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Liberi di scegliere – una bella responsabilità

Viviamo (fortunatamente) in un Paese dove questo diritto, la libertà di scegliere, viene sancito, sia pur implicitamente, anche dalla nostra Costituzione (articoli 3, 13 e soprattutto 21, libertà di esprimere le proprie opinioni).
Un privilegio che spesso esercitiamo in maniera inconsapevole, perfino tra le mura domestiche. Come? Semplice, attraverso l’acquisto di oggetti, mobili e suppellettili con cui arrediamo le nostre case.

Alcuni sono oggettivamente belli, altri no. Alcuni utili, altri no. Altri brutti ma indispensabili e, talvolta lo scivolone capita, brutti e senza nessuna reale utilità. In ogni caso, a prescindere che si tratti della peggiore carta da parati o della più improbabile sedia, lampada o mug, siamo liberi di scegliere.
Un diritto, come ho già detto, che spesso applichiamo in maniera inconsapevole, senza tenere conto delle conseguenze. Oggi, più che mai, ogni nostro acquisto dovrebbe essere ben ponderato.

Perché? Perché c’è troppo di tutto, cose di cui non abbiamo bisogno, di cui potremmo fare tranquillamente a meno e contribuire così a limitare l’inquinamento di mari, oceani (chilometri di tessuti sulle coste del Ghana possono testimoniarlo o come l’isola di plastica, comunemente conosciuta come Great Pacific Garbage Patch nell’Oceano Pacifico settentrionale) e, più in generale, del nostro solo e unico Pianeta.

Great Pacific Garbage Patch
isola di plastica oceano pacifico

Anche se un giorno trovassimo il modo di andare su Marte, al momento viviamo qui. Quindi, questa preziosa libertà, è da trattare con il dovuto rispetto. Vogliamo rinnovare casa? Liberi di farlo ma informiamoci (le fiere di settore esistono proprio per questo) sulla sostenibilità dei materiali che verranno impiegati, sul grado di efficientamento energetico che avrà la nostra casa perché, a prescindere dal risparmio in bolletta, contribuiremo a non surriscaldare il pianeta.

Foto di Fabrice Villard su Unsplash
casa di legno

Non facciamoci tentare dal colore tendenza del momento trasformando le pareti del living in un delicato frutto vellutato che rischia di popolare anche i nostri sogni. A costo di spendere qualche cosa in più, magari chiediamo un parere a un esperto. Più in generale, applichiamo il nostro diritto ma, al tempo stesso, domandiamoci se davvero abbiamo bisogno di una poltrona nuova, magari è sufficiente rifoderarla, talvolta invece di ricomprare basta riparare.

In generale, avere un atteggiamento più riflessivo e comprensivo verso gli oggetti, che condividono con noi il quotidiano, potrebbe essere la via per limitare i danni: c’è davvero bisogno di usare il dosatore colmo per lavastoviglie e lavatrice?

Quel profumo inebriante e avvolgente di pulito che sentiamo entrando in casa, quanto danno sta recando ai fiumi e ai pesci?
Come vedete, esercitare un diritto, come quello della libertà di scelta, comporta una bella responsabilità.

In copertina immagine della terra vista dallo spazio. Foto della Nasa.

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