obon tables

Il design che rende felici

di Marta Santacatterina.

Nato a Pordenone nel 1989, Simone Bonanni si è diplomato in Industrial Design all’Istituto Europeo di Design di Milano nel 2011. Per tre anni ha lavorato ad Amsterdam e nel 2015 è rientrato nel capoluogo lombardo, fondando lì il suo studio.

Ora progetta complementi d’arredo – e non solo – per prestigiosi brand e i suoi progetti sono numerosissimi: ne abbiamo scelti alcuni in particolare per affiancare l’intervista al designer, quelli che ci hanno colpiti per le loro linee morbide, il senso della materia che trasmettono, la delicatezza con cui sono in grado di innestarsi nelle nostre case rendendole più confortevoli e accoglienti. E per vivere così più felicemente.

Poltroncina Siena, design Simone Bonanni per MDF Italia
poltroncina siena tessuto imbottito
Hai trascorso un lungo periodo ad Amsterdam, lavorando nello studio di Marcel Wanders. Per un giovane designer che deve fare esperienza, quali sono le differenze tra uno studio italiano e uno studio olandese?

Non penso che vi siano grandi differenze in termini di approccio al progetto. A oggi, infatti, la distanza Italia-Olanda è così breve che consente agli studi a lavorare per lo stesso gruppo di aziende in occasione degli stessi appuntamenti annuali, e questo porta col tempo a una conformità di approcci per adeguarsi a tempistiche, progetti e tecnologie di produzione. Esistono tuttavia delle differenze, e una di queste è sicuramente la diversità e la tipologia dei due tessuti industriali e il loro impatto sulla rispettiva cultura del progetto.

Storicamente in Italia ci si interfaccia con l’industria e si progetta a braccetto con gli uffici tecnici, che risultano coinvolgibili e raggiungibili nelle fasi intermedie di progetto. In Olanda, sin dalle esperienze universitarie, il focus del designer verte spesso sulla voglia di stupire, provocare, innovare, sperimentare, anche a scapito di una possibile ingegnerizzazione industriale, portando alla realizzazione di molte edizioni limitate, pezzi unici e progetti sperimentali e innovativi.

Questo lo si vede anche se si compara, per esempio, il Salone del Mobile 2019 e la Dutch Design Week: sono due approcci per alcuni versi complementari e speciali; se ci pensate, unici al mondo.

Poltroncina Siena, design Simone Bonanni per MDF Italia
poltroncina dondolo design
In particolare, cosa hai riportato in Italia dalla tua formazione con Marcel Wanders?

Ho appreso molto sia da Marcel Wanders sia da Gabriele Chiave e da tutto il team. Porto con me la voglia di andare oltre, di azzardare e di sognare. Ho imparato ad alzare la qualità e la quantità del mio lavoro e a credere in me stesso. Devo molto a quell’esperienza.

Una volta tornato, è stato facile inserirti nel contesto delle aziende che si occupano di design?

Ci sono riuscito sicuramente grazie a un giusto mix di duro lavoro, audacia, perseveranza e molta fortuna: non è mai facile entrare in contatto con i brand del settore. Quella del designer è una professione sempre più inflazionata e la competizione è agguerrita.

Osservando i tuoi progetti più recenti, vengono subito in mente termini quali rotondità, sinuosità, morbidezza. Sono questi i pilastri del tuo design?

Sinceramente penso che questi siano solo una conseguenza di un ragionamento più generale, non un obiettivo di progetto che ricerco sistematicamente. La verità è che le forme e i colori di oggetti e spazi hanno una forte influenza sullo stato d’animo delle persone (e non è una frase fatta per gli addetti ai lavori: se ci pensate bene è la verità). Sono la chiave segreta per rendere felici le persone nella loro quotidianità. Pertanto, la parola “morbidezza” denota per me uno spirito e un carattere, non una forma.

A volte invece, per esempio, mi è capitato di dar forma ad oggetti più secchi e spigolosi perché lo scenario generale richiedeva compostezza e serietà. Anche compostezza e serietà, a volte, possono far star bene. Questo ragionamento sfocia poi nella determinazione della forma, della finitura, della modalità d’utilizzo dell’oggetto. Prendiamo gli Obon Tables che ho disegnato per Moooi nel 2018: è vero, sono morbidi e rotondi, ma per un motivo preciso.

Il mio intento è stato quello di creare un oggetto di supporto alla vita nel living che fosse gentile, che non si imponesse ma che creasse con gli oggetti attorno – ad esempio con la morbidezza del divano – una relazione attraverso un volume simpatico, rassicurante e silenzioso, e che avesse anche un carattere semplice e genuino. Un oggetto con cui fosse naturale stringere amicizia sin dal primo incontro.

Obon Tables, design Simone Bonanni per Moooi
obon tavolinetto living
Da Obon Tables a Mosaic Centerpiece Bold: oggetti dalle linee contemporanee ma prodotti con materiali o tecniche antiche. Qual è il tuo rapporto con il passato?

Non sono un fan della strumentalizzazione a fini commerciali del concetto di “passato”, benché lo rispetti enormemente e ne sia estremamente grato per la luce che ha dato al design e alla manifattura italiana nel mondo. È indispensabile comprendere e studiare il passato per dar forma al presente in modo cosciente ma, a volte, è anche giusto essere obiettivi e valutare l’utilizzo di nuove tecnologie oggettivamente più efficienti. Insomma, passato sì, ma senza fossilizzarci.

Se parliamo dei materiali utilizzati nei due progetti, la scelta di terracotta e mosaico è stata dettata da diversi motivi. Mosaic Centerpiece è un progetto a più riprese svolto in collaborazione con il duo CararroChabarik, maestri mosaicisti di Udine. Originariamente il progetto prevedeva la realizzazione di alcuni piatti decorativi dedicati a un rinomato ristorante delle risorgive friulane e pertanto l’idea del mosaico voleva essere un omaggio al patrimonio culturale regionale.

Un progetto peraltro ancora in fase di sviluppo. Poi la collezione ha preso piede in modo diverso. Il tema del passato è senza dubbio presente anche nel progetto in terracotta Obon Tables: qui è forte il richiamo a una dimensione rurale e domestica di un tempo e volevo di conferire all’oggetto un’anima intima e amichevole, ma non necessariamente “antica”.

E nei tuoi lavori permangono tracce con le tradizioni e le pratiche artigianali del territorio in cui sei nato?

Ammetto con una nota di rammarico di non essere una persona particolarmente legata al territorio. Quando mi rivolgo a CarraroChabarik o ai ceramisti del Veneto, lo faccio perché sono delle vere e proprie eccellenze, non per sostenere una causa.

Mosaic Centerpiece Bold, design Simone Bonanni
piatti decorativi mosaico
Si avvicina il Salone del Mobile di Milano: hai qualche progetto nuovo da lanciare?

Quest’anno presenterò a Rho Fiera una nuova linea di tavoli per FIAM Italia, un progetto che mi rende molto felice, ma di cui per ora non voglio svelarvi nulla. È una sorpresa!

Caratteristiche tecniche, materiali, dimensioni e una accurata descrizione dei prodotti si trovano sul sito simonebonanni.com . Per quanto riguarda i prezzi, i tavolini della serie Obon partono da € 625, la poltroncina Siena va da € 791 a € 1.058.

Simone Bonanni, photo by Davide Di Tria
ritratto simone bonanni designer

Nell’immagine di copertina, Obon Tables, design Simone Bonanni per Moooi

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