di Sebastiano Tonelli.
Il 2019 si apre con la celebrazione dei 100 anni dalla nascita del Bauhaus, la scuola d’arte e design più influente della storia che ha completamente stravolto i canoni di molteplici discipline artistiche e dato vita ad un linguaggio che influisce ancora oggi nel mondo del progetto contemporaneo.
Bauhaus, sede di Dessau progettata da Walter Gropius
Fondata a Weimar nel 1919 dall’architetto Walter Gropius, nel 1925 si sposta a Dessau e nel 1932 a Berlino, dove tenta invano di sopravvivere al Nazionalsocialismo sino alla chiusura nel 1933.
Nonostante la breve esistenza di soli 14 anni, la famosa scuola diventa un fondamentale punto di riferimento per tutti i movimenti nel campo del design e dell’architettura legati al funzionalismo e al suo interno si formarono, e successivamente vi insegnarono, gli esponenti delle più importanti avanguardie del primo Novecento oltre a Walter Gropius, Mies van der Rohe, Paul Klee, Wassily Kandinsky e Marcel Breuer.
Alcuni professori all’inaugurazione della scuola a Dessau, 1925
Da sinistra: Wassily Kandinsky, Nina Kandinsky, Georg Muche, Paul Klee, Walter Gropius
La scuola pone le basi sui criteri dell’allora nascente Movimento Moderno, ispirato a un radicale ripensamento del binomio arte e tecnica, dove la prima è in funzione della seconda e insieme applicate all’architettura e al design con un’ottica funzionale.
L’obiettivo era abolire i confini tra l’artigianato e la produzione industriale con un approccio interdisciplinare, capace di coniugare differenti discipline artistiche (pittura, scultura, architettura, studio del colore, balletto) per creare un’opera d’arte totale in grado di influenzare la vita dell’uomo. Per Gropius, abbattere le vecchie gerarchie artistiche non era semplicemente un atto culturale ma anche sociale, che mirava a un fondamentale riordino della società per l’età moderna.
Laboratorio di modellistica
Wassily Kandinsky, corso di pittura e colore
Ciò che si insegnava non era uno stile artistico considerato migliore ma un modo di lavorare che passasse dalla conoscenza approfondita dei mezzi al loro utilizzo in modo efficiente. La bellezza e la praticità sono elementi trainanti della progettazione dei vari oggetti d’uso quotidiani, senza eccessive decorazioni e con un’attenzione speciale per la funzione.
Ludwig Mies van der Rohe, corso di architettura
I designer del Bauhaus creavano oggetti esteticamente gradevoli e riproducibili in serie con l’intento di renderli disponibili a un pubblico di massa. Le moderne tecniche industriali offrivano la possibilità di lavorare materiali considerati insoliti nella produzione di mobili dell’epoca – come acciaio, vetro, compensato e plastica – per facilitare la produzione di massa e promuovere l’idea di estrema praticità e fruibilità. Diamo uno sguardo ai pezzi più influenti e iconici dell’epoca.
Sedia Wassily, 1925, oggi produzione Knoll, credits Knoll
La sedia Wassily fu progettata dall’allora direttore del laboratorio di falegnameria Marcel Breuer. Ispirata dal manubrio della bicicletta, si compone di un’unica struttura in tubolare d’acciaio cromato con sedile, schienale e braccioli in cuoio. La forma tradizionale di una poltroncina imbottita viene spogliata del superfluo fino ad evidenziarne solamente il contorno: un prodotto rivoluzionario e avanguardistico che diede il via alla produzione di mobili ed arredi in tubolare d’acciaio.
Sedia Cesca, 1928, oggi produzione Thonet
Originariamente denominata b32, la sedia Cesca di Marcel Breuer è una delle sedie più conosciute al mondo e sottolinea nuovamente la passione del designer per le sedie a sbalzo e la struttura in acciaio tubolare. Il design che combina la freddezza dell’acciaio al calore del midollino di sedile e schienale divenne il suo più grande successo commerciale.
Sedia cantilever S 533, 2019, riedizione limitata Thonet
La celebre cantilever S 533 F disegnata da Ludwig Mies van der Rohe nel 1927 unisce il limitato uso di materiali e l’eleganza delle linee al grande comfort, dato dalla leggera oscillazione ottenuta con la grande curvatura a freddo del telaio in tubolare d’acciaio. Proprio in occasione dei 100 anni del Bauhaus, Thonet presenta una rivisitazione contemporanea della sedia a cura dei giovani designer Besau e Marguerre.
Sedia Brno, 1929-30, oggi produzione Knoll, credits Knoll
La sedia Brno di Ludwig Mies van der Rohe esemplifica il principio del Bauhaus di ridurre gli oggetti ai loro elementi base e di risolverli con semplici forme geometriche. Il designer abolisce il concetto per cui una sedia per essere considerata tale deve avere per forza quattro gambe, e la realizza con una singola barra a forma di C per sostenere l’intera seduta.
Poltrona Barcelona, 1929, produzione Knoll
Disegnata da Ludwig Mies van der Rohe assieme alla compagna Lily Reich per il padiglione tedesco dell’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, la poltrona Barcelona è una vera e propria icona della modernità. Il suo telaio, inizialmente progettato per essere imbullonato, è stato ridisegnato nel 1950 e l’utilizzo dell’acciaio inossidabile ha permesso di ottenere un unico elemento continuo conferendole un aspetto più minimale e raffinato.
Teiera, 1924
Nei laboratori venivano prodotti anche piccoli oggetti d’uso quotidiano, come la teiera di Marianne Brandt, esempio lampante di come le forme geometriche pure possano essere combinate e trovare un equilibrio perfetto anche in quegli oggetti considerati di seconda importanza. Semplice nella forma e nel colore, il corpo in argento è sostenuto da una struttura a croce, mentre la maniglia in ebano è posizionata in alto per facilitare il versamento. Come unica donna nel laboratorio di metallo, Brandt ha applicato perfettamente i principi della scuola combinando funzionalità ed estetica.
Lampada Bauhaus, 1924, produzione Tecnolumen
La lampada da tavolo disegnata dal designer tedesco Wilhelm Wagenfeld e dal designer svizzero Carl Jakob Jucker -nota anche come la lampada Bauhaus – incarna l’idea che la forma segue la funzione. Le forme geometriche semplici – una base circolare, uno stelo cilindrico e una calotta sferica- non hanno solamente un valore estetico ma anche funzionale ad una produzione di massa, impiegati per ridurre tempi, materiali e costi di produzione.