Nato a Indianapolis il 9 luglio 1934, Michael Graves è stato uno dei più grandi architetti americani della fine del ventesimo secolo e rappresentante del postmodernismo. Dopo aver frequentato la facoltà di architettura all’Università di Cincinnati, si laurea ad Harvard e si trasferisce per due anni a Roma come membro dell’American Academy of Rome. Rientrato negli Stati Uniti collabora con George Nelson e Richard Meier e nel 1964 fonda a Princeton lo studio Michael Graves Architecture & Design con sedi anche a New York.
Negli anni ’70 prende parte al gruppo New York Five Architects assieme ad altri quattro architetti newyorkesi (Eisenman, Gwathmey, Hejduk, Meier) per confrontarsi sull’architettura americana e ridefinirne il ruolo. Comune al gruppo la fedeltà verso la forma più pura del modernismo architettonico e l’ammirazione per il suo rigore, la pulizia formale e le facciate bianche. L’opera dei Five Architects è considerata una reinterpretazione e prosecuzione dell’architettura di Le Corbusier degli anni Venti e del razionalismo italiano di Giuseppe Terragni.
Graves si allontana fin da subito da un linguaggio così minimalista verso uno più colorato e decorato, che contribuisce a definire lo stile postmoderno che mixa elementi di ogni epoca e di ogni cultura. La storia diventa una grande fonte di ispirazione dalla quale ripescare stili e dettagli architettonici che vengono scomposti e ricontestualizzati in modo ironico: dalle colonne romane ai capitelli e frontoni classici, dalle geometrie Decò ai colori della Pop art.
A sinistra, Michael Graves, municipio di Portland, 1982. Considerato il primo edificio postmoderno degli Stati Uniti. A destra, Michael Graves, Humana Building, Louisville, Kentucky, 1885
Nell’arco della carriera progetta più di 400 edifici in tutto il mondo spaziando dai grandi masterplan alle sedi di multinazionali, catene alberghiere, musei, teatri e biblioteche, tutti contraddistinti da uno stile riconoscibile fatto di solidi primari, sporgente bizzarre e colori tenui che hanno lasciato un segno indelebile nell’architettura del XX secolo.
Michael Graves, Dolphin e Swan Resorts, Walt Disney World Park Orlando, Florida, 1987
Michael Graves, Biblioteca pubblica di Denver, Colorado, 1996
Negli anni ’80 entra in contatto con Memphis – gruppo di designer fondato da Ettore Sottsass – e applica lo stesso inconfondibile approccio postmodernista al design del prodotto. I suoi oggetti (più di 2000) per la casa e l’ufficio contengono spesso metafore naturalistiche e citazioni classiche.
A sinistra, Michael Graves, Secchio per ghiaccio, Cleto Munari, 1989. A destra, Michael Graves, Thermos Euclid, Alessi, 1993
Tra i più celebri ricordiamo il bollitore 9093 Whistling Bird Kettle di Alessi con la sua forma conica e il fischietto a forma di uccellino che ha riscatto un enorme successo di pubblico, tanto da essere ancora oggi il prodotto più venduto dell’azienda italiana. La popolarità immediata lo ha trasformato nel capostipite di un’acclamata serie di prodotti realizzati tutti sotto il segno divertito del gioco e dell’ironia che ha caratterizzato la produzione degli anni ’90.
Michael Graves, Bollitore 9093, Alessi, 1985
A sinistra, Michael Graves, Caffettiera/infusiera, Alessi, 1985. A destra, Michael Graves, Toeletta Plaza, Memphis, 1981
Dal 1999 si dedica al disegno di oggetti per colossi della distribuzione americana come Target e gadget per Disney e parchi divertimento, con l’intento di portare il buon design alle grandi masse di consumatori. Nell’ultima parte della sua vita contrassegnata da una paralisi degli arti inferiori affronta i temi della disabilità e dell’accessibilità legate al design e architettura.
Progetta ospedali, centri di recupero, case per portatori di handicap ed ex soldati diventando uno dei più autorevoli progettisti per edifici sanitari, riconoscimento sancito nel 2010 dal “Center for Health Design” che lo inserisce nella lista delle 25 persone più influenti a livello mondiale in materia di design sanitario. Michael Graves muore il 12 marzo 2015 nella sua casa di Princeton all’età di 80 anni.
Michael Graves, Scuola per bambini disabili St. Coletta School, Washington, 2006
Nell’immagine di copertina, ritratto di Michael Graves