di Anna Vittoria Zuliani.
Vincitore nella categoria Interior Design Private Housing all’Archmarathon Awards, il progetto di riutilizzo e ristrutturazione di Hunan Lu Villa si presenta come la sintesi del perfetto accordo tra due tradizioni culturali ben distinte: quella cinese e quella occidentale.
L’intervento, firmato da Vudafieri-Saverino Partners, studio di architettura con sede a Milano e Shangai, si contraddistingue infatti per l’ineccepibile equilibrio tra manufatti, spazi evocativi e opere tradizionali cinesi e il design occidentale, i cosiddetti “oggetti del desiderio”. L’equilibrio è ottenuto prestando estrema attenzione a non consentire la prevalenza di una cultura sull’altra.
La residenza si colloca nella French Concession di Shangai, dove si trovano le più interessanti residenze coloniali della città. La villa risale al 1920 ed è stata rinnovata dall’intervento guidato da Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino per quanto riguarda il giardino, la facciata e gli ambienti interni.
Intenzione della committenza è stata quella di intervenire nel rispetto del contesto storico e culturale e nel tentativo di rievocare il carattere degli spazi occidentali contemporanei. In facciata la combinazione tra pietra grigia, marmorino giallo chiaro e ciottoli di fiume esalta il rinnovamento e fa riferimento ai materiali tipicamente in uso all’epoca della costruzione dell’edificio.
L’introduzione nella costruzione di un nuovo piano e di vani destinati a grandi vetrate rafforzano il rapporto tra interno ed esterno, dove si trova il giardino Feng Shui, protetto dagli sguardi estranei da un muro di recinzione. A questo luogo si rivolgono gli ambienti domestici.
Rigidamente progettato secondo i precetti della tradizione cinese, vi emerge il concetto degli opposti, dello yin e dello yang. Il giardino è il risultato di un perfetto equilibrio tra gli elementi naturali che lo compongono: le rocce, l’acqua e il tempo che trasforma piante e fiori con l’evolversi delle stagioni. È proprio la presenza della natura che si contrappone alla razionalità e la linearità della costruzione del verde. L’insieme risulta estremamente equilibrato e delicato, conciliando il raccoglimento e la contemplazione.
Il ripensamento degli interni prende il via dalla riflessione sul passato della struttura e giunge alla definizione di un contesto contemporaneo caratterizzato dall’uso di forme essenziali e materiali pregiati. L’abitazione è distribuita su quattro livelli, dove ad ambienti tipicamente occidentali si susseguono spazi legati alla tradizione cinese.
Il salone e la zona destinata ai servizi si collocano nel basement, mentre al piano terra la zona living comunica con il sofisticato giardino orientale attraverso le grandi vetrate in alluminio.
Il cuore dello spazio, quello che ospita la scala a chiocciola in legno, si presenta come un ambiente che ripropone volumi organici legati al mondo naturale ed è illuminato da un importante lampadario a sospensione, evocazione delle tradizionali lanterne cinesi.
Al primo livello sono collocate le camere da letto e la zona tatami per la cerimonia del tè, mentre al piano addizionato uno studio, il tempio buddhista e due camere per gli ospiti. Gli spazi sono definiti dall’uso del marmo a pavimentazione, dalle decorazioni dei soffitti, dalle librerie in legno ed ottone a separazione degli spazi. I dettagli arricchiscono gli ambienti e rafforzano la loro essenza elegante, moderna e sofisticata.
Tutte le immagini sono di Alan Grillo