La cappa aspirante è un elettrodomestico molto sottovalutato: l’ultimo ad essere scelto quando si acquista una cucina, quello a cui si fa meno manutenzione e l’ultimo che si rompe. E’ però un elemento necessario per garantire un corretto ricambio d’aria alla casa, soprattutto se si pensa che in un’ora di funzionamento dovrebbe effettuare almeno cinque ricambi completi dell’aria. Ecco quindi quattro cose da sapere prima di acquistarla.
E’ obbligatorio il montaggio della cappa aspirante?
La normativa UNI 7129 Parte 2 parla chiaro e prevede che se in cucina esiste già una canna fumaria è obbligatorio installare una cappa aspirante. Se invece la canna fumaria non c’è si deve installare un elettroventilatore da muro o a vetro al quale abbinare una cappa filtrante sopra il piano cottura. Questa normativa riguarda i piani cottura a gas e non i piani cottura a induzione. Tuttavia l’installazione di una cappa aspirante è fortemente consigliata anche nel caso del piano a induzione, per eliminare non i fumi ma i vapori di cottura che possono creare condensa nell’ambiente.
Nel sistema cottura a induzione, il calore non viene prodotto sotto al piano di appoggio, come con il gas ma, direttamente sul fondo della pentola, trasmettendola in maniera immediata ai cibi mentre la superficie in vetroceramica si scalda solo indirettamente. Nel procedimento di cottura quindi, se non è stata installata una cappa aspirante adeguata, il vapore resta particolarmente “pesante” e stenta a salire, condensando nell’ambiente circostante, su piastrelle, pensili formando le tipiche goccioline d’acqua.
Nell’immagine sotto, cappa da piano by Bosch
Tipologie di cappa
Ne esistono di due tipologie: cappe aspiranti, cappe filtranti o dette anche a ricircolo d’aria. Le prime hanno la caratteristica di essere collegate a un camino che porta l’aria all’esterno dell’ambiente mentre le seconde possiedono un filtro speciale rimovibile, molto spesso a carboni attivi che è in grado di filtrare gli odori trattenendo le particelle dannose e restituendo all’ambiente aria pulita. Se le prime sono installate nella maggior parte dei casi a parete o direttamente a soffitto , le seconde possono essere integrate in un pensile, sospese sopra al piano cottura o incassate all’interno del piano della cucina. In questo caso è possibile acquistare anche un piano cottura che sia tutt’uno con la cappa. L’inconveniente però di queste ultime è, che nelle cucine ad isola, molto dello spazio utile per cassetti posate, dispensa o altri elettrodomestici, viene utilizzato dalle tubature di filtraggio e messa a in circolo dell’aria.
Scelta e posizionamento
E’ un consiglio abbastanza intuitivo ma mai abbastanza ripetuto: la larghezza della cappa non deve essere inferiore a quella del piano di cottura. Questo al fine di evitare che i vapori sfuggano all’aspirazione. Sulle riviste e negli showroom vediamo modelli cappe che sono vere e proprie opere di design ma è necessario guardare anche alla praticità e tener conto delle nostre abitudini. Una cappa aspirante a soffitto con forma a cilindro ad esempio non potrà essere adatta per una famiglia che cucina molto e ha un piano cottura da 90 cm di larghezza. In mancanza di spazio può essere anche installata una cappa di larghezza ridotta rispetto piano cottura ma la sua potenza aspirante dovrà essere maggiore rispetto alla cappa di dimensioni adeguate.
Nell’immagine sotto, cappa cucina by Elica
Per posizionare una cappa aspirante in maniera funzionale, le misure da tenere a mente sono due: 65 cm e 90 cm. La prima perché è l’altezza minima a cui va installata la cappa per evitare schizzi di cibo e pericoli di incendio, soprattutto nel caso di un piano a gas, friggitrice o griglia elettrica. La seconda perché si consiglia di non superare questa altezza per un funzionamento ottimale, evitando che i fumi e vapori di cottura si disperdano nell’ambiente.
Installazione
Non è il caso di cimentarsi con tutorial presi da YouTube o “fai da te” con questo elettrodomestico. L’installazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato (elettricista iscritto all’albo o un tecnico di un centro d’assistenza specializzato) previo sopralluogo e nel rispetto delle regole tecniche. Spesso questa figura non coincide con il venditore che dovrà quindi specificare che saranno possibili costi ulteriori perché un montaggio scorretto dell’apparecchio potrebbe disturbare il corretto funzionamento di camini, caldaie o scaldabagni a tiraggio naturale, richiamando nell’ambiente prodotti di combustione di questi ultimi, con rischi concreti per il cliente.
Nell’immagine sotto, cappa cucina by Faber
Una raccomandazione valida è quella di collegare la cappa alla rete elettrica tramite una spina estraibile per evitare problemi. E’ successo spesso infatti, che a causa di un fulmine si bruciassero più elettrodomestici, collegati tra loro senza spine elettriche singole a muro, per mancanza di spazi o fretta nel montaggio. Infine, soprattutto se la cucina è in fase di costruzione è senza dubbio preferibile un dialogo tra venditore e architetto in modo da poter predisporre in sicurezza l’installazione.
Nell’immagine sotto, cappa cucina by Gorenje
Nell’immagine di copertina, cappa cucina by Elica
1 commento
Interessante, stavo giusto cercando informazioni sulla cappa per il mio nuovo appartamento