di Gaia Mussi.
La sostenibilità passa attraverso le azioni quotidiane di tutte le persone, le cui scelte hanno un impatto sull’ambiente, più o meno consistente.
L’ impronta ecologica è un indicatore che aiuta a misurare l’impatto sull’ambiente, partendo dalla consapevolezza che le risorse del nostro pianeta non sono infinite. Proprio per questo viviamo l’urgenza di favorire uno sviluppo sostenibile, da combinare ad una maggior conoscenza e consapevolezza del ruolo di ognuno di noi in questo cambiamento.
Che cos’è l’impronta ecologica
Come anticipato, è un indicatore di sostenibilità. Nasce a metà degli anni ’90 ed esprime “quanto” qualcosa o qualcuno impatta sull’ambiente, dando un’indicazione in merito alla capacità di rigenerazione delle risorse utilizzate, alle emissioni causate e alla capacità del pianeta di assorbire i rifiuti prodotti. In altre parole, calcola quanta terra e quanto mare sono necessari per assorbire l’impatto ambientale generato e, per questo motivo, si esprime in ettari.
Può essere calcolata a differenti livelli: per una nazione, un’azienda o, semplicemente, una persona. Ad esempio, se viene calcolata per tutto il mondo, è possibile conteggiare quanti pianeti servirebbero per assorbire gli impatti dell’attività dell’intero genere umano.
A tal proposito, è interessante sapere che il Global Footprint Network, un’associazione no profit che si occupa di sostenibilità, pubblica ogni anno l’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui si esauriscono le risorse naturali che la Terra produce per l’intero anno. Nel 2022 è stato il 22 luglio: tutto quanto si è consumato dopo, è stato un “debito” (in inglese si parla di giorni in “overshoot”), un abuso rispetto a quanto il pianeta è in grado di generare e donare naturalmente all’uomo.
Come si calcola la propria impronta ecologica
Il calcolo preciso dell’impronta ecologica può essere complicato ma, a supporto di chi vuole conoscere il proprio impatto ambientale, ci sono alcuni calcolatori disponibili online. Ne propone uno il WWF o anche la Global Footprint Network. Questi sistemi semplificano il calcolo, raccogliendo le informazioni necessarie tramite domande fatte direttamente all’utente.
Si tratta di quantificare risorse impiegate, emissioni causate e rifiuti generati per la propria alimentazione, l’energia necessaria al riscaldamento e agli elettrodomestici, gli spostamenti quotidiani. In sostanza, sono il nostro stile di vita e le nostre abitudini a definire quanto impattiamo sull’ambiente.
Come ridurre la propria impronta ecologica
Per ridurre la propria impronta ecologica il primo passo è acquisire maggior consapevolezza e conoscere il proprio impatto ambientale. Sulla base di ciò, si può aumentare la sostenibilità del proprio stile di vita, con l’importante obiettivo di proteggere il nostro pianeta. I consigli più importanti sono:
- Ridurre il consumo di energia in casa, riscaldando solo dove e quando serve (e senza eccedere con i gradi impostati) e usando gli elettrodomestici in modo consapevole e acquistandone solo ad elevata efficienza energetica.
- Prediligere l’acquisto di prodotti locali e biologici.
- Prestare attenzione alla propria alimentazione e all’impatto ambientale dei prodotti che scegliamo di mangiare.
- Fare la raccolta differenziata e, quando possibile, valutare il riuso e il riciclo.
- Evitare sprechi di acqua potabile.
- Spostarsi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.