Centro nevralgico della casa, la cucina richiede una progettazione attenta e specifica che tenga conto di tutta una serie di importanti questioni, sia estetiche che funzionali. Se parliamo di angolo cottura le esigue dimensioni non ci permettono grandi giochi ( al di la dei materiali, dei colori e delle finiture) ma se abbiamo la fortuna di avere un ambiente cucina abitabile, allora gli accorgimenti da tenere in considerazione sono ancora di più.
ATTENZIONE A MISURE E ALTEZZE
In cucina più che in altri ambienti domestici, lo studio esatto delle misure e delle altezze è fondamentale: non solo l’ingombro dei mobili, vanno tenuti a mente anche gli spazi necessari per le aperture di ante, sportelli e porte! La maggior parte delle misure sono standard – la profondità è 60 cm – e la loro composizione modulare. Esistono moduli di moltissime dimensioni – da 30, 45, 60, 75, 90, 120 cm – componibili a seconda delle esigenze. E poi largo alla fantasia: per colori, disposizione e combinazioni. Isola si, isola no? Colonna si, colonna no? Forno alto o forno basso? Frigo freestanding o inserito nel modulo? Pensili con ante chiuse, semitrasparenti o trasparenti? Lucide o opache?
Living in a box by Bosch & Containerwerk
LUCE NATURALE E ARTIFICIALE
La cucina, diversamente dal bagno, non può mai essere cieca, vale a dire priva di una finestra, fonte di luce e di aria. Al contempo, è un ambiente dove sono necessarie diverse forme di illuminazione artificiale a supporto. Vanno pensate ( e di conseguenza, con loro, prese e interruttori): per illuminare il piano di lavoro e il sotto pensile, per illuminare il tavolo snack, per fornire un’illuminazione generale. Nella cappa aspirante, utile allo smaltimento di fumi e vapori, inoltre , è quasi sempre presente un’illuminazione autonoma.
Linea Maestrale di Scandola Mobili
TAVOLO SI, TAVOLO NO? + SEDIE + MOVIMENTO
Anche in questo caso molto dipende dalla metratura dell’ambiente a disposizione. Se si è fortunati, immaginiamo cioè di far sedere 6 persone, il tavolo ha dimensioni circa di 80×120-140 cm.
A queste, variabili a seconda del design e della sua geometria, vanno sempre aggiunti gli spazi di movimento. La regola ci insegna che il minimo indispensabile da lasciare per la circolazione ( ma anche, banalmente per sedersi con facilità in prossimità delle pareti) è di 60 cm. Ma siate più generosi, se possibile.
PAROLA D’ORDINE: FUNZIONALITA’ ED EFFICIENZA HIGH TECH
La tecnologia ha fatto passi da gigante anche in cucina garantendo risparmi sia in bolletta che per l’ambiente. Basti pensare al miglioramento delle classi di efficienza di tutti gli elettrodomestici (A+++) e alla domotica, che offre prestazioni integrate e intelligenti a servizio del fruitore.
Forni, piani ad induzione, cappe, lavastoviglie sempre più spesso progettate grazie ai principi dell’ AI , dotate di assistenti virtuali che si collegano al wi-fi, gestibili via app e in dialogo anche con gli altri oggetti della casa. Nei casi più avanzati, addirittura, si autopuliscono.
E’ importante quindi scegliere apparecchiature a basso consumo ed elevate performance, senza dover rinunciare al fattore estetico.
Cucina Trevi by Aran
PRESE ELETTRICHE, GIUSTO POSIZIONAMENTO
La questione impiantistica resta una delle questioni più delicate da dover affrontare in una ristrutturazione: progettare bene il loro sistema – siano essi impianti idrici, elettrici o del gas – consente di rendere tutto efficiente e a norma.
Un errore frequente è quello di “dimenticarsi” di posizionare il giusto numero e la giusta tipologia di prese elettriche necessarie al corretto allaccio di tutte le apparecchiature. Ricordatevi che gli elettrodomestici, hanno sempre bisogno di prese Schuko, ad esempio. E poi attenzione a non dimenticarsi anche le utilissime prese e gli interruttori in prossimità del piano di lavoro, purché posizionati lontani dai fuochi o dalle fonti di calore.
Cucina Jasper Morrison Lepic by Schiffini
RIVESTIMENTO SCHIENALE
Talvolta si tende a sottovalutare l’importanza – sia estetica che funzionale – del rivestimento da posizionare alle spalle del blocco cucina. Qui, da tenere in considerazione, ci sono diversi fattori: la resistenza, la classe di infiammabilità al calore, la pulibilità, la bellezza (del materiale singolo, ma anche in relazione alla scelta dei mobili cucina). Ormai il mercato offre molteplici soluzioni, per tutti i gusti e per tutte le tasche: basta solo avere la pazienza di scegliere!
Arclinea, redefining the Kutchen Space, linea Italia
TOP
Il top può fare la differenza in una cucina. Innanzitutto il suo spessore: non troppo sottile ( a meno che non sia di ©Corian, costosissimo ) ma neanche troppo elevato, poiché otticamente risulterebbe pesante. La dimensione media è di circa 4 cm. Poi il materiale: ormai esiste una gamma vastissima di finiture, dal laminato al legno massello, dal marmo alle resine, dalle graniglie alla pietra.
Cambiano i costi e le possibilità dimensionali, per peso e taglio, ma anche la loro classe di resistenza all’usura. E infine il colore: un top chiaro e un top scuro fanno una differenza sostanziale in un ambiente. Non esiste una scelta giusta e una sbagliata, esiste una scelta ponderata su tante, inclassificabili, variabili. Fatevi sempre consigliare!
Arclinea, redefining the Kutchen Space, dettaglio linea Italia
Nell’immagine di copertina, cucina della collezione XP by Zampieri