Non è sempre facile distinguere la differenza tra gazebo, pergolati, tettoie e tende e soprattutto individuarne la fattibilità dal punto di vista delle autorizzazioni edilizie. Per mancanza di chiarezza o per scarsa informazione, si può facilmente incorrere in alcuni errori di identificazione e scambiare ad esempio una tettoia per un porticato, oppure un gazebo per una tenda, rischiando di fare richiesta errata del titolo edilizio e incappare in sanzioni e rischiare la demolizione del manufatto. La nuova normativa entrata in vigore quest’ anno ci viene un po’ in aiuto definendo il Glossario del Decreto Edilizia Libera (D.M. 02/03/18) in cui vengono chiariti quali siano gli interventi edilizi che non richiedono alcuna autorizzazione.
Pergolato con tenda da esterni KE-Vega.
In linea generale gli interventi di facile realizzazione e che non richiedono cioè alcun permesso in Comune sono quelli definiti “stagionali”, cioè non permanenti e facilmente rimovibili, realizzati in materiali leggeri e di modeste dimensioni.
Rientrano in questa categoria le tende da sole e i pergolati, definiti come strutture aperte sia nei lati esterni che nella parte superiore, realizzati con materiali leggeri, senza fondazioni, la cui finalità è quella di creare ombra mediante piante rampicanti o teli cui offrono sostegno. Il pergolato crea un nuovo ambiente coperto.
Pergolato Serge-Ferrari.
Una tenda, al contrario, a prescindere dalle dimensioni, dagli elementi che la compongono e dalle tecniche utilizzate per l’installazione, serve a migliorare la fruibilità di uno spazio già esistente, come ad esempio un balcone o una parte di giardino.
Le tende possono essere sorrette da bracci metallici retrattili, oppure possono essere arrotolate o raccolte per mezzo di corde, oppure a scorrimento laterale. In ogni caso rientrano perfettamente nei casi di edilizia libera.
Tenda a vela Serge-Ferrari.
Per quanto riguarda i Gazebo, invece, è necessario distinguere quelli non precari, ma destinati a soddisfare esigenze permanenti: devono essere considerati manufatti in grado di alterare lo stato dei luoghi e aumentare il carico urbanistico e quindi è necessario il permesso di costruire. In caso contrario, si tratta di un intervento di edilizia libera per il quale solitamente non è richiesta neanche l’autorizzazione paesaggistica.
Pergola mobile Shibuya by Unopiù.
Anche per la realizzazione di una tettoia è necessario il permesso di costruire poichè ha un carattere stabile e fisso ed aumenta l’abitabilità dell’immobile. La sua consistenza produce un impatto visivo maggiore rispetto ad altre strutture, come gazebo e pergolati anche perchè è una struttura chiusa sul soffitto. Molti contenziosi nascono proprio per la volontà di far passare le tettoie come pergolati per non dover richiedere il permesso di costruire.
Le pergole bioclimatiche infine consentono di godere degli spazi aperti praticamente con qualunque clima, non solo nelle stagioni più calde dell’anno. La loro funzione infatti è quella di consentire un ambiente termico idoneo all’uomo: sia che protegga dai raggi ultravioletti del sole, sia che ricrei un clima accettabile nelle stagioni fredde. Queste schermature rappresentano un’ottima soluzione e, grazie alle lamelle orientabili, possono seguire le differenti esigenze di apertura e chiusura che richiede la stagione.
Pergola bioclimatica
Il prezzo di una pergola bioclimatica di 3,00 x 4,00 metri circa è intorno ai € 10mila, a seconda del materiale utilizzato sia per la struttura che per i brise-soleil, inoltre potrebbe essere un po’ piu costosa se venisse aggiunto un sistema di movimentazione elettrico. Una tenda che copra una superficie delle medesime dimensioni ha un prezzo che va da € 1.500 a € 2.000.
Tutte le strutture menzionate e che possono essere assimilabili a schermature solari, godono degli incentivi dati dall’ Ecobonus del 50%.
Nell’immagine di copertina, pergola mobile Shibuya by Unopiù.