di Sebastiano Tonelli.
Abbiamo già conosciuto l’inconfondibile design di Davide Aquini ed è sempre un piacere incontrarlo per farci raccontare i suoi ultimi progetti. L’abbiamo intervistato a Milano durante lo scorso Fuorisalone in occasione di Source Self made design, manifestazione alla quale è molto affezionato e alla quale ha preso parte diverse volte.
Hai una formazione da grafico ma negli ultimi anni il design sembra occupare gran parte del tuo tempo. Cosa ti ha avvicinato al mondo del prodotto? Riesci a farlo conciliare con il mondo della grafica?
In effetti il mio percorso non è stato proprio diretto al design, diciamo che ho seguito diverse esperienze che mi hanno portato al design di prodotto come meta “definitiva”. In particolare è la progettazione per (e con) l’artigianato a stimolarmi di più. Credo che la mia formazione grafica ogni tanto riemerga nei miei progetti, dove in modo probabilmente involontario, le superfici hanno un valore decorativo dato da un mio intervento o dal disegno del materiale stesso.
Vaso porta profumo ARCHETIPO, made by Gambaro & Tagliapietra a Murano
Archetipo è un vaso porta profumo ispirato da un mosaico tessellatum del XXI secolo della Basilica di Santa Maria e Donato di Murano (Venezia) che mostra una coppia di pavoni, simbolo paleocristiano di immortalità e santità. Il design del vaso richiama il “cantaro”, un tipico calice risalente alla tradizione dell’antica Grecia, che rappresenta la grazia divina dal quale i pavoni bevono.
Su quali progetti preferisci lavorare?
Ho da poco maturato la convinzione consapevole che il design per l’artigianato è quello che vorrei (e spero) di portare avanti nei prossimi progetti e quindi focalizzarmi solo su questo settore specifico.
ARCHETIPO, made by Gambaro & Tagliapietra a Murano.
ARCHETIPO, making of.
Nell’ultima edizione di Source hai preso parte al progetto “Quattromani”, raccontaci come è andata.
La Toscana è una delle “patrie” dell’artigianato, quindi l’esperienza “Quattromani” è stata davvero stimolante. Aver lavorato con una bravissima artigiana donna di Pietrasanta come Ursula Corsi è stato un onore. Spero che l’Italia arrivi a maturare e comprendere che una delle sue forze è l’artigianato e tutte le realtà che puntano alla sua valorizzazione collaborino assieme magari in progetti condivisi.
Collezione vassoi FLORE con Ursula Corsi.
I pattern dei vassoi sono disegnati traendo ispirazione dal repertorio geometrico degli intarsi marmorei della Basilica di Santa Maria del Fiore a Firenze. Losanghe lobate, cerchi, fiori stilizzati e ogive vengono ridisegnate e colorate in chiave contemporanea per poi essere tradotte in mosaico.
Vassoi FLORE.
Vassoi FLORE, making of.
Nel tuo portfolio sono presenti molti progetti di autoproduzione legati all’artigianato. Che rapporto instauri con gli artigiani che incontri? Cosa vuol dire autoprodursi? Pro e contro?
Il rapporto con gli artigiani è fonte non solo di conoscenza tecnica e artistica ma anche umana; il prodotto diventa così una “creatura” che nasce da due teste complementari. Proprio questi aspetti mi hanno fatto prendere la decisione di dedicarmi solo a questo settore della progettazione.
L’autoproduzione può essere sia una scelta che una necessità: legarsi ad un produttore è naturalmente fondamentale per sopravvivere ma spesso lega (giustamente) a dinamiche di mercato e di linee editoriali che possono limitare le scelte progettuali. Insomma è il solito “terribile” dilemma tra progetto e mercato e come arrivare ad un buon compromesso (spesso non facile).
Tavolini DARKAGES, con Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, Saint-Gobain PPC Italia e Apuana Corporate.
Dark Ages è il progetto principale che ha dato il nome all’operazione di riscoperta del lapis specularis e consiste in una serie di tavolini con il piano composto da grosse scaglie di lapis specularis, annegate in un materiale nero resinoso, con un effetto visivo simile a una palladiana barbarica.
VASI ALGIDI.
I vasi Algidi sono realizzati al tornio e tenuti allo stato più grezzo possibile, con quella finitura opaca e ruvida della ceramica chiamata biscotto, ottenuta con una cottura singola, non sufficiente a vetrificare la materia.
L’inserzione del lapis specularis va perfettamente in risonanza con questa finitura primitiva, mentre il design rigoroso e classicista contraddice sapientemente questo impatto visivo arcaico, con un risultato perfettamente equilibrato, atemporale, quasi a trasformarli in moderni vasi canopi, delle urne misteriose dall’aspetto vagamente alieno.
VASI ALGIDI, making of.
Davide Aquini con Ursula Corsi.
Hai partecipato a diverse edizioni di Source, che importanza ha una manifestazione come questa al giorno d’oggi?
Sono molto legato a Source, sia per l’affetto umano che si è instaurato, sia perché è stato grazie alla partecipazione alla seconda edizione di Source che ho capito cosa stavo facendo. Sembra una frase senza molto senso, ma in realtà arrivare a comprendere il percorso che si sta già percorrendo non è così scontato.