Un team multidisciplinare composto di architetti e designers con differenti background culturali. Il suo fondatore è Francesco Lucchese, progettista dall’esperienza trentennale nei campi di architettura, design e consulenza aziendale.
Lo studio Lucchesedesign opera in differenti campi e offre una vasta gamma di progetti grazie alla collaborazione con aziende leader italiane e straniere: Salviati, Swan, Molteni, Venini, Vistosi, Fabbian, De Vecchi, Panasonic, Mosaico+, Graniti Fiandre, Villeroy & Boch, Antonio Lupi, Hatria, Antrax, solo per citarne alcune. La progettazione è affrontata nella sua totalità curando tutti gli aspetti a essa correlati, anche attraverso la direzione artistica e includendo la strategia di marketing.
Chicca, per Gnali&Zani, 2020.
Francesco, sappiamo che ti sei laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1985. Considerato che sei nato nel ’60, a Messina, e sempre nel ’85 fondi il tuo studio milanese, non si può dire certo che tu abbia perso tempo.
Nei primi anni di lavoro non ho mai guardato l’orologio per essere continuamente dove la curiosità mi portava. Oggi guardo l’orologio per essere puntuale con i clienti, a cui devo molto, ma cerco sempre di correre il più possibile senza tempo seguendo le sollecitazioni della stessa curiosità.
Hemingway, per Swan, 2019.
Lo Studio vi vede operativi in molti settori; ma qual è quello che preferisci, che ami progettare e che resta, nel corso del tempo, più fedele alla tua filosofia?
Amo progettare spazi che vedo da subito nella loro veste diurna e notturna. Quindi il progetto della luce nello spazio mi stimola sempre a cercare scenografie di luce di grande effetto.
NewPlayone, per Fir-Italia, 2020.
Dalla vostra esperienza internazionale, cos’ha significato il periodo di pandemia?
Lo stop ai viaggi con la sede a Nanchino (Cina) e a Dubai mi ha molto limitato. Non si può colmare con il contatto a distanza. E poi mi manca molto viaggiare all’estero come esperienza a prescindere. Fortunatamente si è tornati alla normalità.
Spazio, per Falmec, 2019.
L’ultimo Compasso d’Oro ti è riconosciuto per la cappa Spazio. Parlaci di questo bel progetto che, già a prima vista, cerca di far quadrare le cose in cucina.
Cucina, orto domestico, cibo e funzionalità, tutto questo è la cappa Spazio. Non è solo un prodotto, vuole essere un luogo interattivo. Ho immaginato di avere accanto a me una macchina che, oltre alla capacità tecnica, fosse proprio uno “spazio” con la presenza di elementi naturali che sono ingredienti imprescindibili nel cucinare.
Thelma, per Swan, 2020.
Tiara, per Venini, Lucchesedesign, 2018.
Poltroncina Louise per Swan e sedia Brera per Misuraemme.
Nel percorso di un progetto, quanto conta la strategia di marketing e la progettazione di quell’identità che, tra pubblicità e comunicazione, ne fa da vitale satellite?
La comunicazione dei valori del progetto in generale mette in luce idee, funzioni e potenzialità di un buon risultato che va oltre la buona forma che incontriamo per prima nel prodotto. Riuscire con la pubblicità a mettere in evidenza i valori, diventa il motore di continua presenza nell’inflazione del mercato.
DeArchitectura, per Atmosfere, 2020.
Il colore. Quanto conta nel vostro stile progettuale?
Moltissimo. Colore, musica, profumi, sono per me necessari elementi di progetto. Il colore è un linguaggio che può fare felici, che può “spaventare” e suscitare reazioni di straordinaria vitalità. Adoro usare il colore e giocare con esso.
Michelangelo, I geni dell’arte, per Atmosfere, 2020.
In dettaglio sulla casa: da dove partite per progettare e/o arredare al meglio un ambiente così delicato?
Proprio dalla scelta della materia a cui si accompagna il colore e la sensibilità tattile. Insomma, per finire credo ancora che la sinestesia possa essere la vera magia di questo lavoro.
Per approfondire il lavoro di Lucchesedesign – francescolucchese.com
Armonia, per Vistosi, 2018
Francesco Lucchese.
Nell’immagine di copertina, Louise, per Swan, 2020.