Le novità presentate al Palais de Tokio a Parigi e alla MDW 2024 descrivono un’eleganza senza tempo, celebrativa e contemporanea, dove il passato dialoga con il futuro, in una strada comune fatta di puro stile.
Nel panorama mutevole del mondo del design, poche creazioni resistono all’incessante scorrere del tempo. Eppure, in mezzo alla frenesia dell’innovazione e alla rapida evoluzione delle tendenze, si trovano progetti che sfidano i decenni e convivono con le collezioni contemporanee, rappresentando un timeless concettuale che ispira gli interior più moderni.
L’esposizione al Palais de Tokio a Parigi (11-14 aprile 2024) – insieme alla Milano Design Week appena conclusa – sono state il palcoscenico ideale per Ligne Roset nel presentare “The Visionaries”: una riedizione di pezzi storici ideati dal designer Pierre Guariche, fatta di mobili, sedute e lampade progettate tra gli anni ’50 e ‘60, così in anticipo sui tempi da essere non solo attuali ma avanguardistiche.
A sinistra, il designer Pierre Guariche; a destra la madia 148, disegnata da lui nel 1953.
Una collezione che abbraccia lo spirito odierno, fatto di linee pulite, strutture eleganti, fatte per durare, curate nell’estetica e nella funzionalità. Soprattutto, in perfetto dialogo con prodotti come Togo di Michel Ducaroy, il più recente divano Ploum di Ronan & Erwan Bouroullec (visti insieme all’ultima MDW) e la new entry firmata da Erwan Bouroullec: Kobold, in versione classic e soft. In comune, possiedono lo stesso spirito incentrato su uno stile contemporaneo, manifestazione tangibile di un’idea, di una visione, che trascende le mode e diventa icona.
Linea Togo, design Michel Ducaroy; lampade a sospensione G13 AM, design Pierre Guariche.
Divani Ploum, design Ronan & Erwan Bouroullec.
Divano Kobold classic, design Erwan Bouroullec. Palais de Tokio 2024 ©Ligne Roset
Divano Kobold soft, design Erwan Bouroullec. Palais de Tokio 2024 ©Ligne Roset
La casa del domani (ri)scopre arredi di ieri, il design di oggi prende vita dalle idee del passato, le rielabora, trasformandole con nuove finiture e colori; oppure le fa eteree, in candide versioni perfettamente in pendant con i dettagli metallici e in legno di strutture aeree, pulite, leggerissime. Il comfort diventa materico, il textile contemporaneo ammanta gli imbottiti, rende attuali linee vintage che, in un mix and match naturale, si sposano alla perfezione con le ultime produzioni.
Chaise longue Vallée Blanche, design Pierre Guariche. Palais de Tokio 2024 ©Ligne Roset
Poltrona Jupiter, design Pierre Guariche. Palais de Tokio 2024 ©Ligne Roset
Dalla creatività di Pierre Guariche tornano, nel catalogo Ligne Roset, la chaise longue Vallée Blanche (1963), la poltrona Jupiter (1966) e gli eleganti divano 2 posti e poltrona G10 (1953). E ancora, le sedute del 1954 – Tonneau Bridge, Papyrus Bridge, Papyrus Chaise e Tonneau Chaise – riscoprono tutte le loro diverse versioni, insieme al tavolo da pranzo allungabile 125 (1953).
Tavolo da pranzo allungabile 125, sedia bianca Papyrus Bridge, sedie Tonneau Chaise, madia 148, design Pierre Guariche.
Poltrone e divano due posti G10, tavolino Prefacto, design Pierre Guariche. Palais de Tokio 2024 ©Ligne Roset
Non mancano altri classici del furniture: la madia 148 (1953) e la ribalta Bahut Galerie M.A.I (1952), insieme al tavolino Prefacto (1952) e alla Libreria a parete (1952). Ad illuminare, la lampada a sospensione G13 AM (1952) e la versione G50 (1958); senza dimenticare la lampada da tavolo G24 (1953), da terra G30 (1954) e da lettura G21 (1953). Ogni elemento è una dichiarazione audace, un ensemble di forme e colori che cattura l’immaginazione e alimenta la creatività.
Una foto d’epoca in cui si vede la chaise longue Vallée Blanche ©Ligne Roset.
In copertina, chaise longue Vallée Blanche, la ribalta Bahut Galerie M.A.I e la lampada da lettura G21, design Pierre Guariche.