Mai come adesso il tema della salute e sicurezza domestica è importante. Specialmente in cucina, dove mantenere le superfici di lavoro igieniche è una priorità. Se ci pensate, i piani d’appoggio e i pavimenti sono le parti più contaminate delle case poiché entrano ogni giorno a contatto con borse, scarpe, sacchetti della spesa, animali e sporco di ogni tipo, terreno fertile per i microbi.
Alcuni materiali sono più idonei di altri ad assolvere la funzione antibatterica, in virtù delle loro caratteristiche di trattamento superficiale – il fenomeno naturale della fotocatalisi che si basa sull’adozione di un catalizzatore, come ad esempio il biossido di titanio, disponibile in natura e senza effetti collaterali per la salute umana – e alla minima,se non nulla, porosità che ne facilita l’uso, la manutenzione e la pulizia.
Vien da sé che più una superficie è compatta, liscia e levigata, più facilmente resiste alle macchie, all’usura da detergenti e a creare “habitat” adatti alla proliferazione batterica. Top ma anche schienali e paraschizzi, dato che anch’essi hanno bisogno di essere puliti frequentemente. Vediamo la differenza tra alcuni di questi materiali, considerati tra i più antibatterici.
CERAMICA
La ceramica e i gres porcellanati li conosciamo bene ormai: sono tra i materiali più antibatterici in assoluto, perfetti, infatti, per gli ambienti di bagno e cucina. Anallergica ma soprattutto atossica, la ceramica è il materiale con maggiori capacità di prestazione: esistono prodotti e soluzioni antibatteriche non solo per i rivestimenti, ma anche per i pavimenti.
Le piastrelle ceramiche antibatteriche bioattive di Casalgrande Padana, ad esempio, sono un’innovativa tipologia di prodotti eco-compatibili che si interfacciano direttamente con l’ambiente creando reazioni di tipo chimico e biologico che ricadono positivamente, in termini antibatterici, nella qualità del microambiente. Le BIOS ANTIBACTERIAL CERAMICS® hanno la capacità di abbattere al 99,9% i 4 principali ceppi batterici: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Enterococcusfaecalis.
Marmoker Calacatta by Casalgrande Padana
QUARZI
A differenza di marmi e graniti, particolarmente resistenti agli urti ma porosi, le lastre in quarzo sono omogenee, impermeabili, resistenti all’abrasione, all’attacco di agenti chimici e agli sbalzi termici. Sono inoltre altamente igieniche e antistatiche, vale a dire che non attirano polvere. La loro consistenza non porosa garantisce, infatti, elevatissimi standard igienici e antibatterici.
Costituiti da un’altissima percentuale di quarzo naturale mixato a piccole quantità di vetro o resine – aggiunti al composto per creare texture dinamiche e brillanti – i piani di lavoro in quarzo, oltre a garantire alti standard prestazionali, superiori a qualsiasi altro materiale tradizionale, offrono un’ampia gamma di colorazioni.
Dekton® by Cosentino è una superficie ultracompatta rivoluzionaria e innovativa prodotta in lastre di grande formato e in cinque spessori diversi, una miscela sofisticata di materie come vetro, materiali porcellanati di ultima generazione e quarzo. Possiede proprietà tecniche superiori: resistenza ai raggi ultravioletti, ai graffi, alle macchie, agli shock termici, oltre a presentare un ridottissimo assorbimento di acqua.
Dekton Kiychen Khalo by Cosentino
Silestone Eternal Noir by Cosentino
Kitchen Dekton Feroe by Cosentino
PIETRA SINTERIZZATA
La pietra sinterizzata è un materiale ad alte prestazioni, ideale per realizzare i top cucina, ma anche per rivestire superfici che richiedono caratteristiche di igiene e di elevata resistenza all’usura. Lapitec® propone una pietra sinterizzata innovativa, a “tutta massa”, formata in grandi lastre, che coniuga il pregio estetico alle grandi dimensioni ed elevatissime proprietà fisico meccaniche, unendo le potenzialità del porcellanato tecnico con la consistenza, la lavorabilità, l’eleganza e la naturalezza dei colori e delle finiture tipiche della pietra naturale. La superficie Lapitec® è totalmente priva di porosità, non assorbe, non si macchia, è resistente all’insediamento di batteri e muffe. Inoltre, si pulisce facilmente con acqua calda e un panno. Che ne pensate?
Lapitec
INOX
L’acciaio inox è, tra quelli analizzati finora, il materiale più “professionale”: tutti i grandi chef lavorano in cucine quasi interamente costituite da elementi in acciao inox, a dimostrazione che si tratti di un materiale che, con le dovute precauzioni, si presta benissimo come piano di lavoro igienico e sicuro. Diversamente dai materiali lapidei, essendo un metallo che è stato trattato chimicamente in superficie, può subire lesioni e scoloriture se lo si pulisce con detergenti aggressivi (come la candeggina ad esempio), se si utilizzano su di esso materiali abrasivi come polveri e spugnette ruvide o se lo si lascia per troppo tempo a contatto con materiali a base acida come limone, pomodoro e cola. Perfetto, per chi ama cucine dal sapore industriale, lineari, essenziali. Chirurgiche, direi.
Poliform Phoenix
Snaidero cucine classiche opera
CORIAN
Il Corian® non è poroso e non assorbe, dunque è praticamente impossibile che si macchi. Si pulisce semplicemente con un panno umido e un detergente delicato ed è più che idoneo al contatto con gli alimenti. Il Corian® è un materiale rinnovabile: molti danni dovuti a urti, calore o prodotti chimici possono essere riparati anche in loco, senza dover smontare il piano cucina, ridando integralmente alla superficie il suo aspetto originale.
In caso di lievi danni, infatti, la superficie può essere ricondotta all’aspetto originario con un detergente abrasivo e una spugnetta altrettanto abrasiva. Il Corian® si presta ad infinite conformazioni, è resistente, igienico (le sue giunzioni impercettibili rendono la superficie estremamente compatta) e acquistabile in una vastissima gamma di colorazioni disponibili. Ha un difetto: è molto pesante, e piuttosto costoso.
Lavello in Corian
Nell’immagine di copertina, Dekton Chromica Uyuni by Cosentino