di Federica Capoduri.
I fattori importanti per il bien vivre casalingo che regolano il cosiddetto comfort igrotermico, ovvero il risultato degli scambi fra il corpo e l’ambiente: la salute domestica passa anche da qui.
Secondo gli esperti, le condizioni termiche in uno spazio chiuso sono buone quando la somma della temperatura dell’aria più quella delle pareti è uguale alla temperatura media del corpo. Nel periodo invernale, come in quello estivo, basse o alte gradazioni sono più difficili da sopportare se l’ambiente è anche molto umido.
Per ottenere il massimo comfort tra le pareti di casa si può regolare il tasso di umidità, che non deve essere inferiore al 40% in inverno e al 55-60% in estate. Quindi, per ogni valore di umidità relativa vi è una temperatura ottimale di massimo benessere. In genere, con un’umidità relativa del 60%, si avvertono sensazioni da caldo afoso non appena la temperatura dell’aria supera i 24,8°C. Al contrario, si percepisce un freddo umido e disagevole quando il termometro scende sotto i 2,2°C.
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Per mantenere il giusto livello di umidità, in inverno, quando l’aria è più secca per il riscaldamento, si può ricorrere a un umidificatore. Viceversa, se l’eccesso di umido crea un microambiente ideale per acari e batteri, è meglio riequilibrare il clima con un deumidificatore. Se si vive in una zona inquinata, sarà utile che l’apparecchio scelto funga anche da depuratore d’aria, con funzione ionizzatrice, contro allergie e virus.
Una piccola stazione meteo portatile, per monitorare comodamente temperatura e umidità dentro casa.
Dentro le pareti domestiche, le condizioni ottimali sono quelle caratterizzate da una temperatura intorno ai 20°C, con un’oscillazione che varia dai 18°C fino al massimo di 22°C (il range è ampio perché la percezione si differenzia da individuo a individuo a seconda dell’età, dell’attività e dello stato di salute). In cucina, generalmente, si ha un’umidità più alta e la temperatura non andrebbe tenuta oltre i 18°C (meglio un grado in meno), mentre in camera da letto non è sbagliato tenere un grado in più (19°C) perché durante la notte, soprattutto all’alba, la temperatura corporea scende.
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Grazie ai deumidificatori si possono regolare bene questi valori, ma bisogna prestare attenzione a non eccedere: un’umidità inferiore al 20% renderebbe l’aria troppo asciutta, causando secchezze delle vie respiratorie e quindi rischio di infiammazione, oltre a rovinare arredi e componenti in legno presenti nella stanza. Per lo stesso motivo, una percentuale troppo alta di umidità è dannosa non solo per le persone ma anche per mobili e pareti.
Oltre ai deumidificatori, utilizzabili quindi in ogni stagione, è d’aiuto avere tra le mura domestiche una piccola stazione meteo portatile, che rileva umidità e temperatura contemporaneamente – dove posizionata – per avere tutto sotto controllo e aumentare il benessere domestico ottimizzando i consumi.
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UN CONSIGLIO GREEN
L’acqua ricavata dal deumidificatore – che non va sprecata, perché al pari della comune distillata o demineralizzata – può essere utilizzata per il ferro da stiro, innaffiare oppure per l’acquario, o ancora per pulire vetri o l’automobile. È perfetta perché priva di calcare e non lascia aloni.
L’acqua depurata ottenuta dal deumidificatore può essere usata anche per annaffiare le piante da interno.
UMIDIFICATORI: UN AIUTO PER IL RAFFREDDORE
Soprattutto per i bambini, è raccomandato farli dormire vicino a una piccola fonte d’umidità (moltissimi gli umidificatori in vendita, da tutti i prezzi, ma può bastare anche un pentolino pieno d’acqua bollente) per aiutare la respirazione. La maggior parte dei modelli in commercio funziona “a caldo”; purificano l’acqua da batteri e impurità, portandola allo stato di ebollizione: il vapore è al 100% privo di batteri poiché proveniente da bollitura.
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Esistono anche umidificatori a ultrasuoni: il vapore è prodotto dalla vibrazione a frequenze ultrasoniche di una sottile membrana, e hanno consumi energetici notevolmente inferiori a quelli di un umidificatore a caldo, aggirandosi tipicamente intorno ai 30-40 watt di assorbimento.
Umidificatori dall’emissione intorno, o al di sotto, dei 200 ml/h sono adatti ad ambienti piccoli (meno o circa 20 mq), mentre apparecchi dall’emissione più corposa, di 400 ml/h o più, possono servire efficacemente stanze fino a 50-60 mq. In alcuni modelli si possono inserire anche gocce di aromi da diffondere nell’aria durante il funzionamento, per una doppia funzione di benessere.
Umidificatore a ultrasuoni e diffusore di aromi di Humizen, € 55 – create-store.com