Da Ezra Pound a Virginia Woolf, passando per San Girolamo; ovvero lo scrittore, l’arte di scrivere e il suo luogo per eccellenza. L’angolo – mentale e fisico – in cui si accende la creatività, il dialogo con le proprie passioni e il tempo dedicato a sé. In altre parole, l’angolo studio. Tutto questo, e molto altro, è racchiuso in un solo oggetto: lo scrittoio Victor di Adele-C.
Un progetto che porta la firma dall’artista Mario Airò, da anni impegnato nella ricerca e reinterpretazione intorno al tema dello studiolo dell’umanista: un oggetto che non cela la sua funzione ma la esalta, la cui personalità invita al sogno, al segreto, ai mille punti di vista che caratterizzano la profondità dello studio, della concentrazione e della riflessione.
Victor rivela una natura dal forte impatto architettonico, e mostra una struttura essenziale e al tempo stesso stratificata, sofisticata eppure minimale, che ci riporta alle costruzioni ricche di storia, di fascino e di spiritualità proprie della tradizione buddista. Presenta infatti gambe dalla linea affusolata e dinamica sulle quali poggia il piano principale a ribalta e su cui si innestano – a loro volta – una serie di ripiani a vassoi che sembrano elevare l’oggetto verso l’alto, conferendogli un sentore di poetica e raffinata leggerezza.
Il complemento d’arredo parte della collezione Adele-C si caratterizza inoltre per la ricercata combinazione di materiali differenti: le gambe sono realizzate in massello di acero mentre il piano contenitore – così come i ripiani a vassoi curvati a caldo – è impiallacciato in bambù chiaro, e ulteriormente arricchito da una fascia perimetrale in bambù scuro che infonde all’insieme un tocco di sofisticato dinamismo.
Lo scrittoio rivela infine un dettaglio totalmente inaspettato, frutto della sensibilità dell’artista-artefice del progetto. Nel contenitore a ribalta scopriamo infatti una “special box” all’interno della quale possiamo collocare piccoli ricordi e oggetti d’affezione; con un colpo di scena ricco di poesia, la stessa immagine apparirà sulla superficie del piano sotto forma di ologramma. Un guizzo di fantasia quasi teatrale, ideato per suscitare emozione e per dare fiducia a intuizione e incanto.
Il progetto di Mario Airò trae origine da un interessante percorso di ricerca che impegna l’artista da oltre 20 anni ed è volto ad aprire gli spazi mentali che oggetti e luoghi generano quotidianamente nell’individuo: in particolare, il complemento d’arredo ideato per Adele-C appare come una reinterpretazione di Puccini ad Ansedonia, opera realizzata da Airò nel 2004 quale reinterpretazione-omaggio alla creatività del maestro Giacomo Puccini.
Mosso dalla stessa volontà di un omaggio alla creatività in senso lato, con Victor l’artista intende sottolineare ed esaltare l’arte di scrivere. Crea così un complemento d’arredo che rappresenta a pieno titolo il luogo della cultura, dello studio e dell’astrazione: un oggetto che racchiude in sé la memoria dell’infanzia e del tempo passato sui banchi di scuola, e il richiamo alla concentrazione, al sogno e al tempo dedicato a sé. Un angolo – mentale e fisico – che ognuno di noi dovrebbe avere, valorizzare e custodire, all’interno della propria casa e dentro di sé.
Victor è presente – insieme alle altre collezioni del brand – all’interno dello showroom milanese di Adele-C ed è inoltre acquistabile all’interno della piattaforma online Artemest .
Nell’immagine di copertina, scrittoio Victor e sedia Lina by Adele-C