di Marta Meggiolaro.
Anche il giardino ha un’anima e dev’essere disegnato sulla natura del luogo.
La XIII edizione di Landscape Festival – I Maestri del Paesaggio 2023 svoltasi a Bergamo si è concentrata sulla sfida legata al cambiamento climatico: allestire spazi verdi in grado di resistere a temperature sempre più alte e la necessità del risparmio idrico.
Dalla manifestazione è emerso che usando piante capaci di resistere a condizioni climatiche estreme si può dare vita a un ambiente piacevole e vivibile in tutte le stagioni, specie che in realtà sono alla portata di tutti, cioè quelle mediterranee
“Il giardino del benessere” allestito in piazza Mascheroni a Bergamo Alta.
Un altro tema è stato quello di saper cogliere lo spirito del luogo, ovvero quelle particolari caratteristiche che rendono ogni spazio diverso da un altro (tenendo naturalmente conto, da parte di architetti e garden designer, delle esigenze del cliente). Progetti replicati nello stesso modo, in diverse parti del mondo, che trascurano il legame con il paesaggio circostante, sminuiscono le potenzialità del giardino e ne tradiscono l’essenza.
UN GIARDINO DA USARE IN ESTATE
Potrebbe sembrare una contraddizione, ma la stagione più calda è quella in cui non si riesce a vivere il giardino: le temperature estive mettono alla prova uomini e piante. Nelle zone del bacino mediterraneo bisogna abbandonare, ad esempio, l’dea del prato all’inglese, che è possibile solo nel Regno Unito, date le temperature fresche e le precipitazioni regolari e abbondanti.
È meglio optare per macchie di alberi che regalano frescura e ombra, sotto le quali è possibile non solo stazionare nelle ore calde con piacere, ma anche fornire alle piante fiorite una zona adatta alla loro sopravvivenza. Una regola importante da considerare è la parsimonia nell’irrigazione, per questo motivo le specie mediterranee sono la riposta giusta perché, dopo il primo anno di impianto, si adattano a vivere con poca acqua.
Grow Together Grow Green è l’installazione proposta da Topotek in Piazza Vecchia durante I Maestri del Paesaggio.
LE PIANTE GIUSTE SONO QUELLE AUTOCTONE
L’Italia si colloca nella fascia climatica mediterranea e per questo non serve andare a cercare lontano le specie che rispondono alla sfida dei cambiamenti climatici e dell’ecosostenibilità: sono quelle autoctone. Per citarne alcune: ulivi, lecci, fichi, pino marittimo, corbezzolo, cipresso fra alberi e arbusti, mentre fra le piante fiorite ci sono le aromatiche, le graminacee, mirto, euphorbia, stachys, elicrisum, perovskia, santolina, verbena, le salvie ornamentali, le echinacee, la tulbaghia e la gaura.
Se il giardino deve essere un luogo per le persone, vanno previste pergole, zone lastricate, zone per sedersi, sentieri che rendano il paesaggio fluido e accessibile. In seconda battuta viene l’acqua: sistemi d’irrigazione e fontane, considerando anche cisterne per la raccolta dell’acqua piovana.
“Trame di Paesaggi”, l’allestimento dell’antico lavatoio di via Mario Lupo in Città Alta, offre un’esperienza immersiva nel paesaggio boschivo, agricolo e lacustre che si intrecciano alla presenza dell’uomo e della sua quotidianità.
Si procede collocando alberi e arbusti sempreverdi e quelli a foglia caduca. Si può aspettare ad inserire le fioriture, per vedere come si comporta la parte verde e fare eventualmente qualche sostituzione. A questo punto, giocare con i colori e i profumi sarà ancora più bello, perché il giardino verrà vissuto fuori, al fresco e all’ombra, invece di doverlo guardare da lontano, chiusi in casa, con l’aria condizionata.
L’allestimento “Trame di Paesaggi”.