di Arianna Giancaterina.
A causa dei prezzi di vendita e di affitto decisamente non accessibili a tutti, siamo sempre più abituati a vivere in metrature contenute, ma se nella ristrutturazione ci si affida a tecnici esperti, si riescono ad ottenere soluzioni progettuali capaci di rendere confortevoli e abitabili anche le case più piccole non facendole tra l’altro sembrare degli anonimi e disorganizzati bunker all’insegna del total-white (ci hanno infatti sempre insegnato che la prima regola per far sembrare una casa più grande è vestirla tutto di bianco: pareti, pavimenti e arredi compresi, ma non è sempre così!)
Fondamentale, invece, per una piccola casa è avere un progetto al dettaglio che preveda arredi realizzati su misura e su disegno.
Ma da dove partire? Indispensabile è semplificare quanto più possibile il layout uniformando lo spazio e rendendolo più fluido mediante l’abbattimento di setti (elementi verticali) e tramezzi non portanti, prediligendo pareti-contenitore e l’uso del vetro se la luce naturale scarseggia, lavorando sulle altezze piuttosto che sull’orizzontalità, selezionando non troppi materiali e texture per i rivestimenti e optare per una palette colore neutra ma che preveda accenti di colore capaci di conferire personalità e magari enfatizzare dettagli architettonici esistenti.
Un esempio di piccolo appartamento studiato e progettato per avere tutto il necessario pari ad uno di taglio maggiore, quindi una zona living dove poter invitare anche gli amici, una cucina abitabile, un bagno, una zona notte e addirittura ben due cabine armadio, è una residenza privata di appena 50 metri quadri nel cuore di Firenze ristrutturata dallo Studio Pierattelli Architetture che fa della sartorialità progettuale il proprio tratto distintivo.
Lo studio Pierattelli ha mutato completamente la configurazione originale dell’appartamento eliminando tutto il superfluo e scegliendo di liberare i volumi da ingombranti mobili e arredi che avrebbero solo ridotto la libertà di movimento all’interno dello spazio.
Da un ingresso raccolto si accede, ad una quota inferiore, mediante tre gradini, ad un ampio living parzialmente soppalcato per poter creare la zona notte. Punto focale dello spazio risulta essere un arco originario tinteggiato, come nota di contrasto, con un intenso blu indigo; una quinta scenica a tutto sesto che va ad incorniciare la cucina lineare e senza pensili.
Una panca in legno realizzata su misura diviene fioriera ma soprattutto la base per il divano realizzato con cuscini imbottiti rivestiti in denim che nella colorazione del tessuto riprendono la tonalità di azzurro della pittura muraria.
La zona notte, delimitata da un parapetto in vetro trasparente che consente il passaggio senza interruzione della luce, è accessibile mediante un’intrigante scala a sbalzo realizzata con struttura in ferro laccato e gradini in legno naturale.
Tutta la pavimentazione è costituita da un parquet in legno di rovere montato a spina francese che oltre ad uniformare gli ambienti con la sua calda tonalità naturale, mediante questo tipo ti posa, riesce a dare profondità allo spazio dilatando magicamente la metratura del living.
A corredare queste minuziose e millimetriche scelte progettuali, la presenza di una piccola finestrella che va ad incorniciare la cupola rinascimentale della Chiesa di Santo Spirito e icone di design sparse qui e là: la lampada Taccia di Achille Castiglioni, i proiettori Fort Knox di Philippe Stark, il tavolo da caffè ellittico Tulip di Charles e Ray Eames, una fixed bike artigianale da collezione e appese alle pareti le opere del fotografo contemporaneo Wolfgang Uhlig.
Tutte le immagini sono di Iuri Niccolai