di Pietro Bruni – botanico e co-fondatore di Yougardener.com.
Da laghi e stagni, a mini pond in terrazzo, passando per le molto attuali ed ecologiche biopiscine, difficile rimanere indifferenti al fascino dell’elemento acqua che regala ad ogni progetto verde, giardino o terrazzo che sia, una vitalità particolare, rappresentando un punto d’interesse che risveglia i sensi e la mente.
Le piante acquatiche sono protagoniste indiscusse di specchi d’acqua dal tono più naturale sia in termini estetici che manutentivi: fanno la differenza tra una piscina e una biopiscina, tra una fontana trattata a cloro e antialghe e un mini pond pieno di ninfee.
Come destreggiarsi allora nella scelta delle specie giuste? Quali regole seguire per iniziare? Sicuramente, se per grandi progetti è necessario l’intervento di professionisti specializzati, è sempre e comunque utile iniziare ad apprendere concetti basici e lasciarsi ispirare.
Innanzitutto è possibile farsi ispirare dalla grande varietà di piante acquatiche provenienti dal vivaio specializzato Arborea Farm.
Fiori di loto e ninfee. Foto di Yougardener
Poi, per organizzare le idee dividiamo in 5 grandi categorie le cosiddette piante acquatiche, in base alle loro funzioni:
Piante ossigenanti
Piante sommerse, ancorate al fondo, dove svolgono la fotosintesi clorofilliana liberando ossigeno sott’acqua. L’ossigeno è fondamentale per lo sviluppo delle colonie batteriche “buone” che decompongono la sostanza organica presente. Per vivere inoltre consumano sali minerali quindi depurano l’acqua.
Piante fitodepuranti
Piante la cui parte aerea rimane fuori dall’acqua e trasmette alle radici ossigeno necessario per la decomposizione della materia organica da parte dei microorganismi aerobici. Contribuiscono alla depurazione assorbendo, seppur in minima quantità, una parte delle sostanze disciolte o prodotte dai batteri. Non dimentichiamo il lato estetico: alcune sono veramente belle!
Lythrum-salicaria. foto Arboreafarm e Yougardener
Ninfee e fiori di loto
Impossibile resistere al fascino antico e simbolico dei fiori di loto e alle fioriture lunghissime, soprattutto per gli ibridi rifiorenti, delle ninfee. Da coltivare in cestelli forati ancorati al fondo. Dai fori, escono le radici libere di esercitare la loro funzione filtrante.
Piante galleggianti
Hanno il compito di proteggere la fauna, depurare l’acqua con le loro radici e soprattutto ombreggiare. Come il nome suggerisce, galleggiano.
Persicaria Amphibia. Foto da Commons.wikimedia
Piante da sponda laghetto
Per concludere in bellezza, tutte quelle piante a metà tra l’acquatico e il terrestre che serviranno a decorare i bordi dello specchio d’acqua. Hanno le radici come le piante terrestri ma tanto bisogno d’acqua quindi necessitano di terreno sempre molto umido.
A sinistra, Eriophorum angustifolium pianta da sponda – Foto yougardener. A destra, elodea canadensis pianta ossigenante – foto Yougardener – Arborea Farm
Riassumendo, la ricetta per il successo è: ossigenare, ombreggiare, depurare, abbellire. Inoltre, come nel caso di tutte le piante e i giardini, l’importante è considerare le dimensioni delle piante, le condizioni climatiche e l’esposizione al sole.
Un P.S. molto attuale: paura delle zanzare? Anche per spazi piccoli, pesci come la Gambusia affinis o i Medaka si cibano delle larve di questo fastidioso insetto, eliminando il problema.
Biopiscina – foto Arborea Farm