Una storia lunga 100 anni, un traguardo che pochi brand raggiungono, una tappa che si guadagna con una strategia d’impresa votata alla flessibilità e a una visione che riesce a stare al passo coi tempi, se non a prevederli.
Toscanini è innanzitutto la storia di una famiglia – oggi alla quarta generazione – che ha attraversato un secolo trasformandosi negli anni in quello che a oggi, a livello nazionale e internazionale, è un esempio della straordinaria qualità del made in Italy.
Non servono molte spiegazioni, le soluzioni per appendere i capi di abbigliamento, i portabiti, gli accessori e scarpe sono utilizzati già da oltre mezzo secolo dagli atelier e dalle maison di moda, oltre che nei guardaroba privati più chic e nella hôtellerie di tutto il mondo. Ma non è solo questo a farne un marchio storico.
Azienda Toscanini a Isolella di Borgosesia, in Valsesia
Le lavorazioni del legno all’interno dell’azienda
Una delle sue priorità è la sostenibilità, un valore che l’azienda ha sposato ancor prima che il tema green acquisisse l’importanza che conosciamo oggi. A partire dall’uso del legno come materia prima naturale e riciclabile, proveniente da coltivazioni controllate e soggette a riforestazione.
Legno di faggio, tiglio, rovere, frassino, noce canaletto e cedro rosso. Ogni tipologia ha i suoi segreti e ne vengono valorizzate le altrettante caratteristiche. ‘Raw material’ naturale e trattato con lavorazioni ecologiche, a olio, cere naturali e vernici a base d’acqua, che permettono di utilizzare l’80% in meno di solventi e, soprattutto, ridurre gli scarti di residuo.
Gli schizzi della prima produzione di coltelli Toscanini negli anni Venti
Un altro punto di forza è il legame con il territorio. L’intera produzione viene realizzata esclusivamente a Isolella di Borgosesia, in Valsesia, la sede storica di Toscanini fin dal 1920 dove l’allora “Toscanini Giovanni e figli” nacque come produttrice di coltelli, di cui un modello fu brevettato nel 1933.
Proprio in Valsesia, nel 1986, la famiglia Toscanini rimise in funzione una storica centrale idroelettrica in disuso, a cui seguirono l’ammodernamento e la creazione di nuove centrali idroelettriche lungo il fiume Sesia e Mastallone. Questo ha portato Toscanini a essere indipendente dalla rete pubblica energetica e consuma, per le attività produttive, solo 1/20 dell’energia prodotta annualmente.
Giovanni e Federica Toscanini, la generazione contemporanea a capo di Toscanini
L’attenzione per l’ambiente e un sistema organizzativo e produttivo basato sull’evitare sprechi di produzione, ha portato alla certificazione UNI EN ISO90001, una garanzia che attesta che tutte le fasi alla realizzazione del prodotto siano ripercorribili e verificabili.
Oltre a essere una prova che l’organizzazione aziendale è votata al proprio sviluppo, anche a livello umano oltre che di mercato. La produzione di Toscanini è circolare, votata alla sostenibilità e al benessere. Un esempio è l’uso dei suoi scarti della lavorazione del legno che, fin dagli anni ’70, alimentano la caldaia, riscaldando gli uffici e lo stabilimento produttivo.
Cataloghi Toscanini anni Cinquanta
Dalla sua nascita nel 1920, sono successe molte cose. Partendo, come accennato prima, in qualità di azienda di coltelli, è nel 1948 che iniziò la produzione di portabiti destinati a La Rinascente di Milano. Negli anni ’60 Toscanini ampliò la sua offerta con indossatori da camera, porta abiti da muro e sedie a sdraio, andando anche oltreoceano nei department store americani.
Toscanini al MACEF 1967
A sinistra, silos di stoccaggio degli scarti di lavorazione. A destra, catalogo Toscanini anni Settanta
Catalogo portabiti imbottiti Toscanini anni Settanta
Appendiabito Valentino by Toscanini
Gli anni ’70 videro i primi modelli di calzature nella produzione di zoccoli in legno, in faggio e ontano, in sughero e in materiali esotici come la wawa. Gli anni ’80 incontrarono l’haute couture, segnati dalla collaborazione con Valentino, per cui venne prodotto un portabito che porta il suo nome, oltre all’inizio della fornitura di portabiti per molti dei maggiori marchi di moda nazionali e internazionali. Il 1985 è l’anno dell’introduzione del legno di cedro rosso, apprezzato in America da prestigiosi stores e personaggi famosi. Dopo gli anni ’90 si sperimentò l’uso del plexiglass, impiegato nei portabiti delle boutique di Jean-Paul Gaultier e progettati da Philippe Starck.
Appendiabito Marcello by Toscanini
Il progetto guardaroba personalizzabile by Toscanini
Gli anni 2000 sono l’inizio di un’ulteriore diversificazione nella produzione con un ampliamento della proposta che spazia, oggi, dai portabiti per bambini a quelli dedicati all’abbigliamento intimo. Senza tralasciare l’ultimo settore non ancora citato, ovvero l’arredamento, con la collezione del 2010 ‘Interior’ e la nascita della piattaforma e-commerce ‘Toscanini SuMisura’, dedicata alla qualità bespoke.
Anche il mondo dell’arte non viene dimenticato. I portabiti dell’azienda vengono esposti al MoMA Design Store di New York, all’interno del Pop-Up Shop di Fattobene, dedicato agli oggetti iconici del design italiano e nel 2013 Toscanini è presente alla 54° Biennale d’arte di Venezia con l’ installazione “Other Countries, other Citizenships” dell’artista Anila Rubiku. Non ci resta che aspettare i prossimi cento anni. Sicuramente avremo molto altro da aggiungere alla storia di un brand e, soprattutto, di una famiglia dal profondo spirito italiano.
Per maggiori informazioni sulle tutte le collezioni Toscanini – toscanini.it