lavabo bagno illuminazione

Illuminare il bagno – le regole da seguire e gli errori da evitare

Il bagno, come la cucina, fa parte di quegli ambienti domestici definiti ‘di servizio’. Spazio funzionale destinato all’igiene personale e della famiglia ha tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, modificato profondamente la propria natura gerarchica nel contesto della casa, trasformandosi in uno dei luoghi cui vengono prestate maggiori attenzioni progettuali.

E questo avviene indipendentemente si tratti di una casa di ampie dimensioni o di un mini appartamento. Il bagno è e vuole essere anche un’oasi di relax, non solo una stanza dove lavarsi i denti.

Composizione Blues 2.02 di BMT
specchio illuminato bagno
A cosa bisogna prestare attenzione prima di affrontare un progetto di illuminazione del bagno? Sicuramente verificare se esiste una finestra che garantisce luce naturale o, al contrario, se ci si trova alle prese con un bagno cieco. C’è una bella differenza.

La luce naturale è un elemento importante con cui fare i conti. Così come lo è la posizione dei sanitari e, in particolare, la zona lavabo. Se state progettando ex novo il bagno di casa, ricordate sempre di posizionare la zona dello specchio e dei lavandini a fianco della finestra, così che la luce illumini il piano e lo specchio in modo radente senza creare ombre.
Certamente da evitare, invece, è la finestra posizionata di spalle. La luce colpirà lo specchio creando un fastidioso abbagliamento.

Depht Fenix di LAGO
luce sopra specchio led
Ma oltre alla luce naturale esistono anche altri elementi, apparentemente secondari, che incidono sulla qualità della luce del bagno: i rivestimenti e gli arredi. Qualora la luce naturale fosse insufficiente (una finestra che affaccia su un cortile interno, oppure orientata verso nord o in una zona d’ombra, di piccole dimensioni, eccetera) è indispensabile scegliere un rivestimento che aiuti a rendere più luminoso il bagno.

Si parte dalla scelta di colori molto chiari con finitura lucida che riverbera la luce, aumentando la luminosità dell’insieme. In commercio esistono una varietà infinita di soluzioni: dalle ceramiche da rivestimento, alle pietre, alle resine, agli smalti, ai mosaici, alle carte da parati.

A sinistra,collezione Absolute White di MARAZZI CERAMICHE. A destra, collezione Decori Assonometria di MIPA
rivestimenti bagno

Mosaico GoldBronze di Vitrex
mosaico bianco rivestimento bagno
Un uso sapiente di questi prodotti – anche mescolati tra loro – può offrire sorprendenti risultati estetici dove la luce, oltre a garantire i compiti visivi primari, esalta il taglio architettonico dello spazio aggiungendo un tocco di glamour.

Collezione Bath Design di ABK
lavabi design neri effetto pietra
Non da ultimo il fatto che l’uso del bianco (o di colori molto chiari) restituisce una sensazione maggiore di igiene e pulizia. Da utilizzare con parsimonia sono i colori scuri. Rimpiccioliscono percettivamente gli spazi e smorzano la luminosità dell’ambiente. Analoga attenzione va riservata alla scelta degli arredi. In bagni piccoli e scarsamente illuminati sono da preferire sempre i toni chiari e superfici con texture delicate.

In bagni più grandi esiste sicuramente maggiore libertà espressiva in tema di uso del colore negli arredi e nei rivestimenti in generale. Importante è avere un occhio allenato al gusto e al senso dell’equilibrio evitando contrasti troppo marcati, difficili da gestire in termini di buona illuminazione.

Infine va ricordato che la luce offre ‘soluzioni scenografiche’ di grande pregio semplicemente giocando con il suo posizionamento. Basti pensare a una superficie ceramica goffrata, a una parete di mattoni o alla texture naturale di pietra o legno, illuminata dal basso verso l’alto.

Collezione Domino AL346 di ARTELINEA
mobile bagno vetro satinato bianco
Entrando nello specifico progettuale è bene ricordare che in bagno, per assicurare i compiti visivi primari, devono essere garantiti due livelli differenti di illuminazione. Per la luce generale sono necessari dai 200 ai 300 lumen mentre per la zona lavabo/specchio sono necessari almeno 500 lumen.

