Ridurre il consumo energetico è possibile anche utilizzando alcuni criteri fissati dal disciplinare PassivHaus che sfrutta i vantaggi del contesto in cui sorge l’abitazione. Un esempio arriva dal prototipo Jove
Un’evoluzione ancora “più eco” della casa prefabbricata in legno è la Casa Passiva, un edificio ad alte prestazioni energetiche, dotato di un comfort abitativo eccellente. La caratteristica di questa tipologia di progetto è la notevole riduzione del consumo energetico grazie ad alcuni accorgimenti fissati da un disciplinare, il PassivHaus uno standard costruttivo che dal 1988 stabilisce il preciso fabbisogno energetico dell’involucro edilizio ottimizzando l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento degli spazi, la tenuta dell’aria e la ventilazione indotta.
Gli accorgimenti più importanti sono: l’orientamento dell’edificio verso sud che permette di ricevere maggiore luce nei mesi invernali e in estate invece, quando il sole è più alto sull’orizzonte, permette una minore esposizione solare; la contestualizzazione dell’edificio nell’ambiente circostante: tutti i materiali – tetto, pareti e vetrate – devono essere idonei a “lavorare” al meglio nell’ambiente in cui si trova inserita; la forma della casa che influisce in modo rilevante sulla dispersione termica.
Caratteristiche termiche:
1. Isolamento 30%
2. Ventilazione 30%
3. Ponti Termici 15%
4. Finestre 15%
4. Orientamento edificio 5%
5. Apparecchi elettrici 5%.
Per questi motivi la scelta del materiale diventa un elemento fondamentale per l’ottimizzazione energetica dell’edificio. Il legno è fra i più raccomandati. Un esempio di questo tipo di costruzione è Jove che allo standard di Casa Passiva aggiunge anche quello di Casa Attiva, una struttura, cioè, che oltre a provvedere al proprio fabbisogno energetico, produce un plus di energia da reimmettere nel circuito di risorse energetiche.
Quando ZERO vuol dire tanto
1. ZERO fabbisogno di energia primaria da fonte fossile;
2. ZERO emissione di sostanze inquinanti e gas che alterano il climatizzazione
3. ZERO spesa energetica nella gestione del sistema “edificio impianti”
Una villa monofamiliare in Toscana
Siamo a Seravezza, in provincia di Lucca. Sulle colline troviamo questa villa unifamiliare per la cui realizzazione è stato scelto un prototipo abitativo, Jove, ed i suoi sistemi costruttivi in legno. L’edificio si presenta come una tradizionale casa unifamiliare, ma i tagli e i volumi sia degli interni che degli esterni, unitamente ad alcuni dettagli ed elementi accessori, esprimono un contesto di modernità e comfort minimale. La progettazione e la realizzazione ha richiesto circa cinque mesi di tempo, al termine dei quali l’abitazione è stata consegnata completa e funzionante, curata in ogni minimo dettaglio e comfort.
Il progetto
Si sviluppa su una superficie totale di 260 mq distribuiti su due piani: il sistema costruttivo Jove comprende l’impiego per la costruzione delle pareti X-LAM, dei solai XLAM e del tetto LLA.
Il pannello Xlam è composto da strati di tavole, isorientate, sovrapposte una sull’altra ed incrociate. Le tavole sono quindi incollate. Il numero degli strati del pannello Xlam dipende dalle esigenze di carattere strutturale e dal suo utilizzo: parete o solaio.
Ricordiamo che il minimo degli strati per ottenere il corretto ed efficace comportamento fisico e meccanico che caratterizza un elemento multistrato è tre. L’elemento di collegamento tra il terreno e l’edificio in Xlam è un solaio controterra, areato, un interrato in cemento armato, piuttosto che una fondazione che consente l’appoggio dei pannelli su tutta la loro lunghezza.
Il giunto legno cemento viene gestito con idonee guaine per evitare l’umidità di risalita, e la connessione della parete Xlam con la platea di fondazione è fatta con staffe metalliche angolari ancorate al legno con viti o chiodi e fissate al cemento armato con tasselli meccanici. I pannelli X-Lam vengono considerati come un montante continuo o un pilastro di lunghezza continua.
Lo spessore degli elementi di parete è determinato principalmente dai carichi verticali e dalle esigenze di rigidezza. Gli oscuranti sono brise soleil motorizzati con le tipiche “alette”. Una pergola estiva realizzata in legno lamellare di larice dà continuità al porticato dell’abitazione e offre così un grande spazio esterno attrezzato e fruibile.
Gli interni, puliti e minimali espressione del design made in Italy si caratterizzano per le porte rasomuro di Lualdi, gli stucchi veneziani, l’illuminazione studiata in ogni dettaglio ed una cucina firmata Valcucine.
Risparmio vuol dire guadagno
Il concetto di Casa Attiva nasce nei Paesi del Nord come evoluzione di quello di Casa Passiva. L’obiettivo è quello di tradurre un risparmio energetico in un guadagno sempre in termini di energia. La Casa Attiva è quella che, oltre a provvedere al proprio fabbisogno energetico, produce un plus di energia da reimmettere nel circuito delle risorse presenti. Questo modello trova il suo alleato più forte nella tecnologia e nella domotica.
Inizialmente ciò non permette di tenere i costi di edificazione bassi, ma nel medio e nel lungo periodo conduce ad un risparmio e poi addirittura ad una copertura totale dei costi iniziali (stimato circa in un trentennio). Sia la Casa Passiva che quella Attiva si comportano molto bene nei confronti del rischio sismico: in entrambi i casi le fondazioni rispondono in modo efficace alle sollecitazioni telluriche.