di Clementina Angolani.
Visitare una fiera di design e scoprire un progetto che esce dalla percezione indistinta ed emerge nettamente, sia per la coerenza dell’esposizione sia per il carattere inedito e qualitativamente ineccepibile degli oggetti esposti.
Stiamo parlando di Enlightened Design III, progetto dedicato al mondo della luce con un forte taglio sperimentale: ne sono protagonisti una serie di studi di design olandesi insieme alla realtà che ne segue la curatela, Connecting the Doots, piattaforma nata con l’obiettivo di promuovere a livello internazionale il design olandese e i suoi protagonisti.
Palcoscenico d’elezione, il London Design Festival, edizione 2019, la manifestazione che ogni anno – a settembre – porta nella capitale britannica il meglio del design sperimentale proveniente da tutta Europa e non solo.
Le prime due edizioni, a nostro parere, si sono distinte soprattutto per il carattere fortemente suggestivo delle location coinvolte.
Infatti, l’edizione 2016, quella di debutto, ha avuto luogo all’interno di una abitazione del XVIII secolo a Spitalfields, di proprietà del fondatore dello storico birrificio Truman: quasi come trasportati da una macchina del tempo, i visitatori di Enlightened Design hanno così ammirato le opere esposte totalmente avvolti dalle suggestioni di un’atmosfera georgiana rimasta praticamente intatta nel corso dei secoli.
Particolarmente emozionante anche il luogo scelto per la seconda edizione, nel 2017, la cripta dell’antica chiesa francese di San Pancrazio – a due passi dall’omonima fermata della metropolitana – un edificio vittoriano sorto su fondamenta di età medievale, menzionato tra l’altro in uno dei racconti di Charles Dickens: immersi nell’oscurità e nel fascino del luogo, i visitatori hanno avuto modo di scoprire i progetti in esposizione, pienamente valorizzati dalla scelta coraggiosa di una location insolita, lontana dai circuiti più battuti del festival.
Immagine da standard.co.uk. Credits Ruth Ward
Enlightened Design III si è svolta invece presso The Olympia Room, spazio adiacente alla location di 100% Design, il salone dedicato all’arredo in programma a Londra proprio in concomitanza al London Design Festival: in esposizione una serie di raffinatissime, spettacolari creazioni di luce nel contesto di una location che mantiene il carattere di storicità delle precedenti – una serie di sale di ricevimento di età vittoriana arricchite da dipinti originali – con il valore aggiunto di una scelta logisticamente meno disagevole.
Di seguito una panoramica dei progetti a nostro avviso più interessanti, in attesa di Enlightened Design IV!
Fractal Collection | Marc de Groot – bymarcdegroot.com
In matematica, così come in natura, il termine frattale indica una figura astratta che si ripete. Marc de Groot incorpora così nell’omonima collezione strutture derivate dal mondo naturale e perfette figure matematiche: partendo da una semplice forma esagonale ripetuta, crea una costellazione complessa che assembla come un puzzle e collega a un sistema di aggancio a scorrimento appositamente sviluppato per questo progetto.
La collezione viene realizzata in ottone lucido, cui si affiancano alcuni pezzi speciali nel medesimo materiale con doratura in oro a 24 carati, per stupefacenti origami di metallo che combinano l’osservazione della natura e l’alta artigianalità a una progettualità lenta e meticolosa.
Ovals Lamp n 39 Collection | Alex Groot Jebbink – a-lex.nl
La collezione Ovals si basa sul potere della ripetizione di forme semplici: Alex Groot Jebbink progetta così oggetti affascinanti e quasi psichedelici, in grado di dare vita a vere e proprie illusioni ottiche in cui perdersi.
Utilizzando solamente 4 sottili lastre in MDF di 4 mm di spessore, il designer crea 40 forme ovali a taglio laser – da cui il nome della collezione – che compone poi insieme secondo un procedimento meticoloso.
Dall’assemblaggio di un’unica forma geometrica ripetuta all’infinito nascono così oggetti illuminanti – di grandi dimensioni ed elevata profondità – che rivelano un carattere labirintico e ammaliatore, simili alle complesse visioni di Escher.
Tryptich Collection | Jesse Visser – jessevisser.com
Un progetto che ruota intorno allo spazio, alla riflessione e all’uso dei materiali. Una collezione monumentale, dai rimandi medievali – per il nome scelto e per la suggestione delle forme – che rivela creazioni di luce contemporanee, dalla natura imponente e audace, realizzate in ottone massiccio lucidato e in acciaio inossidabile.
Una serie di trittici contemporanei che presentano ante pieghevoli dietro alle quali si cela una superficie specchiante impreziosita da un corpo illuminante rotondo oppure da due luci tubolari. Un progetto illuminotecnico che rivela una natura interattiva: la funzione illuminante si svela compiutamente solo nel momento in cui lo spettatore compie l’azione decisiva di aprire le ante di Tryptich.