bambino a tavola posate

Bambini, a tavola! – l’educazione viene mangiando

Insegnare a un bimbo a stare a tavola potrà sembrare una vetusta questione di galateo, ma in realtà è molto, molto di più: è educare alle buone maniere, certo, ma anche impostare un sereno rapporto con il cibo e – perché no? – introdurre alle gioie della convivialità.

Non pensiamo servano chissà quali fatiche! L’importante è, come per tutte le cose, armarsi di pazienza e vivere questo percorso con naturalezza, avvicinando i bambini alla tavola quotidiana fin da piccolissimi. Vediamo qualche consiglio pratico.

Ancora minuscoli, se sono svegli possono stare nella carrozzina prima e nel dondolino poi mentre mamma, papà ed eventuali fratellini mangiano assieme. In età da seggiolone, anche se hanno già mangiato possono comunque restare a tavola con un giochino o un libro, e magari un cucchiaino con cui – volendo e potendo – fare qualche incursione nel piatto dei grandi: non sembra, ma anche solo immergersi nei profumi della tavola familiare è un modo per educare il gusto.

famiglia bambini a tavola

Il prima possibile, poi, i bimbi passeranno a consumare i pasti con il resto della famiglia: e anche se questo implicherà per qualche tempo menu almeno in parte separati, aiuterà i nostri cuccioli ad assorbire in modo assolutamente naturale le regole di base del buon stare a tavola.

Certo, saremo comunque costretti a salmodiare per anni raccomandazioni tipo “mastica a bocca chiusa, parla a bocca vuota, pulisci la bocca prima di bere, metti le posate sul piatto”: ma vedere che mamma e papà fanno abitualmente così sarà senz’altro il primo e più importante stimolo per comportarsi in modo appropriato.

Per lo stesso motivo, anche l’apparecchiatura andrà il più possibile adeguata al resto della famiglia, fino a portare – non più tardi dei sei anni – a sostituire stoviglie infrangibili e bavaglini con piatti, bicchieri e tovaglioli come quelli di mamma e papà. In particolare, non neghiamo ai piccolo l’uso del coltello (ovviamente di misura adeguata) temendo chissà quali catastrofi.

Già in prima elementare un bambino è perfettamente in grado di tagliarsi il cibo da solo: se pur pronti a dare una mano, lasciamolo libero di farlo!

apparecchiatura tavola nordic

Questo per quanto riguarda la tavola quotidiana. E se ci sono ospiti? Personalmente in questo caso consiglio, se possibile, di dedicare ai più piccoli uno spazio tutto per loro. Insomma, il contrario di quello che un certo galateo (francamente un po’ datato) suggerirebbe, cioè far mangiare i bambini da soli nel quotidiano, e alla tavola dei grandi nelle occasioni speciali.

Il perché è presto detto. Considerato che ormai moltissimi bambini frequentano l’asilo nido, e dai tre anni quasi tutti vanno alla scuola dell’infanzia, è assolutamente normale per loro – ed anzi desiderato – condividere il momento del pasto con i coetanei.

Non solo. Predisporre uno spazio dedicato dove i piccoli possano mangiare tutti assieme (ovviamente ancora con il sostegno e la supervisione degli adulti) da un lato libera i grandi, consentendo loro di vivere in maggiore serenità l’appuntamento conviviale, e dall’altro rasserena anche i bimbi, che si sentono meno “sotto esame” e non devono sottostare ai tempi di un pranzo tra adulti.

tavolo pranzo per i piccoli

Se la scelta cade su un appuntamento a buffet, sarà necessario allestire uno spazio ad altezza adeguata: per fortuna è ormai molto facile trovare tavolini a misura asilo completamente smontabili e a prezzi accessibilissimi.

Per evitare che i piccoli si scambino inavvertitamente bicchieri e posate, salvo non avere a disposizione stoviglie di tanti colori diversi, la soluzione sta in una parola: stickers! Sì, quei piccoli adesivi in plastica che si trovano ormai ovunque: allegri, colorati e facilmente comprensibili, consentono ad ogni bambino di identificare senza dubbi le sue cose, evitando scambi inopportuni.

caraffa e bicchiere vetro

Se invece preferiamo che i nostri giovani ospiti mangino seduti, oltre a un tavolino ci serviranno piccole sedie o sgabellini. La tavola sarà apparecchiata con gusto e cura, ma a misura di bambino piccolo. Quindi niente tovaglia (rischierebbero di tirarsi tutto addosso), piatti e bicchieri possibilmente non di carta (scomodi e soprattutto instabili), posatine della misura giusta.

Ovviamente niente decorazioni ingombranti, instabili e men che meno candele, nemmeno se è il pranzo di Natale: per apparecchiature più complesse ci sarà tempo!

Non si potrà certo pretendere che dei bambini piccoli stiano tranquillamente seduti per tutta la cena: sarà quindi il caso di servirli per primi, presentando le pietanze già tagliate a bocconi di misura adeguata, aiutandoli dove necessario ma senza assillarli e privarli del piacere di stare assieme.

bambini piccoli tavola insieme
Se ci sono bambini più grandicelli, responsabilizziamoli: è sorprendente la dolcezza con cui (magari non tutti, ma molti) sanno prendersi cura dei più piccoli, aiutandoli con gesti semplici come versare da bere o mettere nel piatto. E considerato che per i bambini il fratello/cugino/amico più grande è sempre un idolo, ancora una volta il potere dell’esempio si farà sentire.

Appena finito di mangiare, i piccoli saranno liberi di andare a giocare, mentre i grandi, finalmente assolte le più stringenti incombenze genitoriali, potranno (se pur sempre con occhi attenti e orecchie all’erta) accomodarsi a tavola e godersi il resto della festa.

bambini galateo tavola

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