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Nomadaria – micro architettura modulare

di Roberta del Vaglio.

È il progetto di micro abitazione modulare presentato da Officine Tamborrino in occasione di Edit Napoli: la struttura è firmata dell’architetto Paolo Scoglio reinterpretata e arredata dalla designer Elena Salmistraro. Il risultato è semplicemente charmant.

Il contesto è quello di Edit Napoli, fiera del design curatoriale che si è conclusa il 12 ottobre: Nomadaria è uno degli allestimenti “cult” dedicati a progetti speciali di aziende affermate. In questo caso si tratta delle Officine Tamborrino, brand pugliese che produce arredi e complementi in metallo, “figlio” dell’azienda Scaffsystem, attiva nella realizzazione di strutture in acciaio per architettura e logistica.

Questo background, che unisce competenze industriali e architettoniche, ha portato Licio Tamborrino, titolare dell’azienda, a pensare un prodotto che integri l’una con l’altra e così è nata la HouseTree, disegnata da Paolo Scoglio. House Tree è un modulo abitativo, da installare senza fondazioni, immaginato in tre possibili dimensioni: Small 5,4 x 3 mt, Medium 8,8 x 3 mt, Large 11,7 X 3 mt.

È un lungo balzo in avanti nell’evoluzione del prefabbricato e deve il suo nome all’elemento naturale che lo ha ispirato: l’albero. Al centro del modulo, infatti, si trova una nicchia vetrata, che consente alla piccola casa di svilupparsi abbracciando l’albero stesso e, idealmente, la natura. Il messaggio è: HouseTree è un elemento architettonico che può e vuole fondersi con la natura.

Il modulo abitativo Nomadaria, esposto all’interno del parco della villa Floridiana in occasione di Edit Napoli.
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La nicchia vetrata che consente alla casa di svilupparsi attorno a un albero.
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IL DESIGN COME ABITUDINE ALLA QUALITÀ

Proprio in occasione di Edit Napoli la HouseTree è stata riletta da Elena Salmistraro che racconta: “Conosco Licio Tamborrino e Officine Tamborrino da molti anni, e so quanto il suo lavoro sia guidato da una costante ricerca della qualità, intesa come capacità di riconoscere valore anche nelle piccole cose. È proprio questo modo di intendere il fare che ci accomuna, e che mi ha ispirato nel dare al progetto una dimensione poetica e identitaria, capace di andare oltre la pura funzione per instaurare un dialogo con l’ambiente, con il luogo e con le persone che lo vivranno”.

E dunque, per il decoro della facciata Salmistraro si è ispirata alle architetture dei paesaggi costieri della Campania, scegliendo colori desaturati, come schiariti dal sole e dal sale.

Gli interni di Nomadaria: letto tata di Bolzan; tavolini Anodo di Scapin Collezioni; lampade Seia 35 e Antonym di Bottega Intreccio; lavabo Falala di Flaminia; pittura pareti e soffitto di Kerakoll; pavimenti e rivestimenti a cura di Galleria delle Idee di Ostuni.
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TECNOLOGIA E BELLEZZA PER INTEGRARSI NEL PAESAGGIO

Del resto, proprio la cura del dettaglio e dell’estetica è un valore per Tamborrino e racconta una continua ricerca della qualità complessiva del prodotto: “lavoreremo sempre di più per fare in modo che gli aspetti tecnologici possano convivere con il comfort interno e il design” spiega, facendo riferimento soprattutto alle tecnologie che potrebbero consentire al modulo abitativo di essere indipendente dal punto di vista energetico e idrico e quindi più sostenibile.

Si tratta di un aspetto cruciale di questo tipo di architettura pensata anche per essere inserita in contesti paesaggistici protetti: “Nel nord Europa in particolare c’è la possibilità di installare queste tipologie di moduli anche all’interno di aree protette, proprio con lo scopo di creare dei percorsi turistici che permettano di fruire di determinati posti e di determinati luoghi. Queste soluzioni possono essere intese anche come temporanee per ridurre al minimo l’impatto sul territorio e al tempo stesso viverlo, con responsabilità” prosegue Tamborrino.

Gli esterni di Nomadaria, pitture di Kerakoll.
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IL VANTAGGIO DI UN PROGETTO GIÀ DEFINITO

All’interesse turistico si affianca anche quello di chi, avendo la possibilità e le autorizzazioni richieste per inserire un modulo abitativo all’interno di una proprietà, può trarre vantaggio da un progetto di qualità strutturale e formale, di cui già conosce nel dettaglio, tempi e costi: “oggi un cantiere edile tradizionale – spiega Tamborrino – presenta una serie di incognite, variabili legate a tempi di esecuzione e a costi finali, perché spesso si parte con un budget e si finisce da tutt’altra parte. Ecco, con questo tipo di progetto il cliente si garantisce una certezza dei costi e dei tempi anche perché noi abbiamo la nostra pianificazione, abbiamo i nostri tempi di consegna e nell’arco di quelli siamo in grado di consegnare il modulo finito”.

officinetamborrino.com

Tutte le immagini sono di Gianluca Laneve

In copertina, Licio Tamborrino ed Elena Salmistraro sul patio di Nomadaria.

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