Cuore milanese, spirito internazionale. Tratto distintivo? L’eleganza contemporanea e un sapiente uso del colore, espresso in progetti color block di grande effetto.
Lo Studio Belloni nasce nel 1978, fondato dall’architetto Alessio Belloni, e oggi si divide tra Italia ed Emirati Arabi, dove dieci anni fa è stata aperta una nuova sede dedicata alla Luxury Architecture. Lo storico ufficio di Milano è seguito dalla figlia Elena Belloni, interior designer, che porta avanti la raffinata “firma di famiglia” nelle abitazioni e negli ambienti contract firmati dalla sua creatività, fatta di un’estetica concettuale fortemente proiettata sulle dinamiche abitative e gli orizzonti stilistici contemporanei.
Elena è una fonte inesauribile di idee, guidata dalla curiosità e da una continua ricerca verso tutto quello che è nuovo. I suoi interessi si aprono verso una progettualità dinamica, fatta di stile e funzionalità, espressa attraverso lavori di interior design votati alla personalizzazione e alla definizione precisa di un carattere, quello del cliente.
La sua parola d’ordine? Colore. Senza paura di osare, perché è la vera chiave di volta per rivoluzionare una stanza e il primo tratto distintivo di un intero progetto. A contrasto, monocromatico, è capace di definire spazi, personalità e di interagire con quello che già esiste. Il suo è un vero approccio grafico all’architettura d’interni, improntato alla cura attenta dei dettagli e alla ricerca del “bello”. Un’eleganza di forma, aggiornata ai giorni nostri, che affonda le radici nella sua esperienza nella progettazione luxury.
Appartamento G. Foto Studio Belloni
Com’è oggi il lavoro di interior designer?
Progettare un interno è molto più complesso di quanto si creda perché non si riduce all’arredare semplicemente una stanza, riempiendo con eleganza gli spazi vuoti. È comprendere le richieste del cliente, i suoi gusti e desideri, trasformandoli in qualcosa di personale e su misura. Inoltre, oggi è cambiato molto l’approccio e la preparazione di partenza del cliente stesso, che spesso sa già cosa vuole e chiede un aiuto perché il suo sogno diventi realtà.
È difficile andare incontro al cliente, riuscendo a mantenere la propria firma stilistica?
La vera difficoltà è rendere reale un’idea nata da un’ispirazione precisa, cercando di trasformarla in qualcosa di personalizzato. L’approccio iniziale è facilitato dal fatto che il cliente ti sceglie perché ama il tuo stile, ma c’è un “ma”.
Mentre una volta si aveva pressoché carta bianca nella progettazione, oggi è molto diverso, perché il cliente conosce meglio l’argomento e spesso si presenta con una selezione di immagini evocative o di interni, tratte da giornali e web, che vorrebbe rifare ex novo in casa. Il problema è far capire che il nostro lavoro non è ricreare a specchio una bella foto, ma trarne eventualmente ispirazione per progettare qualcosa di unico e realmente su misura.
Appartamento TG. Foto Studio Belloni
Il budget è fondamentale?
Sicuramente aiuta ma non è determinante alla riuscita di un progetto. È lo stile a fare la differenza – è il vero “lusso” – e spesso cambiando la disposizione dei mobili già preesistenti, giocando con piccoli complementi d’arredo e dando importanza ai dettagli, si può rivoluzionare una casa. Il budget cambia il punto di partenza della progettazione, nel senso che nei progetti con un budget alto si hanno più libertà (o meno “restrizioni” da parte del cliente) mentre con uno più basso, si viene a patti con scelte mirate che non vanno, in ogni caso, a compromettere la riuscita finale.
Come si può, allora, dare una rinfrescata generale a una stanza senza sforare il proprio budget?
Senza stravolgere l’arredo, il primo passo è rivalutare semplicemente la disposizione dei mobili. Oppure, pensare a un textile generale dell’ambiente completamente diverso. Nel caso di un living, si possono far rifoderare divani e poltrone con nuovi tessuti, cambiare tutti i cuscini, scegliere nuovi tappeti, far fare su misura le tende che, da sole, sono già in grado di donare una sferzata di stile all’intero ambiente.
In aiuto, inoltre, arrivano le lampade, senza dimenticare l’oggettistica. Tocchi metallici e dorati, per esempio minuterie e dècor, sanno “illuminare” gli angoli bui di librerie e mensole. Anche semplicemente cambiare il colore a tutte, o solo ad alcune, pareti può fare già molto, così come ripensare la disposizione dei quadri.
Appartamento SP. Foto Studio Belloni
Da cosa si parte per arredare invece una stanza vuota, una vera tela bianca?
Insieme al cliente, si parte da tre punti fondamentali. Il primo è lo stile che si vuole definire. Il secondo è la palette colori, uno dei fattori più importanti nella creazione di un’atmosfera unica. La terza sono le reali necessità a cui rispondere che oggi, in epoca di smart working, sono molto cambiate.
Uffici coworking. Foto Studio Belloni
L’interior design è, allora, mutato negli ultimi anni?
Si, la casa oggi viene vissuta molto di più che negli anni passati, le persone lavorano in smart working e desiderano che sia funzionale oltre che bella. Questo punto porta a un altro dettaglio fondamentale nella definizione di un interno: la progettazione dell’impianto elettrico, che determina la disposizione finale degli arredi.
Se già preesistente, si può pensare di modificarlo, altrimenti viene studiato ad hoc per essere altamente performante. In primis, i clienti richiedono molte prese elettriche, sparse in ogni stanza – compreso l’outdoor – per poter lavorare in ogni angolo della casa con il portatile. Questa necessità porta, di conseguenza, allo studio di più soluzioni d’appoggio e di relativi fonti di luce, per creare più angoli in casa nei quali mettersi a lavorare.
Uffici coworking. Foto Studio Belloni
Parlando di stile, quali sono le ultime tendenze a livello progettuale?
C’è un grande ritorno dello stile classico ma in chiave meno formale, anche nei progetti più contemporanei dal punto di vista estetico. Il minimalismo è passato leggermente in secondo piano, in favore di un mood dal sapore Hygge che lascia libertà soprattutto nei dettagli tessili e nell’illuminazione. Il modernariato sta tornando prepotentemente di moda, non deve mai mancare un elemento vintage dell’epoca d’oro del design oppure, a contrasto con la linearità moderna degli arredi, un mobile d’antiquariato, il vero trend del momento.
Elena Belloni