di Alessia Varalda – elettricomagazine.it.
Nelle case moderne ogni elettrodomestico e dispositivo viene alimentato con l’energia elettrica: può sembrare una banalità, ma è importante che l’impianto elettrico sia progettato bene in modo da non rappresentare un pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose.
In Italia, purtroppo, ci sono molti impianti elettrici obsoleti o addirittura non a norma: secondo alcune statistiche, infatti, oltre due terzi delle case hanno un impianto che necessita di essere aggiornato. L’impianto elettrico, che spesso non viene considerato con la dovuta attenzione, assolve a tantissimi compiti: alimentazione delle utenze, controllo del comfort tramite sistemi di regolazione per l’efficienza energetica e il risparmio, impianti di sicurezza, connettività…
Vi siete mai chiesti se il vostro impianto elettrico è sicuro? O quando è stato realizzato? Tutti gli impianti realizzati prima degli anni 90, ad esempio, non sono più a norma e i livelli di sicurezza che offrono sono decisamente bassi.
Come accertarsi che l’impianto sia a norma?
Innanzitutto gli impianti elettrici devono essere installati da professionisti del settore, in possesso dei requisiti previsti dalla legge e iscritti all’albo di competenza. Detto questo, vediamo quali sono le caratteristiche essenziali:
– l’impianto elettrico deve essere fornito di dispositivi salvavita, come gli interruttori differenziale e magnetotermico (uno interviene in caso di dispersione, come quando si “prende la scossa”, mentre l’altro in caso di sovraccarico o corto circuito dell’impianto);
– i cavi devono essere all’interno di apposite canaline o tubi sotto traccia e non volanti e/o visibili;
– prese e interruttori devono essere fissate al muro e coperti con le apposite placche; le prese volanti diminuiscono la sicurezza dell’impianto.
Un ultimo consiglio è quello di fare manutenzione dell’impianto e di sostituire gli apparecchi non funzionanti.
Cos’è l’interruttore differenziale?
Non vi è mai successo di essere in casa – magari sotto la doccia – e di rimanere senza corrente? O di rientrare a casa dopo una vacanza e trovare il frigorifero scongelato o l’antifurto disattivato?
Spesso il colpevole non è un guasto, ma un semplice fulmine o un banale sbalzo di tensione che ha fatto scattare proprio il “differenziale”, quel dispositivo elettrico che ci protegge dai rischi di fulminazione in caso di contatto accidentale con l’elettricità. La riattivazione del differenziale è un’operazione semplice, ma tipicamente manuale.
Il differenziale (o salvavita) si trova nel centralino di casa ed è necessario effettuare ogni tanto un test periodico: basta premere il tasto ‘T’ di prova di cui ogni dispositivo è dotato. In caso di mancato scatto dell’interruttore bisogna provvedere a una verifica da parte dell’installatore elettrico ed eventualmente alla sua sostituzione. L’esecuzione periodica del test non solo ne garantisce il funzionamento in caso di pericolo, ma consente di capire se il differenziale è ancora funzionante o se è da cambiare.
C’è qualcuno che può testare il salvavita per me?
La risposta a questa domanda è sicuramente sì. Come tutte per tutte le tecnologie, l’innovazione porta indubbi vantaggi. Esistono infatti alcuni apparecchi che effettuano periodicamente il test di funzionamento e sono in grado di riattivare l’impianto in caso di scatto intempestivo. Ovviamente prima verificano che non ci siano problemi. In caso di anomalie e guasti permanenti possono inviare un sms o emettere un segnale acustico. In questo caso è necessario l’intervento di un tecnico qualificato per rimettere in sicurezza l’impianto. Ma il nostro differenziale ha assolto il suo compito, si è comportato da “salvavita”!