Che gli italiani siano sempre più appassionati di Smart Home è un dato consolidato, ma spesso hanno un concetto della domotica molto approssimativo e pensano che l’installazione di qualche apparecchio “magico”, in certi ambienti della casa, sia la soluzione definitiva. In realtà la questione “casa connessa” va affrontata con un certo metodo per comprendere appieno tutte le potenzialità di abitare una smart home, allontanando il concetto dell’ effetto speciale e dell’azione mirabolante direttamente nel salotto di casa. Quindi, di cosa abbiamo bisogno per beneficiare di tutti i vantaggi della Smart Home?
“Nonostante i grandi passi in avanti, rimangono ancora numerose barriere da superare – commenta Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things – In primo luogo, la comunicazione ai consumatori delle reali potenzialità di utilizzo degli oggetti smart, cresciuta molto con l’ingresso nel mercato degli OTT, ma ancora non adeguata se guardiamo agli altri produttori e ai piccoli brand. Bisogna poi lavorare sulla formazione degli addetti all’installazione e alla vendita, spesso non in grado di fornire un adeguato supporto all’utente, e sull’offerta di servizi di valore abilitati dagli oggetti connessi.”
La risposta è Connected Living di Samsung, che si pone l’obiettivo, attraverso prodotti tecnologicamente avanzati, di avere un impatto positivo sulla nostra vita quotidiana. L’azienda coreana ha dichiarato, durante un incontro al Samsung District con l’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano, che entro il 2020 la quasi totalità dei suoi dispositivi sarà IoT ready. Naturalmente, prima di arrivare al paradigma “Samsung SmartThings”, basato proprio sulla semplicità di utilizzo e configurazione della casa connessa, Samsung sta progettando prodotti “per la casa che cambia”.
Un vero e proprio Ecosistema in grado di creare nuove possibilità attraverso innovazioni che anticipano le esigenze, con delle caratteristiche importanti che possono fare la differenza: capacità di accogliere devices di produttori diversi, personalizzazione, scalabilità ed accessibilità economica. Un’interpretazione illuminata perchè supera il concetto di sistema chiuso in cui ogni prodotto viene controllato attraverso la sua App, senza di fatto alcuna interazione tra i vari dispositivi che si hanno in casa, prodotti da brand diversi.
“Stiamo lavorando per rendere tutti i nostri device connessi e realmente intelligenti entro il 2020 e ad oggi il solo comparto delle lavatrici registra una percentuale del 30% di vendite di modelli dotati di connettività” ha dichiarato Daniele Grassi, Vice Presidente di Samsung Electronics Italia, che continua: “La volontà di Samsung è quella di sviluppare tecnologie che portino un beneficio concreto e che già da oggi possano cambiare in meglio il modo in cui viviamo diverse attività quotidiane grazie a un ecosistema connesso, capace di combinare ed esaltare i benefici dei singoli prodotti”.
Daniele Grassi, Vice Presidente di Samsung Electronics Italia
Quindi in un futuro immediato gli elettrodomestici di Samsung saranno IoT, intelligenti e sostenibili. Solo per fare qualche esempio, il Family Hub, dotato di un display LCD da 21,5 pollici, con connettività wi-fi, rende possibile l’interazione da remoto attraverso lo smartphone.
Oppure la lavatrice QuickDrive, che oltre al controllo da remoto, integra un assistente intelligente a supporto del lavaggio e della corretta manutenzione. E’ stato stimato che se in Italia tutte le lavatrici fossero Samsung, in un anno si avrebbe un risparmio potenziale di oltre 1.000 piscine olimpioniche di acqua.
E ancora, il forno Dual Cook Flex, che consente cotture a temperature e tempi diversi in contemporanea, e può essere gestito anche da remoto grazie allo Smart Control, o il nuovo robot aspirapolvere POWERbot Precision, con comandi vocali, mappatura con Intelligenza Artificiale e Smart Control. Per seguire tutte le novità di Samsung SmartThings – samsung.com