lampada macchinetta fotografica

La lampada che nasce dal riciclo fotografico

Scattare una fotografia significa congelare la realtà in un’immagine, catturando luci e ombre. E la riuscita dell’impresa parte anche da una profonda conoscenza della luce, intesa sia come fonte luminosa che forma di energia. Interpretare la luce, modificarla e metterla in modo da poterla controllare a piacimento, è il tormento di ogni fotografo. Forse per questo Marco Mancini, fotografo professionista, ha voluto interpretare tutte queste sfaccettature attraverso la creazione di una lampada, Giulia, che nasce dal riciclo “affettivo” di una vecchia macchina fotografica.

Lampada Giulia nella versione da comodino
lampada comodino riciclo
Come nasce l’idea di Giulia?
“Dentro casa sin da piccolo ci sono state sempre due costanti: le macchine fotografiche e il fai da te. Si è sempre fotografato con macchine di ogni età e di ogni forma, forse è per questo che poi alla fine ho deciso di intraprendere la carriera di fotografo professionista e per portare avanti la bandiera di famiglia, mi sono voluto anche immergere nella fotografia analogica oltre che digitale.
Abbiamo avuto sempre l’arte del riparare e del costruire nelle mani, la voglia di non buttare mai via niente, perché comunque, anche se rotto, è bello da vedere. I miei nonni, mi hanno tramandato la voglia tremenda di fotografare e cercare di aggiustare tutto”.

Lampada Giulia nella versione da scrivania.
lampada tavolo riciclo
Perché proprio quel tipo di macchine fotografiche?
“Sono nato e cresciuto in un epoca, compresi i 20 anni indietro, che ha segnato il miglior periodo di produzione di qualsiasi cosa. Sono le stesse macchine fotografiche che proprio i miei nonni hanno maneggiato per anni, fotografando panorami, situazioni di vita comune, parenti e familiari. Ho pensato quindi di non poterle lasciare li, su una mensola, dedicandogli uno sguardo furtivo di pochi secondi al giorno. Ho cercato di unire il fai da te, al fantastico Design di quell’epoca, alla voglia di non perdere il ricordo di loro due, a quello che è la prerogativa della fotografia: la luce!”

Particolare della lampada Giulia.
lampada riciclo macchina fotografica
Quindi ogni lampada è diversa?
“Queste lampade sono nate da un mix di tutti i fattori precedenti. Le ho create in differenti linee, con macchine fotografiche tutte diverse ma che in comune avevano lo stesso destino: finire nella pattumiera o in qualche scatolone in cantina. La filosofia di produzione è quella del passato, di chi costruiva con le mani prodotti di qualità con materiali tutto sommato semplici. Sono concepite quindi per durare nel tempo, vicino al letto o sulla scrivania. Giulia, il cui nome richiama la famosa autovettura del Biscione, vuole essere una luce presente ma non invadente, per accompagnare le ultime ore di lavoro o un fine serata”. Chi fosse interessato alle lampade Giulia, può scrivere alla redazione.

Particolare del portalampade vintage con accensione a catenella.
paralume lampada con catenella

Tutte le immagini sono a cura di Marco Mancini.

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