di Marta Meggiolaro.
Cinque regole d’oro per trasformare il giardino in un rifugio sicuro con le piante corrette e nel modo giusto.
È bello stare in giardino o in terrazza, circondati da una recinzione che ci protegge da sguardi indiscreti e suoni sgraditi. Fra le migliori soluzioni c’è un grande classico: la siepe. Aumenta il valore della proprietà, è sostenibile e tutela la biodiversità. Ecco le regole d’oro per sceglierla e prendersene cura.
Siepe omogenea sempreverde realizzata con la Photinia e le sue caratteristiche gemme rosse.
1 – Omogenea o mista
La siepe omogenea è creata usando una sola specie; la siepe mista, con diverse varietà. La più diffusa è l’omogenea sempreverde: lunghi fronti vegetali compatti con manutenzione uguale. Ultimamente si usa la Photinia, che ha soppiantato il Prunus Laurocerasus: resistente e facile da potare meccanicamente, si riconosce dalle nuove cacciate, di un bel rosso acceso. La siepe mista richiede più attenzione per rispettare, ad esempio, le fioriture, ma permette di giocare su altezze, ampiezze e forme diverse.
2 – Sempreverde o decidua
Se l’obiettivo è schermare, la scelta delle specie dovrà ricadere sulle sempreverdi: la Photinia, ma anche diverse varietà di Viburno, come il Tinus e il Lucidum. Soprattutto se occorre risparmiare spazio – e se i vicini sono d’accordo – è possibile orientarsi sulle piante sempreverdi rampicanti: il gelsomino, l’edera, ma anche la Clematis Armandii.
La specie decidue invece creano diversi punti di interesse lungo tutte le stagioni dell’anno con le gemme, le fioriture, le variazioni cromatiche delle foglie, diverse altezze, habitus, bacche, frutti. Questo accresce la biodiversità del giardino, offrendo nutrimento a tanti insetti pronubi.
I rampicanti sono una soluzione interessante. La clematis Armandii è sempreverde, copre velocemente grandi superfici e ha una bellissima fioritura.
3 – Verificare le condizioni
Scelte le piante per scopo, budget, caratteristiche e gradimento personale, è necessario riferirsi a un professionista e stabilire se sono adatte al luogo, verificando il tipo di terreno, l’esposizione al sole e agli altri agenti atmosferici, la disponibilità di acqua e lo spazio a disposizione. Questo è essenziale per non vanificare l’investimento. Nel bilancio si può considerare anche la possibilità di ricorrere a un giardiniere per la manutenzione.
Il Viburnus Tinus è una buona alternativa alla Photinia. La fioritura è gradevole e in autunno sono presenti bacche a grappoli di colore blu scuro.
4 – Progettare in altezza e in profondità
Per ottenere l’effetto di protezione della propria privacy, il primo passo è mettere a dimora lungo il perimetro – nel rispetto delle distanze dal confine – le specie che raggiungono almeno i due metri di altezza, sempreverdi, e queste creeranno la vera e propria barriera. Va ricordato che è possibile giocare sulla profondità con le specie di media e bassa altezza, anche decidue: così lo sguardo non si infrangerà su un muro verde ma si allargherà a diversi punti di interesse.
La Buddleja è una pianta decidua che diventa punto focale della siepe in estate, con la sua fioritura profumatissima che attira api e farfalle.
5 – In terrazzo e in balcone: solo le più forti
La piantumazione in vaso richiede qualche accorgimento in più. Occorre un impianto di irrigazione automatica; specie che tollerano bene la vita in vaso e le alte temperature causate dal riverbero della luce sulle pareti e la pavimentazione (ad esempio, il bambù); e va verificata la portata della soletta, che potrebbe determinare l’uso di vasi in plastica, e limitarne la quantità. Ma questo non significa che la resa sia meno bella, si tratta sempre di trovare la pianta giusta per il posto giusto.
I vasi con il bambù creano schermature molto efficaci ma allo stesso tempo leggere e gradevoli. Credit Adobe Stock.
In copertina, una siepe mista creata con diverse specie sempreverdi, per giocare sulle variazioni di colore delle foglie. Photos Adobe Stock.