di Anna Vittoria Zuliani.
Nel cuore del quartiere londinese di Hackney, il team del pluripremiato architetto David Adjaye ha trasformato in casa-studio una vecchia abitazione vittoriana. Committente è l’artista contemporanea Sue Webster, rimasta affascinata dalla storia più recente della costruzione.
Occupava in precedenza la costruzione il così definito “Mole Man of Hackney”, l’Uomo Talpa, conosciuto per avere scavato per anni una rete di tunnel sotto alla casa, creando un sistema di passaggi sotterranei multidirezionali. Il progetto ha perseguito l’obiettivo di preservare la storia architettonica e sociale della casa, la cui struttura risultava ormai fragile, indebolita e gravemente compromessa dall’attività di estrazione, e per questo fu abbandonata e sequestrata per operazioni di scavo.
Sono stati necessari preliminarmente interventi ingegneristici di riempimento dei tunnel con calcestruzzo areato e operazioni di rimozione di tonnellate di detriti per ripristinarne la tenuta statica. Il progetto di riconversione nasce da un esercizio archeologico, un processo che ha dissotterrato circa 2000 tonnellate di calcestruzzo di riempimento.
Il giardino di Mole House e la sua singolare bellezza priva di ornamenti, dove i segni del tempo enfatizzano il suo fascino quasi Brutalista.
La casa, che occupa un lotto di forma triangolare, è dotata di molteplici ingressi, evocativi dei tunnel scavati, e il volume preesistente è stato ampliato al piano seminterrato, consolidando le fondazioni preesistenti e creando spazi di nuova configurazione, fortemente contemporanei.
Gli interni candidi sono una sorpresa nella loro eleganza concettuale, in rapporto agli esterni lasciati volutamente “al naturale”.
La planimetria interna si sviluppa su tre piani, destinando i due superiori ad abitazione e quello inferiore a spazio studio. Il giardino è costellato di frammenti di calcestruzzo lasciati a memoria della storia più recente della costruzione. Il progetto ha previsto, inoltre, la conservazione del paramento murario originale, integrato con 15.000 mattoni londinesi recuperati destinati alle porzioni danneggiate.
Il mantenimento dell’intonaco esterno conferisce alla costruzione le caratteristiche di un edificio abbandonato, evocando l’aspetto che l’ha caratterizzata negli ultimi decenni. L’architettura richiama esternamente l’aspetto di un bunker, mentre si presenta internamente permeata dalla luce.
La zona living è caratterizzata da un’atmosfera accogliente che rende caldo anche un raw materiale come il cemento.
Una fascia di cemento taglia orizzontalmente il volume della casa: al di sotto, contemporanei bow window dai telai in bronzo portano luce agli spazi abitati. Internamente, la casa è stata completamente sventrata: una struttura in cemento armato a croce suddivide lo spazio orizzontale in quattro ambienti e sostiene solai e controventature per le chiusure verticali.
L’uso del legno e le pareti intonacate, qua e la, di bianco creano una dinamica materica di grande effetto.
Gli spazi sono caratterizzati dall’uso di pochi materiali: cemento a vista, legno, mattone. Il piano superiore, per il quale sono stati necessari importanti interventi di rinforzo in seguito a danni causati da incendi e corrosione, è illuminato da un ampio lucernario.
Lucernari e finestre creano un ambiente arioso e luminoso, in netto contrasto con la durezza materiale del cemento grezzo.
Una lastra di ardesia è collocata a copertura in sostituzione dell’originario tetto a due falde. L’uso del materiale si pone in forte contrasto con il mattone esterno e in continuità con i telai dei serramenti e con la recinzione. Il progetto di Adjaye Associates ha rispettato l’intenzione di preservare il passato della costruzione rendendola estremamente funzionale e preparandola a una nuova storia, quella dell’artista Sue Webster.
Project by Adjaye Associates – adjaye.com
Photo © Ed Reeve
Mole House spicca per la sua personalità unica in un quartiere di case di epoca Vittoriana.
In copertina, la facciata della casa lasciata, volutamente, con l’intonaco originale per preservarne l’allure da edificio abbandonato.