di Gaia Mussi.
La caldaia a condensazione è un impianto per la produzione di calore e di acqua calda sanitaria, perfetto per sostituire le vecchie caldaie a casa, in rispetto dell’attuale normativa sugli impianti per la climatizzazione.
Funzionalità e vantaggi della caldaia a condensazione
La caldaia a condensazione, alimentata a gas, riduce i consumi di energia, con grandi vantaggi economici e per l’ambiente. Infatti, viene recuperato il calore dai fumi generati durante la combustione, che altrimenti andrebbe perso.
Questo permette di abbattere anche le emissioni di CO2. Inoltre, sono più sicure e possono essere combinate con altri impianti per ottenere soluzioni ancor più efficienti e sostenibili. Ad esempio, la caldaia abbinata ad una pompa di calore costituisce un sistema ibrido, all’interno del quale i due generatori si alternano a seconda di quale dei due risulta più conveniente in quel preciso momento.
Normativa caldaia a condensazione: obbligo di installazione?
La Direttiva Europea 2005/32/CE, nota come “Ecodesign”, ha fatto entrare in vigore il divieto per i produttori di commercializzare caldaie tradizionali, con lo scopo di ridurre le emissioni dovute al funzionamento degli impianti di riscaldamento. Se oggi si deve cambiare la caldaia e non si vuole cambiare tecnologia, quindi, si dovrà optare per quella a condensazione.
Altra normativa da conoscere relativa all’installazione riguarda il collegamento ad appositi camini e canne fumarie al di sopra del tetto, per tutti gli impianti installati dopo il 2013. Rimane ammessa l’evacuazione a parete di soli quei dispositivi a basso consumo energetico, nell’unico caso in cui non è possibile lo scarico fumi sul tetto dell’edificio.
Libretto d’impianto e manutenzione: cosa dice la legge
Con il DPR 74/2013 ci sono novità anche per il libretto di impianto, che è obbligatorio per ogni nuovo impianto e deve essere compilato e rilasciato all’utente durante l’installazione. Il suo scopo è quello di permettere la registrazione di tutti gli interventi eseguiti, sia di manutenzione, che di controllo fumi.
La frequenza con cui effettuare il controllo dei fumi da parte di un tecnico specializzato è dettata dalla stessa normativa, che indica una frequenza di 4 anni per tutti gli impianti alimentati a gas con potenza compresa tra 10 e 100 kW. Per potenze superiori, si passa ad una frequenza biennale. La manutenzione ordinaria della caldaia e la sua pulizia, invece, non sono obbligatorie per legge.
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Dove installare la caldaia?
Per quanto riguarda il posizionamento della caldaia, ci sono delle norme UNI (7129 e 7131) che trattano anche aspetti quali la tipologia di caldaia e di combustione, il tipo di alimentazione e le caratteristiche della parete su cui viene installata, comprese tutte le distanze da rispettare per lo scarico dei fumi, con eventuali deroghe particolari. In generale, se si ha spazio all’esterno, si consiglia sempre di posizionare qui l’impianto, proteggendolo adeguatamente.
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Quale caldaia a condensazione acquistare
Sul mercato sono disponibili diversi modelli di caldaie a condensazione, in grado di rispondere a ogni esigenza. Si distinguono in termini di potenza, efficienza o dimensioni, per quanto il loro funzionamento sia lo stesso. Ad esempio, la caldaia murale a condensazione ecoTEC plus VMW di Vaillant, è a elevata efficienza energetica e può essere combinata al sistema vSMART per il controllo da remoto. La caldaia a condensazione Altherma 3 C Gas W di Daikin è compatta e assicura produzione di calore e ACS senza l’abbinamento ad un serbatoio, perfetta per le abitazioni in cui c’è poco spazio.
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Anche Alteas One + Net di Ariston è una caldaia murale di ultima generazione, con Wi-Fi già integrato e controllo vocale. Infine, la gamma di caldaie a condensazione Vitodens di Viessmann sono adatte per abitazioni e attività commerciali di piccole dimensioni, disponibili anche in versione modulare con più caldaie collegate, raggiungendo anche potenze di 900 kW.
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