milano home 2024 guida fiera

Milano Home – la nostra impressione

Erede fieristica di Homi Milano, a sua volta discendente diretta del famoso Macef, oggi Milano Home si presenta come il nuovo appuntamento internazionale dedicato all’home living contemporaneo. Eppure, secondo una mia prima impressione, non si è trattato di un semplice cambio di nome ma, piuttosto, della prima edizione di un nuovo concetto espositivo.

Qualcosa è cambiato. Le dinamiche fieristiche sono state sempre le stesse: presentazione di nuovi prodotti, mostre, talk e dibattiti. Questa volta però si è respirato qualcosa di diverso. Un’esposizione con un’impronta differente, non scontata. Almeno, così l’ho percepita. Cerco di spiegarmi meglio.

©Milano Home
milano home ingresso fiera rho

Partiamo dall’impatto visivo. Entrando in fiera e camminando tra gli stand, si è subito notata una particolare dislocazione dei diversi spazi espositivi. In genere, nel corso di una manifestazione di questo tipo, i brand importanti tendono a fagocitare tutta l’attenzione attraverso una maggiore metratura dello stand, a discapito di quelli più piccoli. A Milano Home, invece, a ciascun marchio (al di là della fama) è stata data la corretta visibilità attraverso un posizionamento studiato con cura.

©Milano Home
padiglioni milano home

Una sensazione sulla percezione del layout confermata anche dall’ Exhibition Director Milano Home, Emanuele Guido. “I visitatori hanno riscontrato un piacevole percorso di visita – ha spiegato – soprattutto in termini di un’ariosità degli spazi che hanno consentito di osservare con calma e attenzione l’esposizione. Questo percorso, che possiamo definire di slow experience, ha permesso lo scouting di nuovi prodotti ed è stato apprezzato da molti”.

©Milano Home
mostra milano home

Vogliamo fare un appunto? Non si spiega però quell’ampia superficie che s’incontra all’ingresso dei padiglioni e che precede l’area dedicata agli stand. Una sorta di mega ingresso che qualcuno ha ironicamente definito “pista d’atterraggio”.

L’impianto di layout che abbiamo disegnato ci convince e proseguiremo in questa direzione – ribadisce Guido – perché favorisce lo scouting di nuovi prodotti, premia l’innovazione e le nuove idee. Infine, altra iniziativa, molto apprezzata da parte dei visitatori, è stato il ricco palinsesto con 60 ore di formazione sul campo”.

Tornando alle aziende presenti in fiera, a parte i soliti big, e la notata assenza di altri, parlando con alcune realtà di alto artigianato, il feedback è stato positivo. Hanno riscontrato un’alta attenzione al prodotto e una buona percentuale di contratti realizzati. Naturalmente, non è stato così per tutti. Al riguardo però, c’è da sottolineare la scarsa volontà di molte aziende che non credono in un investimento nella comunicazione ma vivono di una rendita storica che, piano piano, sta andando ad esaurirsi.

©Milano Home
milano home stand vasi

Rispetto ai nostri obiettivi – continua Guido – abbiamo indicato una traiettoria che secondo noi è aderente a quella che è la nostra strategia e da questo punto di vista ci riteniamo soddisfatti. Soprattutto in un contesto di mercato attuale che è tutto tranne che facilmente prevedibile”.

Tutto lascia presupporre che ci sarà un seguito, naturalmente chi è desideroso di cifre e numeri resterà deluso. Anche perché stiamo parlando di una prima edizione, dove sono le impressioni a contare più che le cifre. “La manifestazione – conclude Guido – ha ricevuto un consenso in termini di riavvio di un percorso ampiamente condiviso da tutti gli espositori. Quindi, in generale, si tratta di un bilancio positivo”.

Emanuele Guido, Exhibition Director Milano Home.
ritratto emanuele guido milano home fair

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