Il colosso svedese fa sorridere la rete con una nuova campagna pubblicitaria. Volendo provare che i suoi prodotti si ispirano a persone che vivono nel mondo reale, ha cambiato i nomi, sostituendoli con le stringhe di ricerca degli utenti Google su diversi problemi relazionali. Gli esiti sono a dir poco esilaranti. Il progetto, lanciato in Svezia qualche settimana fa, ora viene portato avanti negli Stati Uniti. Qualche esempio chiarisce meglio l’arcano.
Noi ci abbiamo provato, e per ora funziona solo con l’inglese. La ricerca «Non riesce a dirmi “Ti amo”» aprirà una finta pagina Ikea, quella appunto dello “shopping terapeutico”, che propone una lavagnetta da appendere al muro.
Per farvi sorridere abbiamo scelto qualche problema comune e qualche immagine, per divertirvi come è successo a noi. Nelle didascalie i risultati delle nostre ricerche, ovviamente tradotti in lingua italiana.
In alto a sinistra:«Mia figlia adolescente butta gli abiti sul pavimento» alias una poltroncina/sedia, mentre a destra: «Ho bisogno di più uomini nella mia vita» ovvero un insieme di portafoto.
E ancora, in alto a sinistra: «Difficile buttare giù dal letto un adolescente» ovvero un trapano, in alto a destra invece : «Mia sorella prende le mie cose» e corrisponde a un armadietto con chiave, in basso a sinistra: «Io e mio fratello non ci parliamo» altro non è che un cavetto per la connessione internet. E ancora, in basso a destra: «Mio figlio gioca troppo ai videogiochi» corrisponde ironicamente a un paio di forbici. Infine, sotto: «Come avere una relazione felice» naturalmente è un letto.
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