L’uomo trascorre la maggior parte della sua giornata in ambienti chiusi sul lavoro o a casa, e nella maggior parte dei casi in situazioni di discomfort: durante l’inverno stanze troppo fredde o troppo calde e secche, d’estate ambienti surriscaldati e umidi oppure gelidi a causa dell’uso eccessivo di climatizzatori. L’esigenza di benessere spinge oggi l’uomo a ricercarlo al di fuori della vita quotidiana: in vacanza negli hotel, in città nei centri benessere e nelle palestre dotate sempre di più di strutture che ricreano una situazione di comfort artificiale.
Sarebbe invece auspicabile che anche gli ambienti dove si svolge la vita quotidiana presentino caratteristiche confortevoli, siano ambienti di qualità che non provochino disagi e non pregiudichino la salute fisica di chi li vive. Ma da che cosa è determinato il benessere di un individuo all’interno di una stanza?
Perché una persona si senta a proprio agio all’interno di un ambiente di lavoro o di casa, devono essere verificati alcuni requisiti:
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- il comfort termico e igrometrico (temperatura e umidità dell’aria, temperatura della superficie delle pareti e dei pavimenti, presenza di spifferi che causano un movimento continuo dell’aria) Esso è influenzato anche dall’attività fisica che si svolge all’interno dell’ambiente e dall’abbigliamento indossato.
- la qualità dell’aria e la presenza di campi elettromagnetici.
- la presenza di luce naturale e l’uso corretto di luce artificiale.
- acustici (rumori provenienti dall’esterno o da ambienti attigui e dagli impianti).
1 Comfort termico e igrometrico.
La sensazione di benessere termico varia da persona a persona in funzione dell’età, del sesso, dalle abitudini e dal metabolismo, ma in generale è determinata dalle seguenti condizioni:
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- la temperatura dell’aria deve mantenersi tra i 18°C e i 23°C e l’umidità relativa tra il 40 e il 60%.
- La temperatura media delle pareti e dei pavimenti deve essere il più possibile omogenea e non deve differire da quella dell’aria più di 2°C (questo è possibile soltanto grazie ad un buon isolamento delle pareti e dei pavimenti e a dei buoni serramenti termoisolanti).
- La velocità dell’aria inferiore ai 0,2m/s.
- In estate è importante evitare il surriscaldamento dovuto al forte irraggiamento solare con provvedimenti tipo ombreggiare le superfici vetrate esposte a ovest e a est (sulle quali il sole incide con un angolo quasi retto) e su quelle a sud in maniera indiretta; prevedere una buona e continua ventilazione e ricambio d’aria naturale o tramite VMC (ventilazione meccanica controllata); utilizzo anche in questo caso di isolanti su pareti e solai ad elevata inerzia termica che consentono di rallentare l’entrata e l’uscita del calore.
2 Qualità dell’aria e la presenza di campi elettromagnetici.
La qualità dell’aria all’interno di una stanza è un fattore di primaria importanza per il benessere e la salute di chi la abita quotidianamente. È possibile ottenere una buona qualità dell’aria tenendo sotto controllo alcuni fattori come:
- il corretto ricambio d’aria: l’uomo respirando consuma l’ossigeno aumentando la concentrazione di anidride carbonica e con la sua presenza, anche a riposo, produce una notevole quantità di vapore acqueo e di umidità, che può provocare la formazione di condensa in alcuni punti e di muffe.
- La presenza di sostanze inquinanti nei materiali edili, nelle vernici, nei prodotti chimici usati per la casa e negli arredi, possono provocare varie tipologie di malattie più o meno gravi (agenti inquinanti chimici come i VOC – composti organici volatili – agenti inquinanti biologici come muffe, batteri acari, funghi); agenti inquinanti fisici come gas radon e campi elettromagnetici, prodotti anche all’interno dell’edificio da apparecchiature elettriche, videoterminali, elettrodomestici, antenne, telefonini e microonde.
La presenza in alte concentrazione di tutti questi inquinanti può provocare alla lunga un malessere generale che si manifesta attraverso irritazione agli occhi e alle mucose e alla pelle, disturbi respiratori, allergie, sonnolenza e difficoltà di concentrazione.
3 Presenza di luce naturale e l’uso corretto di luce artificiale.
Il comfort luminoso è un altro fattore molto importante per il benessere psicofisico all’interno di un’abitazione o di un luogo di lavoro: in particolare una corretta illuminazione naturale influisce sull’umore, rende più vivaci e aiuta la concentrazione nel lavoro e nello studio. La luce naturale presenta livelli luminosi più elevati e una gamma di colori più varia di quella artificiale dunque è più viva e stimolante e permette al nostro organismo di accordare i propri ritmi biologici allo scorrere del tempo.
4 Requisiti acustici (rumori provenienti dall’esterno o da ambienti attigui e dagli impianti).
Il comfort acustico all’interno di un’abitazione influisce infine anch’esso sulla sensazione di benessere. Rumori di forte intensità possono essere fonte di disagio e fastidio per gli abitanti: sia quello proveniente dall’esterno dell’edificio, che quello proveniente dagli ambienti contigui poco isolati dal punto di vista acustico.
Per ovviare alla presenza di rumori all’esterno è sufficiente cambiare i serramenti con una tipologia altamente performante, mentre all’interno dell’abitazione, se non sono stati previsti i fase di costruzione, sarebbe utile aumentare il potere fonoisolante degli elementi costruttivi come pareti e solai, aggiungendo uno strato di materiale fonoassorbente di natura fibrosa (fibra di legno, di canapa, di lana di pecora, di lana di roccia o di vetro). È importante anche evitare i ponti acustici provocati dalle tubazioni degli impianti idrosanitari che trasmettono rumore da un’abitazione all’altra prevedendone la fasciatura con materiale isolante apposito in fase di costruzione.