Come già accennato, in bagno è importante evitare ombre. Deve essere predisposta una illuminazione diffusa e una diretta (da collocare nella zona lavabo). L’illuminazione diffusa è delegata all’uso di plafoniere, lampade a sospensione, a cornici in gesso retroilluminate o, in alternativa applique con luce indiretta su pareti e soffitto.

Applique Optunia di FONTANARTE
applique design bagno

A sinistra, sospensione Aèrostat di FABBIAN. A destra, plafoniera Bianca di FONTANARTE
lampada sospensione e lampada soffitto
Una nota a margine è da riservare all’impiego del lampadario nella stanza da bagno. Quest’ultimo deve avere dimensioni adeguate al contesto e, soprattutto, va posizionato solo se in presenza di soffitti alti. Il lampadario, infatti, crea ombre ed è necessario porlo a una altezza che ne mitighi gli effetti.

Ma il punto focale del bagno è, e resta, la zona dello specchio/ lavabo. Qui si concentrano le attività quotidiane di igiene personale. Al mattino e alla sera prima di coricarsi. In questo contesto la regola aurea è garantire una illuminazione omogenea e senza ombre. Il primo errore da evitare, contrariamente a quanto si pensa, è mettere una lampada sopra lo specchio.

Tale posizione determina sul viso contrasti fastidiosi rendendo più complicato truccarsi o radersi in sicurezza. La posizione corretta è la presenza della luce lungo i fianchi dello specchio in modo che arrivi da entrambi i lati, uniformando l’incarnato e rendendo bene visibili i tratti.

A sinistra, specchio Ellade di HIDRA CERAMICHE. A destra, specchio Boogie di DEVON & DEVON
specchi classici bagno
Le soluzioni offerte dal mercato sono molteplici: dalle appliques, alle strip Led, agli specchi retroilluminati. Quest’ultimi sono proposti in molteplici forme e costituiscono una validissima alternativa alle classiche appliques. Oltretutto sono belli per design e pulizia formale.

Collezione Escape comp.31 di ARCOM
specchio tondo bagno illuminato

Specchio Neutro di ANTONIO LUPI
specchio bagno lungo illuminato
Non da ultimo la sicurezza. L’ampia diffusione dell’illuminazione a Led ha portato a un cambio di passo anche in questo importante comparto: non teme l’umidità, garantisce consistenti risparmi in bolletta, assicura varietà cromatica, accensione istantanea e dimmerabilità. Capitolo a parte, ma non meno importante, la temperatura della luce in bagno. Luce calda o luce fredda?

La regola suggerisce di creare una illuminazione che si avvicini quanto più possibile alla luce naturale sia per temperatura, sia per resa cromatica (4000 kelvin). Questo perché dovendo lavarsi, radersi, truccarsi è necessario avere la massima affidabilità ‘al vero’ dei colori. Tuttavia molto dipende dal risultato che vogliamo ottenere. La luce fredda, per esempio, esalta i toni del grigio, attiva l’attenzione, sottolinea i dettagli e fa percepire gli spazi molto puliti e igienizzati ( dai 5000 agli 8000 kelvin). E riduce i tempi di permanenza in bagno.

La luce calda, invece, predispone al rilassamento e all’intimità (dai 2000 ai 4000 kelvin). E’ ideale per dedicarsi un momento detox dopo una giornata di lavoro frenetico. Un bagno o una doccia in un ambiente dalla ‘temperatura’ cromaticamente avvolgente, toglie tensione e incide positivamente sull’umore.

A sinistra, soffione doccia METEO di ANTONIO LUPI. A destra, soffione Deam Light RGB Chromoterapy 2 di BOSSINI
soffioni doccia soffitto cromoterapia
Come fare? La scelta dell’illuminazione a Led dimmerabile soddisfa le diverse esigenze. Così, a seconda delle funzioni che ci si appresta a espletare, si può modulare la luce posizionandola sull’intensità e il colore desiderato.
Tendenzialmente i ‘luoghi del bagno’ dove progettare il relax cromatico sono la vasca e la doccia. Qui la tecnologia propone, nelle versioni più sofisticate, anche la cromoterapia.

Nell’immagine di copertina, lavabo in marmo L14 di BOFFI

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