Nulla è più impalpabile della luce. Non si vede, non è materia. E’ pura energia che influisce in modo fondamentale sugli stati emotivi dell’individuo, sul suo metabolismo, sulla sua percezione dei luoghi e degli oggetti.
Già l’era del Mito chiama a sé i simboli del Sole e della Luna, l’uno come stella che tutto illumina ed è vita, forza, potenza; l’altra come colei che agisce e regola i tempi segreti della Natura nel ciclo eterno del giorno e della notte. Sulla luce si possono aprire differenti fronti di studio, spaziando dalla fisica sino alla storia di popoli e religioni. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Tuttavia senza scomodare antichi dei o scuole filosofiche, più banalmente intendiamo occuparci di come illuminare i luoghi quotidiani tenendo conto delle nostre esigenze di benessere, piacere e utilità.
I tre aspetti legati alla luce e alla sua funzione
– VEDERE, cioè avere una luce che illumini in modo ottimale la nostra postazione di studio, di lavoro, di attività manuali, con caratteristiche di gradevolezza e senza abbagliamenti;
– EMOZIONARE, ovvero creare ambienti d’atmosfera attraverso l’uso della luce in termini di effetti decorativi, colore e architettura;
– BIOLOGICO, cioè usare la luce nel rispetto del benessere psicofisico (quindi in base alle attività può essere stimolante o rilassante) scegliendo, in particolare, la tonalità e l’intensità.
Posto che ‘vedere bene’ è una condizione indispensabile per usufruire degli spazi di casa in sicurezza, vale il principio progettuale per cui la luce deve essere coordinata con le differenti funzioni dei luoghi e, come spesso accade, tali funzioni si sovrappongono nel medesimo spazio.
Per esempio in soggiorno si legge, si guarda la TV, si pranza, si ricevono gli amici. E’ chiaro che ogni attività necessita di un tipo di luce particolare. Senza scordarci della luce naturale che deve sempre essere valorizzata per rendere la casa allineata con i cicli naturali delle stagioni e con la necessità biologica del nostro organismo la cui stretta relazione con l’alternanza giorno/notte è fondamentale sul piano psicologico e fisiologico.
In questo specifico caso anche l’orientamento delle stanze dovrebbe tenerne conto (nel caso dell’acquisto di una casa o di un appartamento è bene avere un occhio di riguardo anche per questo aspetto).
Abatjour Tiffany Collection di F.lli Guzzini
Allo stato attuale esistono tabelle di riferimento dei livelli di illuminamento normativamente previsti per le attività umane, tuttavia queste tabelle sono destinate alla progettazione dei luoghi di lavoro (industrie, uffici, laboratori, ecc) e dei luoghi di pubblica utilità (ospedali, ambulatori, ecc). Per il comparto residenziale non esistono vincoli specifici. Chiaro si debba agire sulla base del buon senso e della mutualità di alcune regole previste in queste normative di cui i professionisti della luce sono a conoscenza.
A sinistra, lampada da tavolo Jackie di Panzeri. A destra, lampada da terra Counterbalance new LED di Luceplan
Come procedere allora?
Posto che va progettata sia una illuminazione generale, sia una di dettaglio, il punto di partenza resta il colore. La tonalità della luce è uno degli aspetti portanti di un buon progetto della luce. E’ sempre consigliabile cercare una certa uniformità cromatica che si attesta intorno ai 3000 Kelvin.
Si tratta di una luce bianca calda, morbida e piacevole. Perfetta per creare un’atmosfera generale accattivante e accogliente. Entrare in una casa con questa ‘temperatura’ dispone al relax e migliora l’umore. Ci si può spingere sino ai 4000 Kelvin, ma è sconsigliabile salire oltre, vi sembrerebbe di entrare in un ambulatorio medico.
Profilo Prolistel LED di Progress Profiles
Pertanto la scelta dei diversi apparecchi dovrà tenere conto sia della necessità di montare sorgenti luminose che abbiano tutte la stessa temperatura, sia la possibilità di variarne l’intensità con un dimmer. Questo elemento consente di aumentare o abbassare l’intensità luminosa in base alla necessità: vuoi creare intimità? Abbassi. Vuoi illuminare bene il tavolo da pranzo? Aumenti.
Da non dimenticare, infine, come una luce morbida e ben calibrata contribuisca a valorizzare l’arredamento della casa, restituendo percettivamente una visione d’ambiente armonica e piacevole, priva di abbagliamento, con una luminosità simile alla luce naturale.
Lampade lineari Coll. Sticks di Vibia
L’illuminazione generale può essere diretta e indiretta e gli apparecchi impiegati sono perlopiù faretti, luci lineari, lampadari, applique e streep led. Per l’ illuminazione diretta si impiegano lampade il cui fascio luminoso è diretto verso il basso; per l’illuminazione indiretta si impiegano lampade che rivolgono il flusso luminoso verso l’alto e di lato.
Nel primo caso si ottiene una illuminazione più chiara e intensa, nel secondo una luce d’atmosfera, rilassante e decorativa in grado di esaltare dettagli architettonici di soffitti o pareti (per esempio in presenza di stucchi o cornici perimetrali).
A sinistra, sospensione coll.Tilt di Nyta. A destra, applique Doppler Ligh di Bonaldo
L’illuminazione puntuale o di dettaglio è quella che va prevista per lo svolgimento di specifiche attività e si ottiene impiegando lampade il cui fascio luminoso è ben direzionabile sull’area di lavoro. Perfetti allo scopo sono sia i classici faretti, sia i lampadari a sospensione (vedi una zona pranzo), le piantane (da accostare a una poltrona per leggere) e le abat-jour che garantiscono una visione adatta all’intimità di una camera nelle ore notturne. Nei prossimi articoli, spazio alle regole da seguire per progettare la luce giusta stanza per stanza.
Lampade a sospensione Cloudy di Axolight
Nell’immagine di copertina, applique Odile Collection di Lumen Center Italia