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L'immediata riconoscibilità di Davide Aquini

Credo, anzi ne sono convinta, che il Veneto sia terra prolifica per designer e creativi. Si perchè Davide Aquini è il terzo veneto che mi capita di intervistare per SOURCE SELF-MADE DESIGN, la mostra internazionale di design autoprodotto che si terrà a Firenze  dal 10  al 20 settembre.

Conosciamolo meglio, a lui le domande di rito. Chi sei, cosa fai nella vita?
Sono nato a Venezia nel ’82, ho studiato grafica alle superiori, ho frequentato il primo anno di grafica multimediale a Verona ma poi ho preferito andare a lavorare  collaborando con agenzie di pubblicità e web. Nel 2007 ho aperto la partita iva e ho ripreso gli studi, frequentando corsi estivi come interaction design alla Domus Academy di Milano (corso estivo, non il master), e corsi di specializzazione in light design e industrial design a Padova.
Al product design mi sono avvicinato gradualmente grazie a concorsi, alcuni vinti, e dopo essermi fatto le ossa, è iniziata la collaborazione con alcune aziende, contemporaneamente ho iniziato ad autoprodurre i miei progetti. Attualmente continuo a lavorare sia su progetti di grafica che di design di prodotto e sono coordinatore allo IED Venezia.

Come mai ti sei iscritto a Source e cosa ti aspetti da questo concorso?
Source è una straordinaria occasione per i designer, la sua differenza sta soprattutto nell’aspetto di selezione dei designers che non devono sostenere spese per l’esibizione. Questo permette una partecipazione più democratica che coinvolge anche le realtà più giovani. Oltre alla visibilità, mi aspetto di conoscere altri colleghi, anche internazionali, nuovi fornitori e, speriamo, nuovi clienti.

Qual è la spinta che ti ha portato verso l’autoproduzione?
L’autoproduzione è la sfida che mi intriga maggiormente perché mi permette di seguire e decidere in prima persona tutti gli aspetti del progetto, compresa la comunicazione. Logicamente questo ha i suoi lati negativi, una azienda ha conoscenze del mercato e una capacità di fuoco che io non posso avere. Uno degli aspetti più belli è anche il venire a contatto con le realtà artigiane e scoprire il lato umano del design.

Cosa fai per far conoscere i tuoi prodotti. E se qualcuno li volesse acquistare?
Punto molto suoi social network e sul sito internet. Cerco di tenere sempre questi strumenti aggiornati, in modo da avere sempre visibili gli ultimi progetti. Anche il rapporto con gli store online, le testate e i blog è fondamentale perché ovviamente danno una visibilità che non è comparabile con quella del proprio sito. Per l’acquisto dei miei prodotti concordo delle vendite a tempo con portali di vendita che creano delle campagne a prezzi speciali.

E adesso la parola passa ai suoi lavori.

designNovecento fa parte di una collezione di lampade da tavolo led in marmo che per materiali e forme si ispirano all’art déco. Sono proposte in due versioni di marmo, una in nero Marquinia e l’altra in bianco di Carrara, con la possibilità di personalizzazione del materiale, su richiesta. Gli spessi dischi in marmo posano su strutture in ottone triangolari dall’aspetto quasi simbolico. Anche quando l’illuminazione non è attiva, Novecento valorizza il marmo quale elemento d’arredo, con le sue venature e screziature uniche e irripetibili che si compongono e inseguono sulla superficie lucida. Per vedere il video cliccate qui.

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The Macarons è una collezione di lampade (prodotta da IN – Progetti in Luce) ispirata ai famosi dolcetti francesi. Il loro aspetto simpatico nasconde una lavorazione totalmente a mano, in Italia, e un’attenzione e cura di ogni singolo dettaglio.

La base della lampada è realizzata in legno toulipier. I blocchi di legno massiccio vengono prima sgrezzati a mano, per poi venire finiti al tornio. Si ottengono così due metà speculari, proprio come per i dolcetti francesi, che vengono assemblate a mano.
La base naturale viene semplicemente finita con un impregnante trasparente a base d’acqua, mentre quelle colorate vengono laccate.

Anche i paralumi vengono realizzati a mano, sempre in Italia. Le texture sono realizzate in esclusiva per questa collezione e sono disegnate seguendo lo sviluppo tridimensionale del tronco di cono, stringendosi nella parte alta e allargandosi in quella bassa. In questo modo, da qualsiasi lato si osservi la lampada, il pattern del paralume avrà lo stesso aspetto. L’artigiano ritaglia il tessuto e, utilizzando dischi in tondino di ferro verniciato e portalampade, crea il paralume.

Per ottenere il paralume inclinato è stata creata una struttura ad hoc dove i bracci del portalampada hanno misure differenti. Per dare un ulteriore tocco retrò e rispettare la tradizione, il paralume viene rifinito con una passamaneria. Qui il video.

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E’ grazie a Fruscìo di Marmo (produced by Apuana Corporate) che Davide partecipa a Source. Come funziona? E’ un gioco, una decorazione che riutilizza i resti di marmo rotto che avanzano dopo la sgrezzatura delle lastre. Al primo alito di vento questi cocci di marmo si muoveranno come foglie, generando un piacevole suono simile ad un tintinnio-fruscìo. I pezzetti di marmo sono semplicemente forati e legati con un filo da pesca ad una struttura in metallo verniciato. Fruscìo di marmo va appeso al soffitto tramite un moschettone colorato e una corda da arrampicata in tinta. Per il video, cliccate qui.

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Pagliòlo è  una collezione di mobili ispirati ai taxi veneziani. Per la precisione, pagliòlo è il nome della pavimentazione che ricopre il fondo interno delle imbarcazioni ed è generalmente composto da una serie di tavole di legno. L’idea di questi mobili è nata infatti osservando i taxi che sfrecciano veloci ed eleganti lungo i canali della mia città: Venezia.

Il ritmo modulare delle tavole mi ha permesso di disegnare una libreria e un tavolino contenitore che non hanno bisogno di una struttura portante dei ripiani e ante, sono infatti le assi stesse ha fungere sia da struttura che da tamponamento esterno.

Il flatting, il trattamento di iper lucidatura e impermeabilizzazione del legno di okumè delle assi, è lo stesso delle imbarcazioni nautiche, questo allo scopo di creare la stessa allure dei taxi veneziani. Il design essenziale rende il progetto contemporaneo e originale.

Ed ecco il nostro designer, Davide G. (sta per Giulio) Aquini.

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