“Domandare è lecito, rispondere è cortesia”, recita il proverbio. A maggior ragione se si tratta di un invito a cena. Ricevere è un’arte e se volete che i vostri ospiti pensino a voi come a una brava padrona di casa, ci sono delle piccole accortezze da rispettare. Lo stesso vale per gli ospiti, naturalmente. Quindi una volta stabilito il menù che tenga conto di gusti e intolleranze, decisa la mise en place, è il momento di estendere l’invito.
Siamo nell’era degli sms, whatsApp e instant message. Quindi il modo più veloce, è quello di inviare un messaggio o fare una telefonata. Attenti però a non avvertire con troppo poco anticipo, oggi siamo un po’ tutti agenda dipendenti, una settimana prima potrebbe essere il tempo giusto. Se invece, come me, preferite le cose “fatte come una volta” potrete affidare il vostro invito a un biglietto che verrà recapitato tramite posta. Oggi occasioni che richiedono tutta la formalità di un invito cartaceo sono rare: matrimonio, battesimo, comunione o un ricevimento o una cena molto formali. Ma anche se si tratta di un’occasione informale, quanto è bello trovare nella cassetta della posta un invito cartaceo?
Rita Konig, giornalista ed esperta di lifestyle domestico, suggerisce di farne stampare alcuni con la scritta “a casa” e scrivere a penna l’ora e la data. E quando si riceve un invito è buona norma rispondere, anche a voce. Ed è per questo che i biglietti riportano, di solito in basso, a destra o sinistra, la dicitura RSVP acronimo di Répondez s’il vous plaît che sta per “rispondere per favore“. Se qualcuno ti invita, devi rispondere e non ci sono eccezioni a questa regola. Se qualcuno non lo fa, sei libero di interpretare il suo silenzio come un modo piuttosto sgarbato di rifiutare, e la prossima volta inviterai qualcun altro. Quanto tempo prima rispondere? Dipende dall’intervallo di tempo trascorso tra la data scritta sull’invito e il momento in cui lo riceverete, ad ogni modo l’educazione detta di rispondere immediatamente.