelli legati alla ceramica decorativa e da tavola.
L’illuminazione ha ripreso, a scapito del mobile che ha visto comunque molte conferme e idee interessanti, un ruolo predominante nell’esposizione del Fuorisalone. I progetti sono freschi e la presenza delle nuove generazioni, la stragrande maggioranza delle proposte a Ventura Lambrate, ha sviluppato un percorso espositivo dove il classico viene rivisitato, in chiave apparentemente low cost, in prodotti ispirati al riciclo e allo spirito green contemporaneo.
Un’anima green che ha coinvolto tutti, in generale, una vera consapevolezza che si evince dai progetti d’ispirazione recycle con una cura particolare al risparmio energetico e ai materiali di ultima generazione. Sono proprio questi ultimi ad essere i veri protagonisti di questa edizione, con soluzioni all’avanguardia che presto metteranno da parte le materie plastiche e tutto quello che, grazie alla consapevolezza moderna, non è sano per l’ambiente quanto a produzione e smaltimento.
Le scuole di design hanno fatto sentire la loro presenza con progetti molto legati ai concetti appena raccontati ma è la spontaneità mentale, che si evince dai prodotti esposti, a lasciar sempre il sorriso sulle labbra. Una voglia generale di divertimento, di lasciar correre libera la fantasia, che mette finalmente la nuova generazione di designer verso la strada di una consapevolezza più matura, distaccata dai grandi del passato, trovando così una propria dimensione che racconterà nel futuro il mondo che viviamo oggi.
Tutte le immagini del servizio sono di Marco Mancini
