Mai come in questo periodo stralunato, fatto di clausura e convivenza forzata con figli e coniuge si pone il problema di come gestire l’attività in smart working e, contestualmente, di formazione scolastica online. Il tutto ruota, neanche a dirlo, intorno alla scrivania e alle sue dotazioni fondamentali. In particolare la luce. Anche perché gli occupanti si daranno il cambio, non senza mugugni, sino a notte fonda.
Gioco forza quindi cercare di rendere la postazione il più confortevole possibile con un occhio di riguardo alla salubrità della visione. Scegliere la luce giusta diventa, quindi, un imperativo.
Scrivania Comacina di Zanotta
Assunto il principio di sfruttare al meglio la luce naturale collocando la scrivania, per quanto possibile sotto la finestra o in modo che la luce arrivi dal lato opposto alla mano di scrittura (da sinistra se si scrive con la destra e viceversa se si è mancini), è nelle ore serali e notturne che l’uso della lampada da scrivania diventa indispensabile. Le lampade più idonee sono quelle da tavolo a braccio orientabile e con testa regolabile, unitamente a quelle a muro anch’esse orientabili.
Lampada Lancia a Led di Egoluce
Per una buona visione è necessario che la luce ‘cada’ perpendicolare al piano di lavoro. In questo modo gli occhi si affaticheranno meno anche in previsione di molte ore di lavoro o di studio. Sicuramente vanno evitati riflessi e ombre che ostacolano la corretta messa a fuoco, soprattutto se si usa il PC.
A sinistra, lampada Brooklyn Dome di Industville. A destra, lampada Linear Table Pro di Luctra
Una notazione importante riguarda la natura cromatica del piano di lavoro. In sostanza sarebbe meglio evitare una scrivania completamente bianca, orientandosi verso quelle con piano in legno naturale, possibilmente con finitura opaca. Diversamente è opportuno mettere sotto la tastiera del PC o comunque nel punto dove si scrive e si legge il famoso ‘tappeto sottomano’ in un colore riposante, in grado di assorbire parte del riverbero luminoso.
Lampada Goldman di Flos
Ideale su tutte la luce a LED in gradazione neutra (il più vicino possibile alla radiazione solare compresa tra i 3500 e i 4500°k) o leggermente fredda (entro i 5500°k) che aiuta la concentrazione e rende più nitidi i contorni degli oggetti e facilita la lettura.
Una luce in tonalità più calda crea sicuramente intimità ma altera la visibilità affaticando la vista. Di conseguenza anche la concentrazione ne risente.
Le lampadine LED tra l’altro offrono il vantaggio di non irradiare luce ultravioletta, aspetto affatto secondario se pensiamo alla salute degli occhi. Una lunga esposizione a questo tipo di radiazione genera fatica oculare.
Lampada a parete con braccio mobile AP1BD di Serge Mouille
Una parentesi si rende necessaria quando si sceglie una lampada per illuminare la scrivania. Quelle fisse a muro hanno alcuni limiti di gestione. Per questo è bene orientarsi verso i modelli dotati di braccio mobile e testa ruotabile che assicurano un certo agio nel posizionamento del fascio luminoso a seconda delle esigenze. Se la scrivania, tra l’altro, è utilizzata da due persone contemporaneamente ne esistono anche nelle versioni doppie con ottimi risultati funzionali.
A sinistra, lampada orientabile a morsetto coll. Gras n.226 di DCW édition. A destra, lampada a morsetto TYP113 di Midgard
Tra i vantaggi da considerare c’è sicuramente quello di non ingombrare il piano di lavoro lasciando maggior spazio utile per il PC e la tastiera, per i libri, per i quaderni e i device elettronici.
Il problema non sussiste, invece, nel caso delle lampade da appoggio che possono essere posizionate liberamente nei punti desiderati funzionalmente alle attività in svolgimento. Unico svantaggio è che occupano una parte del piano della scrivania, a meno che non ci si orienti verso i modelli a morsetto.
A sinistra, lampada l’Amica di Martinelli Luce. A destra, lampada Coupé di OLuce
La lampada da scrivania resta, comunque, la tipologia più diffusa per semplicità e comodità d’impiego. Per non parlare del design che, per alcune lampade, ha significato diventare icone di un modo di pensare e vivere la contemporaneità ben al di là della loro originaria destinazione funzionale.
Lampada da scrivania Berenice di Luceplan
Nell’immagine di copertina, lampada da tavolo n. 205 di DCW édition