A cento anni dalla sua fondazione, il Bauhaus mantiene il suo animo rivoluzionario che ha fortemente influenzato la filosofia progettuale e l’anima stessa del mondo del design. Ha riscritto i canoni estetici in un mondo che all’epoca usciva dalla Grande Guerra, gettando le basi della modernità concettuale che conosciamo oggi.
La Staatlitches Bauhaus – il nome completo della scuola di arte applicate più famosa della storia – ha talmente cambiato le regole dello stile, incredibilmente nuovo per l’epoca, da essere perfettamente contemporanea anche dopo cento anni.
Infatti è proprio il Bauhaus la tendenza per la primavera 2019. Uno stile che troviamo in tutta la casa, dalle mise en place ai tessili, agli oggetti d’arredamento. Non è un caso che siano proprio questi gli ambiti del design più ispirati, il Bauhaus è famoso per i diversi laboratori che formavano le nuove menti dell’imminente mondo del design: mobile, ceramica, grafica e textile.
È riduttivo definirlo vintage, è un mood talmente razionale e moderno da essere oltre il concetto timeless, è semplicemente perfetto nella sua pulizia progettuale tanto da uscire dai limiti temporali delle mode passeggere.
La versione Bauhaus del 2019 riprende il concetto minimal del suo famoso predecessore in una chiave coloratissima, con accostamenti vivaci tra i colori primari. Le mise en place sono caratterizzate da una semplicità informale delle linee che porta in tavola ceramiche artigianali bianche, oppure ornate di piccoli decori che ricordano l’arte del batik. L’alternativa sono forme semplici e colori accesi, enfatizzati dalle geometrie contrastate dei tessili.
I tessili sono caratterizzati da geometrie di richiamo artistico – è evidente il raffinato omaggio a Mondrian – dove tessuti di diversi colori si mettono reciprocamente in evidenza con pattern quasi ipnotici e dalle cromie squillanti. Ne nasce, specialmente sulla tavola, un gioco tra cerchi, quadrati e triangoli che porta ufficialmente la grafica a tavola e in casa.
Vasi e suppellettili seguono il mood, con forme semplici e lavorazioni tendenzialmente a mano, come appena usciti da un corso specializzato di prodotto della scuola di arti applicate di Weimar.
Nell’interior design si respira, in generale, una tendenza ad abbandonare gli orpelli e riscoprire l’ergonomia funzionale dei progetti del Bauhaus. Sedute coloratissime, imbottite e con struttura tubolare metallica – il design anni Venti per eccellenza – e lampade a stelo dove la lampadina è la protagonista del progetto.
Tappeti ricchi, intessuti a mano che enfatizzano le grafiche, in versione macro, perfettamente in pendant con le forme geometriche del resto della casa. Walter Gropius – il fondatore della scuola e del movimento – ne sarebbe stato entusiasta.
Tutte le immagini sono di Coincasa