di Cristina Isacco, etiquette coach e presidente di Academy for ladies.
Gli imprevisti possono capitare a tutti e la bacchetta magica si sa quando serve non è mai a portata di mano ma non dimentichiamo mai che essere in ritardo ad un appuntamento è decisamente una mancanza di rispetto nei confronti di chi attende il nostro arrivo e le scuse non hanno alcun valore. La puntualità è segno di buona educazione e non un optional.
Non esistono né se né ma. Prendiamone atto e organizziamoci di conseguenza. Se ad esempio a casa di amici siete invitati a cena per un’ora precisa, come è giusto che sia, cercate di calcolare bene i tempi. Considerate il traffico sulle strade, il tempo che impiegate a prepararvi ed eventuali possibili imprevisti che potrebbero ostacolarvi. Nessuno si aspetta che siate indovini o che conosciate il futuro ma ridursi all’ultimo momento per scegliere il colore del rossetto da indossare non è certamente il giusto atteggiamento da adottare.
Pensate a chi ha preparato un pasto, tenendo cura di farvelo arrivare a tavola caldo e cotto a puntino mentre voi siete ancora in bagno con i bigodini in testa. E se foste voi ad attendere i soliti ritardatari di turno che sembrano non curarsi del fatto che avete applicato la formula magica per fermare il tempo per far sì che tutto fosse pronto all’ora x ?
Non importa se essere in eterno ritardo ormai fa parte del vostro DNA, sappiate che è da maleducati. Lo stesso discorso vale per coloro che arrivano troppo in anticipo colpiti da attacchi d’ansia dal timore di arrivare tardi. Per essere chiari la regola è quella dei 10 minuti: la tolleranza è di 10 minuti prima o 10 minuti dopo l’orario. Non un minuto di più. Sincronizzate gli orologi. Non a caso la puntualità è definita “ la cortesia dei re“.